sabato 29 dicembre 2007

informazione di servizio - la newsletter

Mi rivolgo ai manzoniani (per una loro specifica caratteristica odierna) lettori della newsletter per segnalare che la stessa è al momento sospesa per problemi del service provider. Il simpatico, utile, pratico e quant'altro suddetto servizio tornerà nelle vostre mailbox, a quanto pare, entro metà gennaio.
Nel frattempo, per i lettori inspiegabilmente privi di un sì comodo servizio, ci si può comunque iscrivere utilizzando il box in alto a destra nella pagina!

giovedì 20 dicembre 2007

La canzone definitiva

Non per dire l'ultima, ma quella che chiude il cerchio, quella che dà in un certo senso compiutezza e valore massimi a tutto il percorso fatto da un artista fino a quel momento. Una canzone che sia potentemente la manifestazione del pensiero di un grande.
Ci pensavo stamattina. Mi sono venuti in mente all'istante due riferimenti per spiegare quel che intendo:

Lettera - Francesco Guccini
Cardiologia - Francesco De Gregori

Forse potrebbe starci anche Sally di Vasco Rossi.

Si accettano critiche, pacati insulti e costruttive aggiunte.

martedì 18 dicembre 2007

SLIDE FAMILY - Maniaci del trombone, accorrete

Mi rendo conto che manifestare un amore smisurato per il trombone non è abitudine tipo prendere il cappuccino, e pertanto passo da ora a rivolgermi anche a chi semplicemente non trovi urticante lo strumento suddetto. Lo faccio perché ho per le orecchie un CD (per le mani ho il booklet, carino da leggere) che si fa ascoltare molto più piacevolmente di quanto un CD con undici tromboni e batteria faccia temere inizialmente.
Certo, un po' di ammirazione per il jazz e la musica non convenzionale bisognerà pur manifestarselo, nel corso dell'ascolto, ma c'è da divertirsi e da incuriosirsi. Si chiamano Slide family, un progetto di Mauro Ottolini e Beppe Calamosca. Jazz e influenze popolari ma anche deviazioni rock fanno il tutto molto particolare ed originale, con distorsori, wah, wah, tradizione americana ed europea, un DJ che qui e lì si inserisce ed elettroniche non invadenti. Ellington rivisitato senza stravolgimenti irriguardosi, ma ad esempio penso che Tuba mirum scratchata non l'abbiate mai sentita, dai...
La label è la Splasc(h), un riferimento nel jazz italiano. Io vi suggerisco di dare un'occhiata in giro per la rete o per negozi fatti di muri.

lunedì 17 dicembre 2007

Consigli per gli acquisti

Così, passando di qui. Per Natale mi vengono in mentre (cioè mi vengono in mente ora) tre dischi molto diversi che possono andar bene per tre gusti musicali diversi: il già citato "Do it!" ad opera della Berardi Jazz Connection, che da un paio di giorni trovate in negozi virtuali e non; "The Golden Fly" da Alessandra Celletti e "Midnight Clear" di Andreas Vollenweider. Nu-jazz molto ben fatto il primo, pianismo colto nel solco della musica iterativa e da meditazione il secondo, new age bella (a volte succede) il terzo. Recensirveli prima di Natale mi sa che non sarà possibile, ma per tre motivi musicalmente piuttosto diversi ve li consiglio.

mercoledì 12 dicembre 2007

Michele Fianco - Solo in versi - Live al Granmelot - Roma

21 dicembre 2007, 19.30

'Solo in versi, esperimento in versi e in jazz di Michele Fianco. Questo l'appuntamento che venerdì 21 dicembre 2007, alle 19.30, il Grammelot propone. Un incontro tra poesia contemporanea e standard della tradizione jazzistica. Con Stefano Nencha, Francesco Poeti e Alessia Piermarini.

Il Grammelot propone:

Aperitivo buffet + 1 bicchiere di vino € 10 a partire dalle 19. Consumazione obbligatoria.
Per chi volesse trattenersi a cena dopo lo spettacolo occorre prenotare.

Contatti
Michele Fianco
email info@michelefianco.it

Informazioni e prenotazioni
Al Grammelot Via Giacinto Carini, 39/A - 00152 Roma
tel +39 06 5809166 email algrammelot@libero.it

lunedì 10 dicembre 2007

Berardi jazz connection

Ho per le mani un CD appena uscito a nome del gruppo che dà il titolo al post. Si chiama "Do it!"; voglio ascoltarlo per bene perché, come ben sa chi frequenta la rivista, chi legge il blog e chi più semplicemente mi considera un po' rompiballe, non parlo di musica che non conosco.
Intanto dal suddetto e tuttora rotondo supporto fisico escono suoni, melodie, arrangiamenti e ritmi che fanno contemporaneamente molto cool e anche un bell'effetto. Solitamente quando per descrivere qualcosa si usa il termine cool c'è almeno una parte di me che un pochino si preoccupa di capire cos'ha di fronte. Se però stavolta ce la facciamo ad essere trendy e anche al cospetto di bella musica, come pare, siamo a cavallo.
Ed è pure musica italiana.
Ve ne parlerò. Stèi tiùnd!

venerdì 7 dicembre 2007

The complete OXYGENE - parte seconda

E' un cofanetto in decrescendo.
Parte col magistrale Oxygene, che sentito oggi pare un lavoro soltanto di "qualche" anno fa, con atmosfere magari vintage ma con un gusto che non ha epoche per via del fatto che usa gli strumenti a disposizione con misura, con sobrietà, creando soundscapes di una morbidezza ben più calda di quanto gli algoritmi di sintesi sonora potessero far presupporre.
Molto raramente questo risultato si è ottenuto nella musica elettronica. Questo secondo me è accaduto per due motivi principali: uno è che la potenzialità davvero rilevante di synth, sampler e affini ha scatenato fantasie anche evitabili ed ha dato modo di sviluppare in lungo e in largo anche idee piccole, che di loro avevano poco e che quindi sono emerse solo in forma di suoni troppo gonfiati; l'altro è che per fare musica elettronica (detto così, a prescindere dal risultato) non è affatto necessario essere buoni musicisti, e lo si è visto in moltissime occasioni.
Dal 1976, anno di grazia per Jarre, il cofanetto passa al 1997, con la seconda puntata di Oxygene. Quanto del disco si voglia attribuire al mercato e quanto al desiderio effettivo del musicista di pubblicare un seguito al capolavoro è un calcolo che serve a poco, ma sta di fatto che l'esito, pur positivo per quanto riguarda la coerenza stilistica e un buon gusto rimasto com'era, sembra esser quello di tanti sequel più "necessari" che opportuni, e più "opportuni" (economicamente) che fertili. Si ascolta, insomma, una buona ripresa di quanto fatto in precedenza ma ci si trova anche, sorridendo un po', a considerare questo capitolo 2 talvolta perfino meno attuale, e comunque più spesso meno affascinante, del primo capitolo. Niente di grave, solo una reprise un po' vuota, soprattutto perché confrontarsi con il disco del 1976 equivaleva a perdere con una probabilità molto alta in partenza.
Il buffo viene col terzo CD, una compilation di remix relativi ad alcuni brani del secondo Oxygene, affidati a nomi più o meno grandi del settore. A parte due buone elaborazioni di Loop Guru, distanti parecchio dal resto della raccolta, lo spettacolo è curioso per almeno un paio di ragioni: una è che davvero non si è tirato fuori null'altro che la solita dance, più o meno coloratai qui e lì con qualche spruzzo di samples neanche originali, e davvero non si riesce ad ascoltare altro che qualche riferimento alle melodie o alle armonie dei brani perso dentro i soliti lead molto "phat" e troppo, troppo consueti non solo nei timbri ma anche propriamente nell'utilizzo; la seconda ragione è che si compie definitivamente, impietosamente ed in modo ancora più brusco un buffo viaggio al contrario che, col crescere degli anni di pubblicazione del cofanetto, fa apparire invece come più datato il CD in rotazione, sicché ci si trova con un dischetto uscito fresco fresco e che ha molto, molto meno da raccontare degli altri due proprio, paradossalmente, sul piano dei timbri, delle sonorità, dell'uso di un'elettronica che nel frattempo "avrebbe" aperto numerosissime porte in più per realizzare con minor tempo e fatica lavori molto più ricchi ed articolati. E' che per riuscirci, si diceva all'inizio, bisogna essere dei musicisti ed avere delle idee da saper trasformare in suono...
Resta l'incanto, tuttora stupito forse ancor più che in passato, per un CD del 1976 che suona splendidamente oggi, e che per più di un domani avrà cose da far vedere ascoltandolo.

mercoledì 5 dicembre 2007

Jean Michel Jarre- the complete OXYGENE

Ricevo e volentierissimo ascolto il cofanetto che Dreyfus ha appena dato in pasto al mercato per qualcosa che, a suo tempo, ha segnato un punto importante nella musica elettronica. Jean Michel Jarre con Oxygene (1976) ha realizzato un lavoraro di grande morbidezza e classe, con synth i cui nomi ora fanno sorridere manco fossero stati prodotti artigianalmente nel medioevo. Oxygene ha avuto il suo quasi "necessario" secondo episodio nel 1997, e il cofanetto rende disponibili entrambi più un terzo CD di remix ottenuti da grandi del presente elaborando brani dai 2 CD originari.
Sono al primo ascolto -pur conoscendo già i lavori, qui rimasterizzati- e vi dirò poi in dettaglio, ma intanto colpisce profondamente una cosa un po' buffa: molti, forse troppi dei suoni del 2007 che costituiscono i remix appaiono più piatti, meno dinamici, meno avvolgenti per timbro e resa, ma anche e soprattutto per efficacia, per quello che è il "messaggio", il viaggio del suono fino all'anima, rispetto a 2 CD creati con synth "antichi" 10 e 31 anni fa. Per quanto riguarda il mio primo ascolto è una sensazione piuttosto concreta, ma ci sentiamo poi per approfondimenti. Intanto riascoltare Oxygene è un piacere... Un piacere.

martedì 4 dicembre 2007

Comunicato stampa - ORCHESTRA NAZIONALE ITALIANA DEL JAZZ

ANCHE A DICEMBRE TORNANO I CONCERTI DELL'ORCHESTRA NAZIONALE ITALIANA
DEL JAZZ

Direzione: Angelo Schiavi
Presidente dell'Associazione Orchestra Nazionale Italiana del Jazz:
Enrico Castiglione

INGRESSO: 1 EURO

La Big Band nel jazz ha rappresentato nella storia del jazz il fulcro e
la palestra ideale di elaborazione e crescita dei musicisti e delle idee
musicali, rimanendo sempre la più classica delle formazioni.
Caratterizzata da una sorta di "biodiversità" dall'orchestra di musica
classica, la Big Band è diventata negli anni una sorta di luogo di
diffusione della "tradizione orale" accogliendo e avviando alla
professione i giovani musicisti offrendosi a loro come indispensabile
completamento di preparazione.
Aldilà delle piccole formazioni, dove viene solo esaltato il carettere
"giocolieristico" della musica jazz, nella Big Band viene esaltato il
lavoro d'insieme, fondamentale approccio anche di relazioni caratteriali
ed umane.
Da sempre la Big Band ha amplificato ed esemplificato il messaggio
musicale, uniformandolo anche alle orecchie di un pubblico inesperto che
continuamente conferma il suo piacere di ascolto.
Non si può lasciare quindi che una realtà fragile come la Big Band si
"autosostegni" nell'attuale disastro economico musicale....

Con questi obiettivi l'Orchestra Nazionale Italiana del Jazz, fondata
allo scopo di valorizzare la professionalità e il talento dei migliori
musicisti italiani, in un momento storico in cui la musica italiana sta
ottenendo riconoscimenti sempre crescenti di pubblico e di critica anche
all'estero, ha avuto l'onore di essere stata sostenuta e promossa dal
Ministero dei Beni ed Attività Culturali (Direzione Spettacolo dal
Vivo), ha Roma come sede ufficiale ed è promossa anche dal Comune di
Roma, dalla società di produzione Pan Dream e dalla rivista "Musicalia".

L'Orchestra Italiana di Jazz propone un interessante percorso nei
diversi stili tramite la poderosa e rigorosamente tradizionale Big Band
di 18 elementi, così come si è definita nel corso della storia del jazz,
partendo da Duke Ellington e Count Basie fino ad arrivare a George
Russell e Thad Jones.
Il periodo che dal Be-bop scivolava vero il modale e il jazz moderno
verrà invece narrato con l'aiuto di un settetto, quasi una orchestra
ridotta, dove tutti gli strumenti sono rappresentati ma gli spazi
solistici si ampliano.

Un organico unico e coinvolgente in tutta la sua intensità sonora ed
emotiva, che prosegue dunque anche a dicembre, sul territorio romano, il
suo "festival" itinerante con concerti divisi tra scuole, teatri, enti
istituzionali e music jazz club.

IL CALENDARIO DI DICEMBRE

Mercoledì 5 dicembre 2007 – h 20
Orchestra Nazionale Italiana del Jazz
Direttore: Angelo Schiavi sax alto/soprano
AMERICAN BIG BANDS
Tradizione e innovazione nel repertorio americano delle grandi orchestre
Musiche di Stan Kenton, Bill Holman, Neal Hefti, Claus Ogerman, Gerry
Mulligan, Gil Evans
JOHN CABOT UNIVERSITY - Roma
Via della Lungara 233
www.johncabot.edu

Venerdì 7 dicembre 2007 – h 22,30
Orchestra Nazionale Italiana del Jazz
Direttore: Angelo Schiavi sax alto/soprano
THE BLUE NOTE ERA
Musiche di Horace Silver, Thelonious Monk
BE BOP
Via Giulietti, 14 - Roma
www.bebopjazzclub.it

Giovedì 13 dicembre 2007 – h 22
Orchestra Nazionale Italiana del Jazz
Direttore: Angelo Schiavi sax alto/soprano
MONK'S MOOD
Musiche degli anni Cinquanta/Sessanta
MAHALIA
Via Ilia 12 - Roma
www.mahalia.org

Domenica 16 dicembre 2007 – h 22
Orchestra Nazionale Italiana del Jazz
Direttore: Angelo Schiavi sax alto/soprano
ATOMIC BASIE
Musiche dalla band Count Basie arrangiate da Sammy Nestico
Dirige la Big Band Claudio Pradò
FELT
Via degli Ausoni 84 – Roma
www.feltclub.it

Venerdì 21 dicembre 2007 – h 22
Orchestra Nazionale Italiana del Jazz
Direttore: Angelo Schiavi sax alto/soprano
STROLLIN'
Musiche di Horace Silver, Wayne Shorter, Oliver Nelson
DUNE CLUB
Piazza SS Apostoli 52 - Roma
www.dunerestaurant.it

Domenica 23 dicembre 2007 – h 21
Orchestra Nazionale Italiana del Jazz
Direttore: Angelo Schiavi sax alto/soprano
NESTICO FOREVER
Musiche dalla band Count Basie arrangiate da Sammy Nestico
Dirige la Big Band Claudio Pradò
TEATRO COMUNALE DI FORMELLO
Viale Regina Margherita 6 – Formello (RM)
www.internationaltheatre.org

Giovedì 27 dicembre 2007 – h 22
Orchestra Nazionale Italiana del Jazz
Direttore: Angelo Schiavi sax alto/soprano
LA VOCE DELLA BIG BAND (1)
Musiche di Duke Ellington, Count Basie, Stan Kentoin, Gil Evans, Woody
Herman, Neal Hefti, Thad Jones, Sammy Nestico, Bill Holman, Gerry
Mulligan, Claus Ogerman, Oliver Nelson, Quincy Jones
Dirige la Big Band Claudio Pradò
MICCA CLUB
Via Pietro Micca 7A - Roma
www.miccaclub.com

Venerdì 28 dicembre 2007– h 22
Orchestra Nazionale Italiana del Jazz
Direttore: Angelo Schiavi sax alto/soprano
LA VOCE DELLA BIG BAND (2)
Musiche di Duke Ellington, Count Basie, Stan Kentoin, Gil Evans, Woody
Herman, Neal Hefti, Thad Jones, Sammy Nestico, Bill Holman, Gerry
Mulligan, Claus Ogerman, Oliver Nelson, Quincy Jones
Dirige la Big Band Claudio Pradò
MICCA CLUB
Via Pietro Micca 7A - Roma
www.miccaclub.com

Sabato 29 dicembre 2007 – h 22
Orchestra Nazionale Italiana del Jazz
Direttore: Angelo Schiavi sax alto/soprano
LA VOCE DELLA BIG BAND (3)
Musiche di Duke Ellington, Count Basie, Stan Kentoin, Gil Evans, Woody
Herman, Neal Hefti, Thad Jones, Sammy Nestico, Bill Holman, Gerry
Mulligan, Claus Ogerman, Oliver Nelson, Quincy Jones
Dirige la Big Band Claudio Pradò
MICCA CLUB
Via Pietro Micca 7A - Roma
www.miccaclub.com

venerdì 30 novembre 2007

Liga - Paura di niente...

Ora: a me Liga non è che piaccia granché. Secondo me è una persona con bei pensieri ed una coerenza d'intenti che apprezzo. Musicalmente lo trovo ripetitivo e senza idee nuove; i testi hanno cose condivisibili ma non mi prendono "la pancia", cosa che al di là dell'oggettività richiesta a chi scrive di musica distingue quest'ultimo da un fan, da un tifoso, da un appassionato.
Succede però che, per via di un tour e di alcune iniziative collegate, ai fan di Liga sia stato chiesto di scrivere poche (espressamente limitate) righe aventi come tema il proprio sentire legato alla canzone "niente paura" e a ciò che questa, e la paura in genere, in qualche modo ispirano. Ecco un racconto vincitore, che mi piace pubblicare per vari motivi: perché è vero, tanto per cominciare, e poi perché, continuando ad andare al di là dei gusti personali, un musicista che spinge le persone a sentire quel che hanno dentro crea valore, e questo fa, semplicemente, bene.




fp_tribe - Paura di niente...

..in fin dei conti il significato rimane lo stesso: come dice una nota regola matematica, se cambi gli addendi la somma resta uguale.
Io sono uno di quelli che sente il proprio tempo 'stringersi', che ha il vomito per le cose storte che lo circondano, che aspetta ancora le tante promesse fatte dal cielo. Paura? Si,a volte sì. Perchè comunque siamo esseri umani, capaci di sentimenti che non sono solo amore, gioia e paillettes come 'Signora televisione' spesso ci vuole far credere. Conosciamo le paure quando le sperimentiamo sulla nostra pelle e ne rimaniamo segnati,a volte per sempre. Ma è proprio quando sei investito dalle tue paure che senti uscire un inspiegabile istinto di sopravvivenza, ed allora tiri fuori gli artigli, tieni botta e sputi fuori tutto il coraggio che hai.

mercoledì 28 novembre 2007

COSE - Francesco Venerucci Live (Roma, MAT, 8/12/07)

8 dicembre VENERUCCI _ IORIO - Pianobandòn

[10 euro ° 21:00]

Francesco Venerucci _ pianoforte Gianni Iorio _ Bandoneon

musiche di Berio, Piazzolla, Taylor, Venerucci, Viloldo

Convogliare in un unico programma il tango, il jazz ed esperienze ispirate alla musica contemporanea è una sfida affiscinante che contraddistingue l'approccio musicale di Gianni Iorio e Francesco Venerucci. Cio rende ogni concerto del duo Pianobandòn qualcosa di più di una esibizione di capacità tecniche ed espressive, ma offre al pubblico una possibile chiave di lettura delle delle spinte culturali, filosofiche e storiche dell'attuale panorama musicale. Un concerto dove improvvisazione, interpretazione ed invenzione si muovono al respiro della musica, tout-court.


MAT - Piazza Marconi 8/10 - Roma

http://www.lsdproduzioni.eu/cose.htm

martedì 27 novembre 2007

Enrico Pieranunzi - Parisian portraits

Ecco qui uno splendido disco. Pianoforte in solitudine, una registrazione di 17 anni fa che porta benissimo i suoi anni per forma e contenuto, con una registrazione calda e pulita e lo stile di Pieranunzi, che lascia modo e spazio per incantarsi tra jazz, suggestioni romantiche, un tocco scandito ma del tutto fluido lungo racconti che ognuno può realmente vivere come sente dentro, per certi versi potendosi permettere lo scollegamento dall'ascolto più puramente tecnico dei brani e lasciandosi invece andare alla potente evocatività di questa musica. Complimenti ad Egea per questa nuova perla del suo catalogo, e a Pieranunzi per la personalità con cui realizza musica.

giovedì 22 novembre 2007

Michele Fianco - Solo in versi - Video

Ecco due momenti (due brani, due poesie) della performance di Michele Fianco, già trattata nel post precedente. Sono assolutamente certo che abbiate appena cliccato (o che stiate per farlo) sul link appena segnalato al post precedente (e con questo link al post precedente il messaggio dovrebbe esservi definitivamente chiaro), ma per completezza vi specifico anche le posizioni degli artisti: a sinistra trovate Alessia Piermarini (nel secondo video), poi Michele Fianco, quindi Francesco Poeti e a destra Stefano Nencha.

Buon ascolto

sabato 17 novembre 2007

Michele Fianco - Solo in versi

Musica e poesia non è cosa da gridare come fosse novità assoluta, no. E' che quel versante della cultura chiamato curiosità, quell'interesse che ci porta a scoprire cose meno appariscenti per il piacere di apprezzarne il valore, si traduce in percorsi personali che non sempre si ha modo, tempo o spazi per percorrere con tranquillità, essendo in genere sommersi da tutto ciò che è quantità (generi e proposte massificati e industriali) oppure, all'estremo opposto, da sperimentalismi puri, autocelebrazioni che spesso da già sgradevoli autocompiacimenti divengono involontari autocompatimenti o quando gira bene occasioni perdute.
In mezzo, dicevo, c'è il piccolo camminare di ciascuno in giro per buone idee e buone loro realizzazioni. Il 30 ottobre a Roma ne abbiamo ascoltata una.
Michele Fianco è un poeta, anche. Ama il jazz, lo ha suonato per un po' ed è arrivato ad un punto in cui ha sentito di voler unire due passioni vere in una cosa sola, per la gioia di fare una cosa che gli piace fare. Partiamo già bene, direi. Queste iniziative però bisogna prenderle con discrezione, perché l'autarchia genera mostri e già essa stessa non è che abbia tantissimi aspetti convincenti, specie se poi sul mito di te, che sei libero di cotruirti come ti pare, ci fai su uno spettacolo che pretendi venga visto da altri. Michele è una persona che ha discrezione, oltre che arte nella sua penna (perché "una bella penna" è bello da dire anche in ere informatizzate, sì). E' così che la serata, nel centralissimo Gregory's di Via Gregoriana a Roma, si è rivelata in tutta la sua piacevolezza.
Devo pur raccontarvela, la serata. Ne convengo. Dunque: poesie d'amore, per dirla in sintesi, inserite in standard jazz suonati da due chitarristi, con la voce a recitare così come una o l'altra delle due chitarre subito dopo avevano il loro solo. Jazz, con tema e soli (anche se ovviamente i versi non erano improvvisati). In alcuni brani anche la voce di Alessia Piermarini ha contribuito a dare una connotazione solida alla performance, eliminando del tutto le eventuali ipotesi che si potesse trattare di un esperimento di quelli per pochi eletti, da tempo tipica cartolina che terrorizza una bella fetta di genere umano quando si parla del suddetto poesia-e-musica. Invece no, atmosfera quieta, con due abili musicisti (Stefano Nencha e Francesco Poeti, peraltro caratterizzati da stili e approcci diversi che si sono evidenziati nel corso della serata), una cantante dalla voce chiara e, per quanto mi riguarda, capace di dare emozioni scendendo a note più basse, e un poeta che da anni scrive versi densi di qualità perché sono insieme ricerca e vita.
Abbiamo parlato assieme della serata, di come è andata, di come possa svilupparsi in futuro, portandola in giro verso chi ha voglia e, ancora, curiosità d'ascoltare. Cercate le sue poesie in rete, andate a trovarlo e scopritelo. Non ve ne pentirete in primo luogo perché provare pentimento per una cosa simile, a prescindere da come vi andrà, dovrebbe stupirvi alquanto, e poi perché potrete godervi uno stile, che è cosa rara.

sabato 27 ottobre 2007

Radiohead - Anch'io... dai, tutti!

L'ho fatto. Apena ho saputo della cosa ho voluto farlo, ma il sito quel giorno era di fatto impraticabile. Oggi ho laicamente celebrato l'iniziativa dei Radiohead, ho fatto come il nostro direttore e ora anche io, che siccome son ricco di brutto ho speso 5 sterline più commissione, ho il mio "ultimo dei Radiohead", che per contemporanei e posteri mi sto guardando bene dal chiamare ultimo CD, ultimo disco o simili. Mentre scrivo lo sto sentendo, quindi vi parlo al primo mezzo ascolto, e mi pare che siano sempre loro, che magari coi riverberi esagerano un po' ma che sì, son proprio loro, meno criptici di Kid A e più ben disposti verso la forma canzone -sempre a loro modo ma anche con virate acustiche ed ariose come nella Faust Arp che sto sentendo.
Quand'anche questo lavoro fosse brutto -e non mi pare proprio- sinceramente sarei stato contento d'aver speso le mie 5 sterline per un gruppo che mi ha dato libertà di scelta sul prezzo, che si è sganciato dal vincolo con una major e che per questo, come già il suddetto e mai abbastanza idolatrato dalle folle direttore ha notato, non viene calcolato manco di striscio dalle radio, perlomeno per quanto ascolto qui dalle mie parti e per il tempo in cui posso ascoltare la radio. E' abbastanza inquietante, e nello stesso tempo limpidamente evidente, quanto la cosa sia palese, quasi scontata nella sua crudezza: tu non ti agganci al carrozzone commerciale fatto da major e radio? bene. Sei fuori. Se poi qualche stazione ha trasmesso qualche brano oggi o ieri o un altro giorno non so né posso dirlo, ma quantitativamente siamo con evidenza, e con tutta la prudenza possibile nel dirlo, prossimi allo zero, sebbene almeno un paio di brani di quelli finora ascoltati mentre scrivo potrebbero andare in radio senza disturbare l'orecchio medio (che detto così sembra una mostruosa protuberanza posta probabilmente sopra il naso, e invece è cosa peggiore).
Bravi Radiohead. Vi riconosco il merito di un'apertura concreta, materialmente rivoluzionaria e sincera verso il pubblico e verso il progresso, autenticamente inteso e interpretato. Chiaramente il modo di far commercio di musica in rete andrà via via tarandosi secondo strategie, scelte, marketing e così via, e la stessa scelta di cui parliamo è anche furbo marketing di nicchia, non lo discutiamo (ad esempio io, che non sono un accanito fan del gruppo, sono compratore proprio in virtù dell'idea), ma non ho mai pensato di demonizzare marketing e affini, ché un prodotto va non solo venduto ma anche saputo vendere, e non ci piove.
Anzi, guarda, direi un disc... un cidd... un lavoro che mi sta suonando bene, qui sul lettore che -ecco, poi vedremo pure questa cosa qui- proprio hi-fi non è ma suona. Voglio il formato non compresso! Voglio la qualità audio!
Allora via, compriamo a milioni il disc... il cidd... il support... l'ultimo dei Radiohead. Poi ci diventa il disc... (niente, non se ne esce ancora) l'opera più venduta della storia del mondo e cominciamo a cambiare un po' il mercato. Eh? Dai, dai... Eh? Facciamoci cogliere da entusiastico entusiasmo e compriamo tutti, fate un prezzo e via!
Fateci sapere, eh?

giovedì 25 ottobre 2007

FUGA A TRE: IL FESTIVAL DELL'IMPROVVISAZIONE MUSICALE

FUGA A TRE
(dal canto gregoriano al Free Jazz)
Viaggio nell'arte dell'improvvisazione

dal 5 al 12 novembre 2007
Direzione Artistica: Ennio Rega

Sala Trevi, Vicolo del Puttarello 25
00187 Roma

Orario d'inizio concerti:
ore 21

Ingresso: 5 Euro (concerto) – 10 Euro (concerto + aperitivo)

La rassegna "Fuga a tre" propone otto eventi musicali diversificati, in
concerto formazioni in trio provenienti da varie regioni d'Italia e
d'Europa, a fare da trait d'union è il linguaggio dell'improvvisazione,
che non è patrimonio esclusivo del jazz. La musica improvvisata, in cui
si ritrovano i principi naturali del fare musica, è una pratica che
risale alle origini, con la codifica gregoriana della musica sacra ed è
fortemente presente nel vasto repertorio delle fughe di Bach, poi solo
successivamente trascritte su spartito.
In questa prima edizione di "Fuga a tre" i generi musicali proposti
vanno dalle forme originali di rilettura della musica classica alla
contaminazione jazzistica della musica etnica, dal jazz sperimentale al
jazz più classico, dalla fusion alla musica elettronica. Oscillando tra
scrittura e improvvisazione le esibizioni dei grandi artisti ospiti
della rassegna fungeranno da stimolo per valorizzare il potenziale
comunicativo presente nello spettatore, nell'attimo in cui deciderà di
mettere in gioco la propria identità musicale. "Fuga a tre" nasce per
sottolineare con forza il valore culturale della contaminazione e della
"imprevedibilità" nel dialogo musicale e rappresenta, nel dilagare del
conformismo e superficialità dei giorni nostri, una proposta formativa
ed educativa da innestare nel potenziale creativo delle nuove generazioni.

5 nov. lun.
WORLD

MOHSSEN KASIROSSAFAR (Iran)
SARAWAN - tamburi d'Iran

Simonetta Imperiali:
zarb, daff
Luigi Marino:
zarb, daff
Mohsen Kasirossafar:
zarb, daff, voce

8 nov. Giov.
ELETTRONICA

FRANCESCO D'ERRICO (Campania)

Slow food music3

Francesco D'Errico:
pianoforte e live elttronics
Daniele Esposito: contrabbasso
Salvatore Tranchini:
batteria

9 nov. ven.
ETNO/JAZZ

LUTTE BERG Ensemble (Svezia/Italia)

Lutte Berg:
chitarra, ch. fretless
Alessandro Gwiss:
pianoforte, tastiere, live electronics
Luca Pirozzi:
basso elettrico, contrabbasso

- Aprono il concerto i napoletani SERPENTE NERO = BLUES (Alfredo
Vitelli: chitarra - Eugenio Lucrezi: basso, voce - Geremia Terno:
batteria) con il progetto Blues talks / talkin' blues.

10 nov sab.
CLASSICA

FRANCESCO VENERUCCI (Lombardia)Goldberg "InJazz" Suite

Francesco Venerucci:
pianoforte
Alessandra d'Andrea:
flauto in do, in sol e ottavino
Daniele Basirico:
basso elettrico e contrabbasso

11 nov. dom.
FOLK/JAZZ

ROCCO DE ROSA (Lucania)

Rocco De Rosa:
pianoforte
Pasquale Laino:
fiati
Antonio Franciosa:
percussioni

- Apre il trio del pianista LORENZO DI LORENZO = FREE JAZZ (Lorenzo Di
Lorenzo: pianoforte - Manuel Timperi: basso - Alessandro Grasso:
percussioni)

12 nov. lun.
POPOLARE (greco-balcanica, araba, indiana e persiana)

CARLO COSSU (Puglia) Balkan Free

Carlo Cossu:
violino, viola, dejeridoo, canto armonico
Angelo Olivieri:
tromba
Antonio Iasevoli:
chitarra

Organizzazione generale:
Carla Di Francesco
Info:
Tel 06 45420838
scaramuccia@scaramuccia.org
www.scaramuccia.org

venerdì 19 ottobre 2007

Bjork

Ben attento ad evitare biografie, monografie, recensioni e quant'altro
in quello che vuol essere un momento scritto e fermato a pensare, co sì
di passaggio, mi metto qui a dire che Bjork è da tempo e rimane una
figura speciale della musica mondiale. La sua capacità di fare musica
innovando senza fermarsi è, al di là dei gusti personali, una scelta
rilevante e che dà valore. Ok, è ricca e famosa e può permettersi di
osare, ma da un lato quasi nessuno tra i ricchi e famosi osa -né spesso
è capace di farlo-, e dall'altro lo sperimentare tanto per farlo avendo
mezzi economici adatti è comunque una strada che rivelerebbe in ogni
caso, prima o poi, pochezza di idee. Bjork non è sempre e comunque un
vulcano di creatività, ma negli ultimi 2 lavori, il recente Volta e
soprattutto il precedente Medulla, ha scelto una via che un medio
conoscitore del mercato indicherebbe perlomeno come rischiosa. Se è vero
che i risultati sono senz'altro quelli di due album non propriamente
adatti a parlare alle folle, è altrettanto vero che il viaggio
dell'ascolto diventa un'esperienza comunque interessante da fare, anche
se alla fine si può uscirne soddisfatti solo in parte, o inquieti o
chissà cos'altro.
Insomma, sinceramente sono contento che nel mondo del pop ci sia
un'artista così. Ecco.

mercoledì 3 ottobre 2007

Giovanni Allevi - fine del joy tour

E' andata.
Il trionfale tour da 110 date che Giovanni Allevi ha portato ovunque in
Italia e anche da qualche parte all'estero si è concluso a Roma il 30/9,
in una serata che lo ha visto accolto, accompagnato e salutato
dall'ormai consueto grandissimo affetto che il pubblico gli porta ogni
volta in cui l'ho visto esibirsi (sono ormai giunto a sette concerti).
Giovanni live è qualcosa che, premesse o aggiunte varie considerazioni,
va visto e sentito. A mio avviso il suo sistematico accelerare ogni
brano rispetto alla sua versione in studio (domenica 30/9/07 ha fatto
eccezione solo "Il bacio") toglie un mare di dettagli, come già scritto
in un post precedente. A parte l'ovvio maggior rischio di fare errori
(qualcuno c'è stato) si perde parte della magia e delle suggestioni che
quella musica sa essere. L'aspetto che però rende importante e bello
vedere un suo concerto è che Giovanni Allevi ha letteralmente portato
una fetta rilevante di pubblico verso una musica diversa da quella
commerciale in senso lato, ha creato uno spazio di appassionati
specifico, che prima non c'era, a cavallo tra alcuni generi ma comunque
fuori dal pop puro e semplice come pure fuori dal purismo di certa
audience (jazz o classica, ad esempio). E' un valore aggiunto
importantissimo, secondo me, ed il constatare come questo fenomeno
continui è, per molti motivi dal musicale stretto al quasi-sociologico,
buon segno. Nel momento in cui scrivo ci sono in arrivo, a breve, un DVD
e un doppio CD che completeranno due anni di "celebrazione" del mito
Allevi. Sarà importante l'evoluzione, di cui conosciamo già qualche
notizia e che vedremo nei prossimi mesi. Stay tuned, direbbe un blogger
a sua volta tuned. Se però ci seguite va benone lo stesso.

martedì 18 settembre 2007

FESTIVAL DELLA CANZONE ROMANA
XVII edizione

Dedicato alla memoria di GIGI SABANI



Domenica 7 ottobre 2007 - ore 18



Roma, Teatro Olimpico
Piazza Gentile da Fabriano 17
Tel 06 3265991 - 349 5563371
Biglietti: € 20 (Poltronissima) - € 15 (Poltrona) - € 10 (Balconata)



Nel suo nuovo e coinvolgente parterre, sarà il prestigioso Teatro Olimpico di Roma ad ospitare la XVII edizione del Festival della Canzone Romana, l’unico ed originale concorso annuale ideato, promosso ed organizzato da Lino Fabrizi, presidente dell’Associazione Culturale Roman Millenium, col patrocinio dell’Assessorato alla Cultura, Spettacolo e Sport della Regione Lazio, dell’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma e dell’I.M.A.I.E., ente che tutela i diritti degli interpreti esecutori dello spettacolo.

Il Festival, come è noto, percorre la tradizione musicale romana attraverso interpreti famosi e giovani e si sviluppa in una serata dedicata all’antologia della canzone e dei concorsi che si sono svolti dal 1800 ai nostri giorni e dai quali sono usciti anche recentemente molti artisti di talento (un esempio per tutti è Niki Nicolai, vincitrice dell’edizione del 1998). Durante lo spettacolo verranno premiati i due finalisti dell’anno: il Gruppo Radioclockmania, con il brano “Roma Bella” di Michetti, e Francesca Pani con il brano “C’era una volta Roma” di Longo.

Oltre ai giovani finalisti è previsto un cast d’eccezione: Lando Fiorini popolare attore e cantante romano che interpreterà i brani più celebri del suo repertorio, fra gag e pezzi dell’antica tradizione romana; Edoardo Vianello e Wilma Goich per una serata come duo I Vianella ci faranno rivivere parte del vernacolo romano; poi sarà la volta di Pamela Prati con il balletto dal folclore al rap, Giorgio Onorato, Luciano Rossi, Alberto Laurenti e la sua orchestra romana, Stefano Rosso ci porterà nel periodo dei cantautori romani, i Cugini di Campagna con la meravigliosa “Villa Borghese”, la Schola Cantorum gruppo che ha segnato una svolta della canzone romana con “Lella”, Butinar il più bravo imitatore di Franco Califano e il duo Culla e Cloaca, vincitori edizione 2005.

La serata sarà presentata da Francesco Vergovich di Radio Radio, una delle voci storiche della radiofonia italiana, mentre la voce narrativa fuori campo sarà di Angelo Blasetti.


www.festivaldellacanzoneromana.com
info@festivaldellacanzoneromana.com


Ufficio stampa: Elisabetta Castiglioni
Tel/Fax 06 3225044
Cell 328 4112014
E-mail elisabetta@elisabettacastiglioni.com
www.elisabettacastiglioni.com

libri - Classica - Schubert, traduzione integrale dei Lieder e dei testi musicati


Presentazione della traduzione integrale italiana dei testi musicati da Franz Schubert ad opera di Stefania Santandrea. Recensione "stipica" ma divertente. A cura di Maurizio Germani.

martedì 31 luglio 2007

DALLA, NAIR, CHAILLY, etc. al lavoro per LA NOTTE DELLE STELLE



CANTIERE ARTISTICO APERTO PER LA NOTTE DI SAN LORENZO AD AGRIGENTO

 

Lucio Dalla & Co al lavoro per una grande notte delle stelle nella mitica Valle dei Templi

 

Grandi preparativi per la notte di San Lorenzo ad Agrigento…

E' gia' al lavoro il cast d'eccezione che nella favolosa Valle dei Templi celebrera' il 10 agosto l'evento astronomico dell'anno con una serie di performances ispirate proprio alle stelle.

 

Maestro delle cerimonie canore il grande Lucio Dalla che ha da poco presentato l'evento al Teatro della Verdura di Palermo. Con lui sul palco – sotto la ferrea e creativa direzione artistica, registica ed illuminotecnica di PEPIMORGIA – ci saranno anche la celebre arpista Cecilia Chailly, la cantante Nair, la fisarmonicista Mary Salvato e la voce recitante di Marco Alemanno che incantera' gli ascoltatori con suggestivi racconti dedicati agli astri. A presentare il tutto la conduttrice Vanessa Galipoli. Infine, l'Orchestra di 24 archi diretta dal Maestro Beppe Donghia costruirà un'atmosfera sonora di grande impatto che, unita allo splendido scenario della Valle agrigentina, renderà unica la serata realizzata grazie al contributo della REGIONE SICILIA e organizzata da IL SESTANTE di Enzo Bellavia.

 

Sono dunque aperte le prevendite ai botteghini. Chi vorra' prenotare il proprio posto sotto al magico cielo stellato di agosto potra' farlo telefonando allo 0922 401129. Il costo dei biglietti e' di 39,90 Euro per l'intero e 29,90 Euro per il ridotto.

 

Maggiori informazioni ai siti www.ilsestante.net - www.teatrovalledeitempli.it

 

Ufficio Stampa locale:

Emerenziana Macchiarola

Cell 338 9023309

ufficiostampa@teatrovalledeitempli.it

 

Ufficio Stampa nazionale:

Elisabetta Castiglioni

Tel/Fax 06/3225044

Cell 328 4112014

elisabetta@elisabettacastiglioni.com

 

domenica 29 luglio 2007

Francesco Venerucci - Live

C'è un musicista che vi consiglio di ascoltare, su disco per quanto riguarda il suo ultimo lavoro "Tango fugato", per la label Dodicilune, e dal vivo perché, magari salutandolo a fine concerto, scoprirete anche che è una persona simpatica e semplice, nel senso più raramente bello del termine. E' Francesco Venerucci, un pianista che fa una musica in cui le contaminazioni diventano, altro fenomeno raro, cosa diversa dal predenre pezzi di stili e metterli insieme, e piuttosto significano armonizzare culture e suoni diversi.
Ecco le date:

4 agosto 2007- Umbertide
Trio Alma de Tango

5 agosto 2007 ore 21
CIRCOLO RICREATIVO CULTURALE BROZZI - FIRENZE
SUMMER MOON
VIA DI BROZZI 312
presenta
Francesco Venerucci
piano solo
Per informazioni: s.moon07@yahoo.it
tel.3396666845

Venerdì 17 agosto 2007 oer 21.15
Festival Camogli in musica
Progetto " Classica in Paradiso"
Cenobio dei Dogi di Camogli (Ge)
Ensemble Lasiniensis
guest Francesco Venerucci pianoforte
Prezzo biglietto 15 euro

Domenica 26 Agosto 2007-Portogruaro festival
Collegio Marconi ore 21
Tango suite op.33
per Violoncello e Orchestra d'archi
direttore: Claudio Desderi

Venerdì 26 ottobre 2007-Auditorium della banca d'italia Roma
piano solo ore 18:00

giovedì 19 luglio 2007

UJ 07 - Keith Jarrett si SCUSA??? (peggio di Fonzie...)

"Avrebbe potuto dire la stessa cosa a New York o Parigi".
Il manager di Jarrett ha detto in una mail all'organizzazione di Umbria
Jazz, come riportato un po' ovunque in rete, varie cose tra cui questa
frase per esprimere il dispiacere di Jarrett per quanto "accaduto" -per quanto ha fatto accadere, più precisamente-.
Bene.
Che scuse significative...
Praticamente il problema non sta nel fatto che ha insultato una città.
Avrebbe insultato qualunque altra città, non offendetevi! Eventualmente Perugia è solo una città maledetta ma, per carità, come ce ne son tante, diciamo!
Messa così siamo completamente riappacificati! Che cuore d'oro!

Mah...

mercoledì 11 luglio 2007

UJ 07 - Joe Locke

La grande musica di Milt Jackson proposta da Locke con quello che è stato anche il gruppo di Jackson stesso. Un'esperienza eccezionale per il musicista ma anche, decisamente, per chi in questi giorni ha vissuto l'ascolto di questo jazz. Lo spazio della rocca paolina si è rivelato un angolo caratterizzato da un'atmosfera speciale e molto da appassionati, con quella sala che si scaldava non solo dei troppi gradi ma anche e soprattutto del feeling con cui i musicisti l'hanno riempita. Locke ha suonato alla grande, sfidandosi in un ambito certamente non semplice per via dello scomodissimo paragone cui si è sottoposto; l'energia del suo suopnare ha reso i suoi concerti degli spazi davvero speciali lungo le giornate del festival.
Piccola -non tanto- e divertentissima annotazione: nel concerto di ieri sera, in apertura di seconda parte, probabilmente a seguito delle voci che giungevano dall'arena di S. Giuliana dove il divo Jarrett si inimicava la città, Locke si è avvicinato al microfono e con fare finto-serio ha detto "ho un messaggio per tutti quelli tra voi che hanno una fotocamera: USATELA! SENTITEVI LIBERI DI FARE TUTTE LE FOTO CHE VOLETE!". A volte basta poco per dare grandi lezioni.

UJ 07 - Keith Jarrett

Triste che, come dice l'organizzatore di UJ, in una stessa persona vonvivano quel modo di suonare e quel carattere.
Il concerto. Bravissimi. Basta. Non parlo più del concerto.
Jarrett è stato anticipato come sempre dal presentatore che ha ricordato a tutti come fosse assolutamente vietato ed inopportuno fare foto -Jarrett per contratto si riserva il diritto di smettere al primo flash-. Non è bastato. Ha avvertito minacciosamente, senza neanche salutare prima, che al primo "asshole" che avesse usato una "fucking camera" lui, Jack e Gary avrebbero immediatamente lasciato "questa città maledetta da dio" (che anche in assenza di spirito laico avrei scritto con la d minuscola a chiarire che Jarrett non ha certo titoli per parlare a nome di una divinità), rimarcando che "il privilegio è nostro, non suo" e che quindi ci conveniva non "aver speso soldi per niente". Non ero seduto ad un posto che avesse reso semplice l'andarsene senza crear danno ad altri, altrimenti l'avrei fatto subito. Sono invece uscito a fine primo tempo. Non andrò più ad un concerto del fenomenale pianista a meno che costui non chiederà scusa, cosa che per ora escludo. L'organizzazione di UJ ha comunicato stamattina che non chiamerà più Jarrett. Lo spero vivamente. Bisogna dare un segnale significativo a questi personaggi, la cui perfezione artistica non può esistere scissa dalla buona educazione. Il pubblico e la città insultati ieri sono gente che paga signori biglietti e un luogo ospitale che ha contribuito a dare fama al pianista, già dal 1974. Per quel che vale la mia opinione è il caso di smettere di andare ai suoi concerti.

martedì 10 luglio 2007

UJ 07 - Stefano Bollani

Istrionico.
Oh.
A posto.
Ho fatto 'sta puntura. Ho detto istrionico a Bollani. Ora posso scrivere, ma questa va detta sempre. Se cercate bollani istrionico su ggogle compaiono duecentocinquantacinque pagine. Mica bruscolini. Quindi Facciamo così: Bollani è sitrionico, e pace.
Poi: concerto particolare, con un'orchestra d'archi (i solisti di Perugia) diretti da Mirko Guerrini e Bollani a far da protagonista di fatto. Fa tutto. Fa jazz, classica, battute, magie, giochetti, grnadissima musica. Eccezionale.
Potrei dire molte altre cose, ma facciamo che è istrionico.

UJ 07 - Enrico Rava Quintet

Serata di gran jazz italiano. L'apertura è per Enrico Rava, ormai leggenda vivente (viventissima) che ha portato a Perugia il suo quintetto, una band con gente che si chiama Andrea Pozza, gran pianista con un luminoso futuro davanti a sé e un presente già evidentemente bello, Gianluca Petrella, straordinario trombonista che il mondo idolatra (date un'occhiata alle classifiche di Downbeat) e che ieri ha come al oslito brillato in personalità, Rosario Bonaccorso, un po' in ombra al contrabbasso forse anche per via di un'acustica che lo ha penalizzato fortemente, e Roberto Gatto, maiuscolo sia come leader il giorno prima sia come coprotagonista qui con Rava. Gran jazz, poco da dire.

lunedì 9 luglio 2007

UJ 07 - Doctror 3

Chi li conosce sa cosa andrà a trovare ascoltando un loro concerto. Chi non li conosce credo possa restare piacevolmente sorpreso dalla qualità di un trio in forma classica jazz che rivisita il pop e lo fa senza distruggere in nome dell'intellettualismo né rifare così com'è l'orginale. Oggi c'è stato spazio per De Gregori, Da Andrè, Bacharach, Red Hot Chili Peppers, Beatles e altro, per un'ora e un quarto di bella musica. Gli equilibri del trio, ormai consolidati da anni, vedono Danilo Rea ed Enzo Pietropaoli lavorare su armonie e melodie alternandosi spesso nel ruolo di guida del pezzo, mentre Fabrizio Sferra struttura l'intelaiatura ritmica ben più di quanto un batterista possa fare normalmente, disegnando una parte fondamentale del paesaggio sonoro che costituisce le canzoni e l'atmosfera con cui vengono proposte. Nel loro ambito siamo a livelli altissimi.

UJ 07 - Edmar Castaneda

Un trio.
E fin qui...
Jazz.
Eh, beh...
Arpa, trombone e batteria.
Ah.
Castaneda è colombiano, col sorriso colombiano, pantaloni orrendi di cui ometterei la nazionalità se la conoscessi, un'arpa nera con un suono diretto e quasi chitarristico in vari momenti. Parte con un samba, prosegue swingando. Che piacevole sorpresa. Compositivamente piacevole, ma il bello sta soprattutto nel sentire quello strumento stare benissimo in un contesto jazz. Da approfondire.

UJ 07 - Roberto Fonseca

E' grave se lo trovo un po' noiosetto?

UJ 07 - Richard Galliano

Ce l'ho fatta. Ci sono riuscito. Mi è piaciuto un concereto di Galliano. Sono soddisfazioni. Trovo che questo strepitoso esecutore stia alla perfezione quando, come ieri, sposta l'orientamento della sua musica verso una tradizione latino-americana virata jazz piuttosto che all'inverso. Quando il jazz è preponderante vengono secondo me a galla due aspetti: la caratura non mastodontica di Galliano compositore e un certo suonarsi addosso che rende gli assoli involuti. Quando invece come ieri sera c'è un quintetto che si chiama Tangaria le cose vanno diversamente. Tanta energia, una tecnica poderosa, un violinista eccezionale come Alexis Cardenas ed una sezione ritmica di tutto rispetto (soprattutto grazie a Clarence Penn alla batteria) e musica trascinante, composta e fatta di assoli ma in equilibrio. Finalmente.

UJ 07 - Roberto Gatto

Che bello il jazz italiano. Magari, questo sì, si insiste un po' troppo quando si parla di una via italiana al jazz ad ogni nota suonata; si dovrebbe essere un po' più realisti e smettere di vedere rivoluzioni ogni 4 minuti. E' però vero che ascoltare jazz italiano di grande qualità non è un'impresa. Gatto ha un quartetto interessante, con Luca Mannutza al piano, Luca Bulgarelli al contrabbasso e Daniele Tittareli al sax. Il loro scegliere un repertorio di originali è stimolante, così come la scelta di proporre brani anche nuovissimi mai suonati assieme prima. Piccole cose che però è bello prendere come segni di una vitalità presente.

domenica 8 luglio 2007

UJ 07 - Tierney Sutton Band

L'oratorio di Santa Cecilia è splendido anche per l'acustica. C'è una riverberazione appena accentuata, ma fa parte dell'atmosfera in cui ci si ritrova e quindi va bene così. Tierney Sutton canta molto bene, anche se tornare più volte sul songbook di Frank Sinatra dopo un po' lascia la sensazione di avere a che fare con "un'altra cantante jazz", cosa di cui il mondo è particolarmente pieno. E la Sutton non merita di esser confusa tra mille. Il gruppo suona molto compatto e fa venire voglia di insistere anche con loro nel chiedere più brani tirati, swinganti e bluesy come sono stati quelli che han costituito la parte più felice del concerto. Christian Jacob è un ottimo pianista, vi consiglio di ascoltare qualcosa perché... ha stile, ecco.

UJ 07 - ripensando ad Allevi

Qui sono 24 ore che non si parla d'altro, sembra che tutto il male e tutto il bene della musica italiana si chiami Giovanni Allevi. Al di là del chiacchiericcio, pur ampiamente presente, sono qui che rifletto e ri-rifletto sul concerto di ieri, che per me è il quinto di Allevi con i quattro romani a cui ho assistito finora.
Utilizzo la separazione un po' scherzosa e un po' no con cui Giovanni divide estimatori e detrattori della critica musicale e non in buoni e cattivi.
Mi sento decisamente coi buoni nel dire che in studio Giovanni è un fenomeno raro, un compositore che ha riportato la musica "alta" al pubblico, l'ha resa di nuovo popolare. Questo è un merito gigantesco. Emoziona migliaia di anime; nessun brano pop "commerciale", di quelli nati, cresciuti e morti per il mercato, è capace di dare così tanto, così a lungo e così diversamente da persona a persona. La musica che torna a dare emozioni forti e uniche per ciascuno è una gioia di cui ringrazio Giovanni.
Mi sento coi cattivi quando penso che Allevi sta esaurendo una fase, durata circa due anni, che dalla scoperta fino al trionfo è ora ad un passo dall'autocelebrazione, e deve portarlo presto a cambiare. Ora tutta Italia e più lo conosce per quelle sue melodie che sono, come ci siamo detti in passato, film; un film diverso per ogni ascoltatore. Bene. I concerti però sono tutti identici, e per quanto tempo potranno esserlo ancora? Giovanni ha mezzi potentissimi per fare praticamente qualunque cosa col pianoforte. Lo aspettiamo alle prossime prova, che sappiamo comprendere anche grandi progetti. E' importante che un artista come lui, con le sue doti gigantesche, cresca e non costruisca il proprio personaggio attorno a sé ora, altrimenti si rischia una calcificazione un po' precoce. Dal vivo è velocissimo e tecnico. Troppo, però. Parte delle emozioni straordinarie da vivere nei suoi CD vengono da quel suo tocco meraviglioso e carico di colori; perché mai lasciarne andar via così tanti a suonar veloce? In alcuni momenti è incomprensibile il motivo per cui accade, ma accade.
Continuo a reputare No Concept e Joy -per un mare di motivi- due grandissimi lavori, e chi ci legge da anni lo sa bene, visto che siamo statitra i primissimi a recensire i suoi dischi precedenti ed i primi in assoluto ad intervistarlo per No Concept assieme alla recensione del CD. Insomma, siamo degli insospettabili. Il futuro è da scoprire. Ti aspettiamo, Giovanni!

UJ 07 - Giovanni Allevi

Uno degli eventi di Umbria Jazz si è consumato ieri sera al Morlacchi. Allevi avrebbe riempito anche il doppio dei posti, vista la gente fuori e tutti quelli che al teatro non si sono neanche avvicinati -a parte qualche malattia last minute i biglietti non c'erano, semplicemente-. Solito schema, solite battute. Qualcuno comincia un po' a chiedersi se ci è o ci fa. I fans sperano tanto che Giovanni mantenga semplicità e schiettezza, e intanto ecco l'ennesimo gran live pieno di tecnica, tocco e suggestioni. In repertorio tutto Joy e due bis da No Concept. Dopo questo tour probabilmente Giovanni dovrà cambiare qualcosa ai suoi spettacoli, inserire "altro", qualunque cosa vorrà significare questo per lui, ma intanto è giusto e bello che si goda trionfi come quello di ieri. Continuo a non essere d'accordo, un po' contro la maggioranza dei presenti, col suo eseguire i pezzi dal vivo a velocità spesso sensibilmente superiori a quelle dei CD. Trovo che si perdano un mare di particolari non irrilevanti. La tecnica ne viene fuori esaltata, a parte piccole imprecisioni qui e lì, ma sento perdersi un po' di calore, che nel caso della sua musica è una perdita da considerare. Il tutto IMHO, come usa dire sul web.

UJ 07 - Dionne Warwick

C'è un metodo curioso ma funzionante per capire quando una musica che stai ascoltando è buona: provare ad immaginarla senza effetti, senza riverberi a chili, senza distorsioni "a palla", senza trentaquattro delay sovrapposti. Dionne Warwick e il suo gruppo suonano asciuttissimi, sono all'arena di S. Giuliana ma potrebbero essere in un club per il suond che producono. La Warwick canta senza sforzi, un po' perché è un'artista che sa bene fin dove può spingersi e dove non è (più) il caso di arrivare, un po' perché, sempre essendo un'artista, sa cosa fare esattamente per usare la sua voce come un affascinante strumento di entertainment, scopo che lei stessa dichiara in apertura di concerto. Poi ha un vantaggio non da poco: il suo repertorio si chiama Bacharach e Jobim. Un'ora e poco più (serata divisa in due parti con Henri Salvador a seguire) di pop ad alto livello di ricordi, con un timbro inconfondibile. TAnto, tantissimo mestiere, tutto prevedibile, show scirtto e intuibile dall'inizio; insomma, col jazz non c'entra nulla tutto questo, ed alla fine -o anche prima dell'inizio- si realizza che si tratta di un concerto che non può lasciare delusioni, per il semplice fatto che questo ci si aspetta e questo c'è, al livello atteso, piaccia o no. Nel suo genere un riferimento assoluto.

UJ 07 - Giovanni Tommaso

Il grande contrabbassista riprova a fare una musica "un po' Perigeo" (non tantissimo) con il quintetto Apogeo. Un jazz ricco e vitale in cui il nostro, sempre accompagnato dal sound carnoso e denso del suo strumento, è alla testa di un gruppo di giovani interessantissimo, formato da Claudio Filippini al piano, Daniele Scannapieco al sax, Bebo Ferra alla chitarra e Antony Pinciotti alla batteria. Presonalmente ho avuto impressioni contrastanti. La musica non sempre arriva al cuore, o alla pancia, fate voi. Passa un po' troppo spesso per la testa. Ferra ad esempio è bravo ed originale, ma a volte ho la sensazione di passaggi un po' freddini. Un'emozione forte è ascoltare Scannapieco: quando gli viene dato spazio per disegnare il brano si avvertono un paio di rimandi che fanno effetto, quelli ai signori Michael Brecker e Bob Berg. Bella musica d'insieme, comunque, con Filippini che si farà sentire in futuro e con un Pinciotti che dovrebbe forse crescere un po' di più in termini di dinamiche sui piatti, dove il discorso fila "un po' troppo" liscio. Comunque resta il fatto che il jazz italiano è una bella cosa da ascoltare, in varie salse.

sabato 7 luglio 2007

UJ 07 - Gianni Coscia

Gran concerto, con Frescobaldi tradotto in jazz senza devastare nulla, con una sobrietà ed una classe da incantare. Quartetto splendido, con Fulvio Sigurtà alla tromba, Dino Piana al trombone, Enzo Pietropaoli al contrabbasso e Coscia alla fisarmonica ed alla simpatia; comunica col pubblico in un modo che invita molti a interagire, e lui a rispondere. Bello davvero. In apertura, dopo l'entusiastica intro di presentaione dello speaker, Coscia entra e salutando si chiede ad alta voce "E se poi non piace?"... è piaciuto, moltissimo.

UJ 07 - si comincia...

Eccomi, arrivato ad Umbria Jazz dopo quieto viaggio mattutino. E Allevi lo guardo, se tutto va bene, in piedi. Pazienza. Poi al solito una discreta percentuale di accreditati terrà il suo biglietto in tasca, farà altro durante la serata e lascerà sedie vuote... ma vabbè, via le polemiche. A Perugia atmosfera ancora dormiente, è sveglio solo l'ufficio stampa con le sue birre, ed è da qui che parto. Molte cose da vedere, ve ne parlerò man mano assieme a quel che vedrò anche nelle piazze e nelle persone. Da qui a mercoledì.

Buone letture!

giovedì 28 giugno 2007

presentato a Roma il FESTIVAL ESTIVO DELLA CANZONE a Piombino (LI)

ANCHE UNA SVEDESE TRA I FINALISTI DEL FESTIVAL ESTIVO DELLA CANZONE

Presentate a Roma le tre serate finali del festival nazionale dedicato agli emergenti della canzone

Presso il rinnovato spazio della DOMUS TALENTI,si è svolta a Roma la conferenza stampa di presentazione del FESTIVAL ESTIVO DELLA CANZONE. Erano presenti l’Assessore al turismo del Comune di Piombino, Dott.ssa Elisa Murzi, i giornalisti DARIO SALVATORI e ANNA PETTINELLI, rispettivamente nei ruoli di presidente di giuria e presentatrice del festival, gli organizzatori Yuri Mariti, Giovanni Germanelli e Crescenzo De Luca e il responsabile delle selezioni del Lazio, Giampaolo Eroli.

Il festival giunto alla sua quinta edizione, intende offrire una vetrina ai nuovi talenti della canzone, aldilà di ogni logica di mercato. “La caratteristica che piu’ mi ha colpito del festival, che sono orgogliosa di presentare per il secondo anno consecutivo – ha affermato Anna Pettinelli – è la sua freschezza e spontaneità. Lavorando insieme ci si diverte e si scoprono ragazzi che non hanno nulla da invidiare ai nostri artisti piu’ affermati”. Dario Salvatori ha ricordato che questa manifestazione, cresciuta moltissimo nel corso di pochi anni, propone una valida alternativa al festival di San Remo, puntando sulla qualità, semplicità e determinazione di artisti talmente motivati a fare musica che è piu’ difficile farli scendere dal palco che salire…”

Dai 50 iscritti del primo anno si è passati a oltre 400 richieste, con comitati selezionatori organizzati in ben 19 regioni italiane. Nessun promo da ascoltare, ma un giudizio diretto sull’esibizione live di giovani che proprio sul palcoscenico dimostrano di essere artisti, perché – secondo Anna Pettinelli - al giorno d’oggi chiunque puo’ realizzare dischi ma è ben altra cosa dimostrare di valere sul palco”.

L’assessore Murzi ha poi confermato – nonostante gli sforzi derivanti dalle scarse risorse economiche delle Istituzioni - l’appoggio economico alla manifestazione che ha seguito dal primo anno “perché Piombino, che molti ricordano solo per l’industria e il porto, è una città meravigliosa tutta da scoprire e che si vuole porre come elemento aggregatore dei giovani, della musica e della cultura in generale”.

Nel Lazio la serata delle selezioni si è svolta domenica 27 maggio 2007 presso il Totem Village di Velletri. I partecipanti, 12 in tutto, avevano una età molto variegata: si partiva dagli 11 anni della più giovane, ai 40 del cantante di uno dei gruppi che poi è passato in finale. La giuria tecnica era composta da 6 persone tra cui, oltre a Giampaolo Eroli, anche Marco e Gianluca Bertogna – produttori e responsabili dello Start Studio, lo studio di registrazione che darà la possibilità al vincitore di registrare il suo lavoro discografico. “La semplicità e la spontaneità che caratterizza il festival era la stessa che ho cercato di trasferire ai ragazzi in gara” – ha ricordato Eroli – “La cosa più bella è stato il ringraziamento sincero dei ragazzi alla fine della serata, anche se non avevano vinto. Tutti mi hanno ringraziato per il locale, la professionalità dei tecnici, e per il fatto di essersi comunque sentiti sempre a loro agio.”

Infine sono stati i comunicati i nomi dei 36 artisti selezionati che parteciperanno alla finale del 13, 14 e 15 luglio in piazza Bove a Piombino (serate presentate rispettivamente da Serena Garitta, Platinette e Anna Pettinelli e Alessandro Paci (con la partecipazione di Fabrizio Moro). A sorpresa sono emersi anche due artisti internazionali, da Malta e dalla Svezia: un primo importante passo affinché il FESTIVAL ESTIVO si faccia conoscere anche all’estero.

Per informazioni: www.festivalestivo.it


ELENCO DEI FINALISTI E DELLE CANZONI IN GARA:
CRISTINA VALENTI (VARESE) - Occhi che ti guardano
SILVIA BOSCOLO (SOTTOMARINA, VE) - Sabbia
ROBERTA BELLATALLA (PIOMBINO, LI) - What was wrong with me
FRANCESCA VALOTTA (LAMEZIA TEMRE, CZ) - Solicome
INDIANI METROPOLITANI (LUCCA, LU) - Ora vedi
THE PEACE FROGS (MARCIANA MARINA, LI) - The race of the turtle
CONTROFASE (RUTINO-PARCO NAZIONALE DEL CILENTO, SA) - L'abbandono
NERVATURE (PIOMBINO,LI) - Se ci fosse da capire
THERESE BORJESSON (SVEZIA) - Little Lady
VERONICA PIRONTI (BATTIPAGLIA, SA) - Someone for me
MYSISTA (VERDELLINO, BG) - Non so chi sei)
LUCA PASSARIELLO (BENEVENTO, BN) - Fai sul serio o no
BROOKE E DANIELE (MALTA-ROMA) - Too much too soon
LORENA FALBO (ROMA, RM) - Amami
VIVAVOCE (BOLOGNA) - Luce
SUNNY BAY (ROMA) - Eroina
TRIBUMISTA (RIO MARINA, LI) - Nuvole di cenere
PHONICS (CHIOGGIA, VE) - Respiro
ALESSIO PARISI (PIOMBINO, LI) - Poesia
ANTONIO RICCIOTTI (SANNICARDO GARGANICO, FG) - Istinti
CARLEINZ (CHIERI, TO) - Ci sei solo tu
ALBERTO PIOPPO (URBINO, PU) - Chiamami
MARCO CARNESECCHI (FIRENZE) - Dodici ore d'amore
SERENA CRISTOFALO (CATANZARO) - Maledetto sabato
MIRIAM CARUSO (LAMEZIA TERME) - My sky is only dark
CLAUDIA PIETRALUNGA (PIOMBINO, LI) - Nuovi stimoli
ELEONORA LARI (ALTOPASCIO, LU) - Sento
ROBERTA BRESCIA (SAN VITO DEI NORMANNI, BR) - Non credo
SENTIERI SONORI (NUORO) - Il mio volo
MARCO GEMETTO (TORINO) - Te ne vai
LUCA GIORDANO (RIVA, TO) - L'amore per te
ALESSIO PORCU (SASSARI) - Bluemoon
LUCA BASHIN' MONKEYS (ROMA) - Crumblin' lover
LEO GUARAGNA (FORMIGINE, MO) - Te ne vai
ANNARITA IPPOLITO (SOVERIA SIMERI, CZ) - Un'altra notte no
CHIARA DORIA (CHIOGGIA, VE) - Mariposa

venerdì 22 giugno 2007

Simphiwe Dana a La Palma



Il festival AroundSound della Palma a Roma si avvia verso la conclusione ma lo fa con un altro bel concerto. Simphiwe Dana è considerata una sorta di erede di Miriam Makeba. Questi paragoni e rimandi finiscono quasi sempre con l'avere esiti parziali -quando va bene- o pericolosi per l'artista coinvolto. Se con più semplicità ci limitiamo ad ascoltare il concerto per quel che è e non per ciò a cui deve per forza somigliare ci godiamo invece una bellissima voce, forte ma non strillata, e un gruppo con due tastieristi, percussionista, chitarra (un po' in ombra), tre coristi eccezionali ed una sezione ritmica molto solida, con un basso rotondo e pieno ed una batteria precisa, tecnica, vigorosa e potentissima (forse a volume eccessivo). L'insieme suona compatto e pulito, il risultato è la voglia di scoprire meglio questa cantante e la sua musica, una sorta di world-jazz di chiara provenienza africana che non strizza l'occhio alle mode e regala un messaggio sonoro diretto e limpido.

giovedì 21 giugno 2007

21 GIUGNO - FESTA DELLA MUSICA E SENSIBILIZZAZIONE SU MEDIA E MUSICA INDIPENDENTE ITALIANA


riceviamo e riportiamo così com'è:

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Verso lo sciopero del 21 giugno contro i grandi network radio e tv che non trasmettono piu' musica indipendente, emergente ed esordiente: spegniamo i grandi network radio e tv che non danno spazio alla nuova scena italiana, accendiamo i nuovi media come le web radio e tv e le radio e tv locali!         
  
 


 
Repubblica, Corriere, e Avvenire hanno già pubblicato la notizia dimostrando l'importanza di prendere coscienza della situazione attuale e la gravità del problema. La battaglia di AudioCoop contro i grandi network radio e tv ha dato i suoi frutti. Anche i grandi giornali si sono accorti che così si uccide la musica italiana e hanno lanciato il grido d'allarme dando ampio spazio allo sciopero annunciato il 21 giugno, in occasione della Festa della Musica, con interventi favorevoli da parte di Claudia Mori e Caterina Caselli che hanno attaccato le grandi radio colpevoli di non far passare piu' i talenti italiani. Anche la Fimi della Confindustria denuncia che gli artisti emergenti non hanno piu' spazio in radio. E lo stesso Linus denuncia che tante grandi radio hannoabbandonato la musica italiana.



E dall'Ansa riportiamo:
Solo 6 brani italiani tra i 40 più passati in radio
I network radiofonici stanno uccidendo la musica italiana. E' incredibile: il rilevamento della Knowmark di Bologna presente sul sito di Musica & Dischi sui brani piu' ascoltati in radio durante la settimana segnala la presenza di solo 6 canzoni italiane su 40. "E' la conferma di cio' che diciamo da tempo - commenta Giordano Sangiorgi presidente di Audiocoop e organizzatore del MEI - niente spazio nei grandi network radiofonici e televisivi italiani per la nuova musica italiana, indipendente, emergente ed esordiente. Così si uccide l'identità di chi fa musica, si perdono tutti quei valori di una cultura popolare che fa della musica uno dei punti di riferimento più importanti. E anche la televisione continua stantia a non prevedere alcun spazio non dico per artisti emergenti ma anche per artisti consolidati che non rientrano tra la primissima fascia. Come accade in alcune trasmissioni televisive utili solo a produzioni multinazionali e spesso portatrici di valori culturali assai lontani dalla complessità e varietà della musica italiana di oggi. Così facendo i grandi network danneggiano un comparto, quello dell'industria musicale indipendente italiana, che rappresenta il 25% del mercato musicale italiano, con gravi ripercussioni non solo a livello artistico ma anche e soprattutto a livello economico e occupazionale.
 Per questo è giusto scioperare contro i network il 21 giugno, così come è giusta la posizione del circuito delle radio locali, coi quali solidarizziamo, che non partecipa al convegno di Audiradio, ritenuto uno strumento che danneggia le radio locali a vantaggio solo dei grandi network e delle grandi concentrazioni multinazionali, musicali e pubblicitarie.


 
 t Grandi testimonial per liberare la musica… Piotta e Capuano, dopo averla presentata in apertura del Concerto del Primo Maggio, si offrono con "Fuori dalla Stanza" straordinario e intenso brano folk-rock-rap, quali testimonial e colonna sonora dello Sciopero del 21 giugno in occasione della Festa della Musica, contro i grandi network radio e tv che non danno piu' spazio agli indipendenti, agli esordienti ed emergenti e invitano in quella giornata ad accendere invece le web radio e tv, le radio e tv locali e a navigare alla ricerca della musica indies sui nuovi siti videomusicali. "Fuori dalla stanza" vuol dire infatti proprio questo: tutti fuori dai grandi circuiti mediatici musicali omologati alle richieste delle multinazionali, tutti uguali ormai , con lo stesso palinsesto alla ricerca di nuovi modelli di diffusione libera della musica. LIberiamo la musica! Per questo invitiamo i grandi network a dare di nuovo spazio alla nuova scena musicale italiana pena la perdita di gran parte del pubblico appassionato di tale musica. Un appello a tutti gli operatori del settore musicale per dare voce alla Nuova Musica Italiana Indipendente, Emergente, Esordiente: Il 21 Giugno spegniamo i grandi network radio e Tv e accendiamo le Web Radio e tv, le radio e tv locali!
 Alle associazioni, indies, bands, artisti, festival, circoli, club, promoter, appassionati e utenti. Questa è l'occasione per farsi sentire e valere: la nuova musica italiana non trova più spazio all'interno dei palinsesti dei grandi network radiofonici e televisivi, per chi crede ancora che in questo paese sia necessario e possibile valorizzare la propria cultura musicale, è il momento di agire!  Aderisci anche tu e diffondi questo messaggio.  
 E' con grande soddisfazione che il coordinamento per lo "sciopero del 21 giugno" , annuncia di aver raccolto durante l'ultima Assemblea Nazionale di AudioCoop, che ha visto una partecipazione altissima, svoltasi sabato 31 marzo a Bologna alla presenza del Presidente SIAE Giorgio Assumma, l'appello di più di 100 produttori e discografici indipendenti italiani, per spegnere i grandi network radiofonici e televisivi giovedì il  21 giugno, giorno della Festa Europea della Musica.  Tutti gli utenti sono invitati a spegnere le grandi radio e TV, che non danno spazio alla nuova musica indie, emergente ed esordiente del nostro paese, e ad accendere le radio e TV locali e le web radio e TV che danno spazio a tale musica.
 E' un' iniziativa di sensibilizzazione senza precedenti in Italia, lanciata da AudioCoop e dal MEI – Meeting delle Etichette Indipendenti- dopo il grande successo della raccolta firme per "Un Appello per una Legge sulla Musica" che ha raccolto 5.000 adesioni e ha portato in parlamento l'iter per arrivare ad una legge per la musica. L'iniziativa è nata in seguito a gli appelli lanciati da tutte le Associazioni di discografici e i principali Festival musicali italiani, che sono intenzionati a proseguire in questo senso se nel frattempo non si verrà avviato un tavolo di confronto con le associazioni radiofoniche per realizzare subito nuovi spazi a favore degli esordienti.  
AudioCoop e il Mei di Faenza, grazie alle numerose realtà che hanno già aderito, stanno coordinando questo sciopero del 21 giugno, e invitano quindi tutte le associazioni, indies, bands, artisti, festival, circoli, club, promoter, appassionati e utenti, ad aderire, promuovere e diffondere questa iniziativa importante, e rimane a disposizione di tutti coloro che in ogni momento vogliano segnalare la difficoltà cronica di far ascoltare e vedere nuovi artisti nei grandi network radiofonici e televisivi. Uniamoci nello sciopero del 21 giugno come primo passo tutti assieme, verso una libera diffusione della nuova musica italiana nei circuiti radiofonici e televisivi.  


Sempre più adesioni: Presidenza della Commissione Cultura della Camera – On.Pietro Folena, IMAIE, Adoc, Codacons, Assoartisti, Arci, AudioCoop, Federculture, Materiali Sonori, Anagrumba. Inoltre hano già aderito: Cinico Disincanto, Rock Targato Italia,  Studio Sound Service, Multimedia Group, Euphonè, Target, CB59, Live Rock, Maffucci Music, DjMayo.net, Res, Sara Ferrari Ed., Swan Film Europe, Castorone Ed., Pixel & Bo, Minus Habens, Ass. Che Torni Babele, Otium Teatro, Cama Records, Immaginazione, Feel Good Movie, Carlo Strata, Fuori Aula Network, Maccaja srl, Promo Music, 1STPOP, Vox Day, Punkadeka, Lady Music Records, Zeta Promotion, Fabio Luongo, Franz Campi, CFF e il Nomade Venerabile, Magazzeno Bis, Musica Controcorrente, Toast, Lilium, Divinazione, Io Coop, COA, Nessuno Società, Leart Società, Voci per la Libertà, Song, CBM, Tuneager,  Bottega Bologna, Edizione 3ntini, Nopop, Luca Guggia, Blond Records, Studio 80, Territorio Musicale, Ephebia, Non Plus Ultra, Il Pentagramma, Mei - Meeting Etichette Indipendenti, Radio Sherwood, La scena, Naima Club, Soffici Dischi, Noi Nati Male, Angelo Elle, Work Sound Records, Mario Bizzoccoli, Astrazioni Foniche, Ranauei, Associazione Blackmore, Marco Mori, Enrico Capuano, Elio Cagnizi, Vittorio Merlo, Medusa Live Festival, Controradio, La fabbrica, 110.unito.it, Radio Kemonia, Radio Città del Capo, La Banda Gastrica, Xenophia, Radio Onde Furlane, Radio Conegliano, Radio Studio A, WRA, New Umor Sound, Carnet, Mucchio Selvaggio, Editrice Zona, l'Associazione Musicale Arti Note, Vox Populi, Fasolmusic Coop, Andrea Chimenti, Roberto Bardelli, Melody Squad, Taitù Music, Target, Camion, Fipi e Capi, VOn Mallasz. Cooperativa Musicale CASM, Casadei Sonora e tantissimi altri.  
 
 
 
Queste le iniziative già in programma per celebrare lo sciopero del 21 Giugno, Festa Internazionale della Musica: A Roma gli artisti Enrico Capuano, Piotta e altri in un'esibizione di sensibilizzazione davanti agli uffici della Siae, leader e testimonial della protesta A Milano presso la Fnac i set acustici di Vallanzaska, i Garretti, Black Eyed Dog, Gianluca Lo Presti e altri durante l'incontro che illustrerà i contenuti del prossimo Mei2007 A Torino presso la FNAC Torino FESTA DELLA MUSICA 2007 (dalle ore 16.00): maratona di musica indipendente a cura di Fnac, M.E.I. e Audiocoop Piemonte (e la collaborazione di Arci Musica). Durante il convegno "Musica Indipendente e Nuova Comunicazione" si esibiranno al Forum Fnac: Marcello CAPRA, Giacomo AIME Group, i FREE FUNKY, i NODO, i MISTERTOKIO. Anteprima live di Gerardo BALESTRINI e "Les Travailleurs de la nuit". A Faenza il concerto in Piazza Nenni del pianista jazz Franco D'Andrea e il suo New Quartet, preceduto nel pomeriggio dall'incontro con Alif Naaba e Irene Grandi dal titolo "La musica, un ponte tra le culture" Vi invitiamo ad aderire allo sciopero, diffondere il presente comunicato e il brano che trovate in allegato.
 Comunicateci le vostre iniziative e manifestazioni previste per il 21 Giugno che verranno subito inserite nella lista delle iniziative della Festa Internazionale della Musica. 

 
Per informazioni e contatti: 
 
Andrea Clerici
andrea@audiocoop.it <mailto:andrea@audiocoop.it>
skype: andrea clerici audiocoop
www.audiocoop.it <http://www.audiocoop.it/>   www.myspace.com/mei_italy <http://www.myspace.com/mei_italy> www.meiweb.it <http://www.meiweb.it/>  
Office   +39 0546 24647
Fax +39 0546 24647
Mobile AudioCoop: 349-4461825

Mobile  +39 347 9469958
Ass. AudioCoop - Mei Festival
Via Della Valle, 71
48018 Faenza RA
 
 
Sito ufficiale di AudioCoop e del M.E.I. - Meeting delle Etichette Indipendenti

www.audiocoop.it <http://www.audiocoop.it/> 
 
Mei Web Radio http://www.radioemiliaromagna.it/page.asp?IDCategoria=2376&IDCategory=44 <http://www.radioemiliaromagna.it/page.asp?IDCategoria=2376&amp;IDCategory=44>
Non mancare all'undicesima edizione del Mei - dal 23 al 25 Novembre a Faenza (Ra)
 
Per info : mei@lamiarete.com <mailto:mei@lamiarete.com>     


lunedì 18 giugno 2007

Take that!

Ora... non è che, non sia mai, per carità, ecc. ecc. e quant'altro, ma in questi mesi mi sono goduto Shine dei Take That manco fosse un singolo di qualcuno dei gruppi che adoro: è decisamente grazioso! E' che a questi gruppi riescono bene i ritorni (sui singoli, magari). I Take That hanno tirato fuori, dopo qualche anno di assenza dalle scene e qualche progetto personale, la loro Ordinary world, anche se il paragone forse non rende giustizia ai Duran Duran che, pur odiati come a suo tempo usava fare (stavi con loro o contro, con gli Spandau o contro), erano comunque gente che bene o male suonava, e un filino al di sopra della pop song qualunque han saputo andarci più volte. I Take tha magari non proprio, ma questa Shine scivola che è una bellezza, beatlesiana come si conviene quando si vuol puntare in alto e gioiosa a farsi cantare.
No, il CD tutto tutto tutto non lo compro, ma Shine la ascolterò ogni volta che capiterà per un bel po', lo so.

venerdì 15 giugno 2007

Louis Sclavis



Altro concerto di rilievo nell'arena estiva de La Palma, a Roma. Sclavis è un clarinettista e sassofonista che con un ensemble alquanto inusuale ha proposto una musica in cui si sono incontrati jazz, funk, sperimentazione, melodia mediterranea e in special modo partenope, rap, hip hop, campionamenti e gusto per la sperimentazione, su tutto. Un pubblico ben poco numeroso continua a darmi da pensare sul fatto che la qualità sia, sempre più, non una nostalgica inesistente utopia soppressa da prodotti per le masse ma, molto più semplicemente, un bene prezioso e vivo (semmai, questo forse sì, sempre più nascosto) da conquistare cercandola.

lunedì 4 giugno 2007

Paul Anka - Rock swings

Ma avete sentito questo disco? Che GRAN disco! Il non più propriamente giovincello Paul Anka interpreta grandi brani pop-rock splendidamente arrangiati in chiave swing senza che si avverta praticamente mai la forzatura di un adattamento. Ogni brano starebbe benissimo così com'è, e invece, o in più, tenere a mente l'originale rende il tutto divertentissimo. Ascoltatelo. E' davvero ben fatto, per arrangiamenti, esecuzioni e per la gran voce di Paul Anka.

mercoledì 30 maggio 2007

Terez Montcalm

Attiva e apprezzata già da qualche anno in patria -Canada- ma anche in qualche qui e lì, Terez Montcalm ha tirato fuori da poco Voodoo, un lavoro che trovo molto interessante per via di varie ragioni, tra le quali segnalo una voce notevole per tecnica ma soprattutto per la particolarità del timbro e per la duttilità che la nostra evidenzia nel passare senza fatiche da atmosfere più soft a tensioni inattese. Pare si sia guadagnata l'appellativo di Janis Joplin del jazz. Queste definizioni le capisco poco e male, comunque date un'o(re)cchiata alla signora, che onella pagina che la sua label dedica al disco vi fa anche ascoltare qualcosa, incluse cover ben fatte, né stucchevoli né distruttive.

lunedì 7 maggio 2007

Kristin Asbjornsen

Kritstin Asbjornsen, vista a La Palma, qui a Roma, sere fa, ha molti
motivi per cui ve ne consiglio l'ascolto. E' brava, per fare i brevi. Ha
una voce molto bella, duttile, capace di scendere quanto basta con
morbidezza e salire con calore, fino a farsi sottile in alto. Il suo
ultimo lavoro è un songbook africano ripreso con un quartetto che
comprende chitarra, basso e percussioni, in un'atmosfera che ha la
soavità di alcune cose di Norah Jones, anche grazie ad esecuzioni molto
misurate e precise, ma mantiene il carattere terrigno e rurale delle
musiche raccontate e di certo country, con gli impasti vocali a
ricordare qui e lì CSN&Y. Il CD è a mio parere un gioiellino, vi
consiglio caldamente l'assaggio.

venerdì 4 maggio 2007

SICILINOUT

SicilInOut

Gran Gala per il sessantunesimo anniversario dello

Statuto Autonomo della  Regione Siciliana

Palermo, Teatro Massimo

15 maggio 2007, ore 21

 Con

Eleonora Abbagnato

                                                         Mario Biondi

Mario Venuti

Francesco Cafiso

e

Rino Martinez

Mary Salvato

Sebastiano Cicciarella

F. Buzzurro, Mara Eli, The Brass Group (Made in Sicily)

accompagnati dalle note dell’

ORCHESTRA SINFONICA SICILIANA

 Presenta Gianfranco Jannuzzo

 Direzione artistica e regia:

 Pepi Morgia

 Organizzazione:

Enzo Bellavia (Il Sestante)

&

Ufficio Cerimoniale della Regione Siciliana

 SicilInOut: siciliani che vanno, siciliani che vengono, ma comunque siciliani che sono stai in grado diffondere attraverso il proprio operato la cultura, l’energia e la tradizione siciliana in tutto il mondo… Questo il concept sul quale si indirizza l’organizzazione di un evento che, giunto alla sua seconda edizione, celebrerà quest’anno il 61esimo anniversario dell'Autonomia Siciliana, martedì 15 maggio alle ore 21 nella splendida cornice del Teatro Massimo di Palermo.

 La prima si svolse due anni or sono nella Valle dei Templi di Agrigento: una maratona culturale di oltre sei ore presentata da Paola Maugeri e con la presenza di artisti di notevole fama, tra cui Lucio Dalla e Antonella Ruggiero. Il tema era l’emigrazione, volendo sottolineare il valore riconosciuto in ambito internazionale ad una Regione, la Sicilia, che nei secoli ha inciso come incide tutt’ora nello sviluppo sociale, nei cambiamenti culturali della società contemporanea, tenendo saldi principi e valori che appartengono alla sua storia e alle sue tradizioni.

Quest’anno la ricorrenza è indirizzata, per continuità, al movimento inverso, peraltro molto attuale: il fenomeno dell’immigrazione. Volendo infatti attualizzare il tema della Sicilianità nel mondo, il vissuto degli emigrati siculi non è di molto diverso da quello dei tanti immigrati che ogni giorno approdano sulle nostre coste, provenienti dall’Africa e dal resto del bacino del Mediterraneo, anche se oggi in preda a maggiori difficoltà e complicazioni. La Sicilia, tuttavia, è sempre stata in grado di far fronte alle emergenze accogliendo popolazioni “diverse” per cultura, religione e costumi, inglobandone gli aspetti in un mix socio-culturale di grande effetto. In questa chiave l’obiettivo della manifestazione è anche e soprattutto quello di fermarsi a riflettere sulle ragioni storiche che hanno reso questa terra così forte e significativa dal punto di vista politico, economico e socio-culturale, al punto da conquistare un’Autonomia piena ed eccezionale.

 In un’atmosfera suggestiva e fascinosa il capoluogo di Regione siciliano si appresta così ad ospitare Sicilinout in una cornice intima qual è quella rappresentata dal teatro Massimo, che concilierà il momento istituzionale con un susseguirsi di iniziative culturali che renderanno memorabile la circostanza. Prima fra tutte la consegna del prestigioso Premio Sicilia Archimede, conferito annualmente a personaggi che – ciascuno secondo la propria vocazione e il proprio ruolo – hanno saputo dar lustri e risalto a questa terra e alla sua gente. I nomi dei due premiati verranno resi noti direttamente dal presidente della Regione, onorevole Salvatore Cuffaro, in sede di conferenza stampa il giorno 11 maggio alle ore 11 presso il Palazzo d’Orleans (salone di rappresentanza del Presidente) a Palermo.

 La serata del 15 maggio, prodotta da Enzo Bellavia de IL SESTANTE, organizzata in collaborazione con l’Ufficio Cerimoniale della Regione Siciliana e diretta da Pepi Morgia, sarà presentata dal siciliano DOC Gianfranco Jannuzzo ed ospiterà artisti di fama internazionale, tutti legatissimi alla propria terra ma contraddistintisi negli ultimi anni per le proprie qualità professionali. Tra questi la prima ballerina dell’Opèra di Parigi Eleonora Abbagnato  il crooner e soulman Mario Biondi, attualmente in testa alle classifiche mondiali, il celebre cantante Mario Venuti e il giovane sassofonista jazz Francesco Cafiso. E ancora Rino Martinez, cantautore siciliano che ha partecipato a Sanremo, oggi impegnato nel sociale con azioni umanitarie nei paesi africani; Mary Salvato, Sebastiano Cicciarella, F. Buzzurro, Mara Eli, The Brass Group, storica big band di jazz di Palermo, che presenteranno insieme il lavoro discografico MADE IN  SICILY, un nuovo progetto targato SICILINOUT con il quale si intende valorizzare la canzone siciliana rivolgendosi ad un target altro rispetto a quello nazional-popolare: una sorta di rivisitazione della musica e dei canti popolari siciliano indirizzata verso un vasto bacino d’utenza, onde far comprendere a differenti generazioni nonché riscoprire un repertorio mai impostosi sul mercato discografico della musica regionale (come accaduto invece, ad esempio, nella canzone napoletana). A partecipare direttamente agli arrangiamenti musicali dei suddetti artisti oltre alla realizzazione di Made in Sicily la prestigiosa ORCHESTRA SINFONICA SICILIANA, protagonista delle più rinomate manifestazioni musicali in ambito nazionale ed internazionale.

 Mente dell’intera operazione scenica è il light designer di fama mondiale Pepi Morgia, qui anche in veste di direttore artistico e tecnico della manifestazione, che ha disegnato una scena, come non poteva non essere, pervasa dall’elemento luce: una luce che, dispiegando sul palcoscenico la vasta gamma delle sue possibilità, racconterà le diverse storie della Sicilia plasmandosi pirandellianamente su misura delle entrate dei singoli personaggi-performers.

 Un evento, dunque, che si pone come una sorta di battesimo rinnovato dopo 61 anni,  ispirato agli stessi principi di concordia, collaborazione e spirito di aggregazione che hanno costituito l’identità del tutto autonoma della Sicilia.

 Per informazioni sull’evento: info@sicilinout.itwww.sicilinout.com

 Ufficio stampa Regione Siciliana: Giancarlo Felice – giancarlo.felice@regione.sicilia.it

 Ufficio stampa nazionale: Elisabetta Castiglioni

Tel/Fax 06 3225044 - 328 4112014 – elisabetta@elisabettacastiglioni.com