sabato 27 ottobre 2007

Radiohead - Anch'io... dai, tutti!

L'ho fatto. Apena ho saputo della cosa ho voluto farlo, ma il sito quel giorno era di fatto impraticabile. Oggi ho laicamente celebrato l'iniziativa dei Radiohead, ho fatto come il nostro direttore e ora anche io, che siccome son ricco di brutto ho speso 5 sterline più commissione, ho il mio "ultimo dei Radiohead", che per contemporanei e posteri mi sto guardando bene dal chiamare ultimo CD, ultimo disco o simili. Mentre scrivo lo sto sentendo, quindi vi parlo al primo mezzo ascolto, e mi pare che siano sempre loro, che magari coi riverberi esagerano un po' ma che sì, son proprio loro, meno criptici di Kid A e più ben disposti verso la forma canzone -sempre a loro modo ma anche con virate acustiche ed ariose come nella Faust Arp che sto sentendo.
Quand'anche questo lavoro fosse brutto -e non mi pare proprio- sinceramente sarei stato contento d'aver speso le mie 5 sterline per un gruppo che mi ha dato libertà di scelta sul prezzo, che si è sganciato dal vincolo con una major e che per questo, come già il suddetto e mai abbastanza idolatrato dalle folle direttore ha notato, non viene calcolato manco di striscio dalle radio, perlomeno per quanto ascolto qui dalle mie parti e per il tempo in cui posso ascoltare la radio. E' abbastanza inquietante, e nello stesso tempo limpidamente evidente, quanto la cosa sia palese, quasi scontata nella sua crudezza: tu non ti agganci al carrozzone commerciale fatto da major e radio? bene. Sei fuori. Se poi qualche stazione ha trasmesso qualche brano oggi o ieri o un altro giorno non so né posso dirlo, ma quantitativamente siamo con evidenza, e con tutta la prudenza possibile nel dirlo, prossimi allo zero, sebbene almeno un paio di brani di quelli finora ascoltati mentre scrivo potrebbero andare in radio senza disturbare l'orecchio medio (che detto così sembra una mostruosa protuberanza posta probabilmente sopra il naso, e invece è cosa peggiore).
Bravi Radiohead. Vi riconosco il merito di un'apertura concreta, materialmente rivoluzionaria e sincera verso il pubblico e verso il progresso, autenticamente inteso e interpretato. Chiaramente il modo di far commercio di musica in rete andrà via via tarandosi secondo strategie, scelte, marketing e così via, e la stessa scelta di cui parliamo è anche furbo marketing di nicchia, non lo discutiamo (ad esempio io, che non sono un accanito fan del gruppo, sono compratore proprio in virtù dell'idea), ma non ho mai pensato di demonizzare marketing e affini, ché un prodotto va non solo venduto ma anche saputo vendere, e non ci piove.
Anzi, guarda, direi un disc... un cidd... un lavoro che mi sta suonando bene, qui sul lettore che -ecco, poi vedremo pure questa cosa qui- proprio hi-fi non è ma suona. Voglio il formato non compresso! Voglio la qualità audio!
Allora via, compriamo a milioni il disc... il cidd... il support... l'ultimo dei Radiohead. Poi ci diventa il disc... (niente, non se ne esce ancora) l'opera più venduta della storia del mondo e cominciamo a cambiare un po' il mercato. Eh? Dai, dai... Eh? Facciamoci cogliere da entusiastico entusiasmo e compriamo tutti, fate un prezzo e via!
Fateci sapere, eh?

giovedì 25 ottobre 2007

FUGA A TRE: IL FESTIVAL DELL'IMPROVVISAZIONE MUSICALE

FUGA A TRE
(dal canto gregoriano al Free Jazz)
Viaggio nell'arte dell'improvvisazione

dal 5 al 12 novembre 2007
Direzione Artistica: Ennio Rega

Sala Trevi, Vicolo del Puttarello 25
00187 Roma

Orario d'inizio concerti:
ore 21

Ingresso: 5 Euro (concerto) – 10 Euro (concerto + aperitivo)

La rassegna "Fuga a tre" propone otto eventi musicali diversificati, in
concerto formazioni in trio provenienti da varie regioni d'Italia e
d'Europa, a fare da trait d'union è il linguaggio dell'improvvisazione,
che non è patrimonio esclusivo del jazz. La musica improvvisata, in cui
si ritrovano i principi naturali del fare musica, è una pratica che
risale alle origini, con la codifica gregoriana della musica sacra ed è
fortemente presente nel vasto repertorio delle fughe di Bach, poi solo
successivamente trascritte su spartito.
In questa prima edizione di "Fuga a tre" i generi musicali proposti
vanno dalle forme originali di rilettura della musica classica alla
contaminazione jazzistica della musica etnica, dal jazz sperimentale al
jazz più classico, dalla fusion alla musica elettronica. Oscillando tra
scrittura e improvvisazione le esibizioni dei grandi artisti ospiti
della rassegna fungeranno da stimolo per valorizzare il potenziale
comunicativo presente nello spettatore, nell'attimo in cui deciderà di
mettere in gioco la propria identità musicale. "Fuga a tre" nasce per
sottolineare con forza il valore culturale della contaminazione e della
"imprevedibilità" nel dialogo musicale e rappresenta, nel dilagare del
conformismo e superficialità dei giorni nostri, una proposta formativa
ed educativa da innestare nel potenziale creativo delle nuove generazioni.

5 nov. lun.
WORLD

MOHSSEN KASIROSSAFAR (Iran)
SARAWAN - tamburi d'Iran

Simonetta Imperiali:
zarb, daff
Luigi Marino:
zarb, daff
Mohsen Kasirossafar:
zarb, daff, voce

8 nov. Giov.
ELETTRONICA

FRANCESCO D'ERRICO (Campania)

Slow food music3

Francesco D'Errico:
pianoforte e live elttronics
Daniele Esposito: contrabbasso
Salvatore Tranchini:
batteria

9 nov. ven.
ETNO/JAZZ

LUTTE BERG Ensemble (Svezia/Italia)

Lutte Berg:
chitarra, ch. fretless
Alessandro Gwiss:
pianoforte, tastiere, live electronics
Luca Pirozzi:
basso elettrico, contrabbasso

- Aprono il concerto i napoletani SERPENTE NERO = BLUES (Alfredo
Vitelli: chitarra - Eugenio Lucrezi: basso, voce - Geremia Terno:
batteria) con il progetto Blues talks / talkin' blues.

10 nov sab.
CLASSICA

FRANCESCO VENERUCCI (Lombardia)Goldberg "InJazz" Suite

Francesco Venerucci:
pianoforte
Alessandra d'Andrea:
flauto in do, in sol e ottavino
Daniele Basirico:
basso elettrico e contrabbasso

11 nov. dom.
FOLK/JAZZ

ROCCO DE ROSA (Lucania)

Rocco De Rosa:
pianoforte
Pasquale Laino:
fiati
Antonio Franciosa:
percussioni

- Apre il trio del pianista LORENZO DI LORENZO = FREE JAZZ (Lorenzo Di
Lorenzo: pianoforte - Manuel Timperi: basso - Alessandro Grasso:
percussioni)

12 nov. lun.
POPOLARE (greco-balcanica, araba, indiana e persiana)

CARLO COSSU (Puglia) Balkan Free

Carlo Cossu:
violino, viola, dejeridoo, canto armonico
Angelo Olivieri:
tromba
Antonio Iasevoli:
chitarra

Organizzazione generale:
Carla Di Francesco
Info:
Tel 06 45420838
scaramuccia@scaramuccia.org
www.scaramuccia.org

venerdì 19 ottobre 2007

Bjork

Ben attento ad evitare biografie, monografie, recensioni e quant'altro
in quello che vuol essere un momento scritto e fermato a pensare, co sì
di passaggio, mi metto qui a dire che Bjork è da tempo e rimane una
figura speciale della musica mondiale. La sua capacità di fare musica
innovando senza fermarsi è, al di là dei gusti personali, una scelta
rilevante e che dà valore. Ok, è ricca e famosa e può permettersi di
osare, ma da un lato quasi nessuno tra i ricchi e famosi osa -né spesso
è capace di farlo-, e dall'altro lo sperimentare tanto per farlo avendo
mezzi economici adatti è comunque una strada che rivelerebbe in ogni
caso, prima o poi, pochezza di idee. Bjork non è sempre e comunque un
vulcano di creatività, ma negli ultimi 2 lavori, il recente Volta e
soprattutto il precedente Medulla, ha scelto una via che un medio
conoscitore del mercato indicherebbe perlomeno come rischiosa. Se è vero
che i risultati sono senz'altro quelli di due album non propriamente
adatti a parlare alle folle, è altrettanto vero che il viaggio
dell'ascolto diventa un'esperienza comunque interessante da fare, anche
se alla fine si può uscirne soddisfatti solo in parte, o inquieti o
chissà cos'altro.
Insomma, sinceramente sono contento che nel mondo del pop ci sia
un'artista così. Ecco.

mercoledì 3 ottobre 2007

Giovanni Allevi - fine del joy tour

E' andata.
Il trionfale tour da 110 date che Giovanni Allevi ha portato ovunque in
Italia e anche da qualche parte all'estero si è concluso a Roma il 30/9,
in una serata che lo ha visto accolto, accompagnato e salutato
dall'ormai consueto grandissimo affetto che il pubblico gli porta ogni
volta in cui l'ho visto esibirsi (sono ormai giunto a sette concerti).
Giovanni live è qualcosa che, premesse o aggiunte varie considerazioni,
va visto e sentito. A mio avviso il suo sistematico accelerare ogni
brano rispetto alla sua versione in studio (domenica 30/9/07 ha fatto
eccezione solo "Il bacio") toglie un mare di dettagli, come già scritto
in un post precedente. A parte l'ovvio maggior rischio di fare errori
(qualcuno c'è stato) si perde parte della magia e delle suggestioni che
quella musica sa essere. L'aspetto che però rende importante e bello
vedere un suo concerto è che Giovanni Allevi ha letteralmente portato
una fetta rilevante di pubblico verso una musica diversa da quella
commerciale in senso lato, ha creato uno spazio di appassionati
specifico, che prima non c'era, a cavallo tra alcuni generi ma comunque
fuori dal pop puro e semplice come pure fuori dal purismo di certa
audience (jazz o classica, ad esempio). E' un valore aggiunto
importantissimo, secondo me, ed il constatare come questo fenomeno
continui è, per molti motivi dal musicale stretto al quasi-sociologico,
buon segno. Nel momento in cui scrivo ci sono in arrivo, a breve, un DVD
e un doppio CD che completeranno due anni di "celebrazione" del mito
Allevi. Sarà importante l'evoluzione, di cui conosciamo già qualche
notizia e che vedremo nei prossimi mesi. Stay tuned, direbbe un blogger
a sua volta tuned. Se però ci seguite va benone lo stesso.