mercoledì 13 febbraio 2013

VENUA: esce venerdi il nuovo album "Blah Blah Blah"

 

Ascolta "Blah Blah Blah" in anteprima sul sito di XL – Repubblica
http://videodrome-xl.blogautore.repubblica.it/2013/02/08/venua-blah-blah-blah

Da Buscaglione ai Black Keys, "Blah Blah Blah" è il secondo album dei Venua, in uscita il 15 febbraio 2013 a due anni e mezzo di distanza dall'esordio "Gli Abitudinari". Registrato interamente in analogico e prodotto da Marco Fasolo (Jennifer Gentle), il disco vede un cambio di formazione nella band, con lo stesso Fasolo alla batteria e Fabio Dalè (MamakasTrio) al basso ad affiancare i due membri storici Samuele Ghidotti e Jodi Pedrali.

Come entrare in un robivecchi, quelli che respiri subito l'odore di solvente e starnutisci sollevando nuvole di polvere. Quelli con la moquette per terra e decine di lampade che pendono dal soffitto, sedie di legno impilate una sopra l'altra, mensole appoggiate alle pareti, tavoli, poltrone, scatole piene di foto, valigie gonfie di bottoni e tappi di bottiglia. Otto metri quadri di pavimento dove si incontrano decenni di cose. Registrato, mixato e prodotto interamente in analogico da Marco Fasolo (Jennifer Gentle), "Blah Blah Blah" è il secondo album ufficiale dei Venua. Un disco esplosivo, in cui ancora una volta la band bergamasca dichiara il suo amore per gli anni '60 e '70, a partire dalla scelta di registrare in analogico fino all'utilizzo di strumenti figli di quell'epoca, confezionando però allo stesso tempo un lavoro con i piedi ben piantati nel 2013, firmato dalla produzione artistica e dalle batterie di Marco Fasolo, ormai a tutti gli effetti membro della band.

"Per me è come guardare gli scavi di un archeologo, come quando ero piccolo e compravo le riviste sui dinosauri, quelle che ogni volta ti regalavano delle ossa in plastica fluorescente e alla fine ci costruivi il modellino del t-rex - racconta Samuele Ghidotti, voce e chitarra della band -. Ecco, su quelle riviste c'erano sempre anche le immagini raffiguranti lo stratificarsi delle ere geologiche. Io questo disco lo vedo così: qui ci sono delle ere, ben distinte fra loro. Ascolti le prime tre tracce e ti senti pure tu un po' incazzato: c'è fastidio, come quando accetti inviti a rimpatriate costringendoti ad andare a quegli aperitivi con ex compagni di classe noiosissimi e passando il tempo in un angolo a bere tantissimo, maledicendo loro, il mondo ma soprattutto te stesso. O come in quei giorni in cui vivi in pigiama e mangi i cereali sul divano e poi ti ci addormenti sopra e ti svegli con le briciole sulla faccia: indolenza insofferente insomma. Però poi bang!, tutto è finito, un colpo secco. Ma non è solo la fine di qualcosa: è anche una porta che sbatte, chiudendo fuori qualcuno, magari per sempre. È ripartire da zero, è scrostarsi dal divano e cambiarsi le mutande. Uscire di casa perché forse è ora di smetterla di aspettare che l'occasione di una vita ci cada in testa. Ha inizio la parte rapsodica dell'album, è come quando a giugno ci sono quelle giornate di afa mortale e poi all'improvviso cominciano a cadere gocce grandi come castagne. Arriva l'acquazzone, scioglie il caldo dall'asfalto e cominci di nuovo a respirare: la cappa evapora e il cielo si fa talmente sereno che di notte puoi addirittura contare le stelle che fan luce alla finestra o sperare che qualcuno le conti al posto tuo e poi te le conservi in un barattolo di vetro."

Il disco sarà anticipato dal primo singolo e videoclip "Se vuoi devi".

SUL WEB: http://www.facebook.com/VENUABAND

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