lunedì 21 maggio 2012

CUT PRESS presenta: DIREZIONI (ANNI) ZERO - a somewhere between document


CUT PRESS


COMUNICAZIONE E PROMOZIONE



presenta



DIREZIONI (ANNI) ZERO - a somewhere between document



 http://vimeo.com/41725655


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Direzioni (Anni) Zero è un mediometraggio / documentario indipendente girato tra Milano

e Torino nel Marzo del 2011, con protagonisti i componenti e le canzoni della band

underground dei Somewhere Between. La storia del gruppo, paradossale e a tratti

volutamente naïf, è l'espediente simbolico per esprimere una velata quanto allegorica

fotografia della cosiddetta "generazione anni zero" del primo decennio italiano degli anni

duemila .

Italia, 17 Marzo 2011. Tra le strade di una Torino post-olimpica e immersa nel pieno delle

celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia, il film ripercorre la storia dei Somewhere

Between. Ironici, distaccati, stralunati, i caratteri di questa misconosciuta

"(under)underground" band riflettono l'intrecciarsi di diversi registri stilistici. Un sottile e

velato alternarsi tra finzione e realtà mira a svelare l'entusiasmo e le difficoltà di

affermazione di una giovane generazione da poco reduce dal primo e forse indefinibile

decennio degli anni duemila, quando sogni, speranze, ambizioni non sono mai apparsi

così sfocati. Uno spaesamento perso e a metà strada ("somewhere between", appunto) tra

il sotteso e l'indefinibile, ma anche tra la fine dell'adolescenza e l'inizio dell'età adulta,

dalle cui responsabilità non si può, inesorabilmente, fuggire.




Quello che colpisce di Direzioni (Anni) Zero è la semplicità con la quale riesce a confrontarsi il giovane videomaker Alessandro Riva, regista della docufiction, con fatti accaduti relativamente poco tempo fa. In questi (Anni) Zero così senza passato, presente e futuro, dove il tempo scorre come linea piatta ci troviamo catapultati a qualche anno fa, in un 2007 dove a far da scenario c'è una Torino post-olimpica cambiata e smarrita. I Somewhere Between come simboli invece di una generazione senza padroni, realmente questa volta, votata alla sopravvivenza e alla speranza eterna di un domani migliore. Dei "reduci" come li definisce Alessandro. Una band, i suoi sogni, che svaniscono per una serie di motivi, i soliti vecchi problemi di migliaia di band, raccontati e dispiegati in una grigia Torino pronta a celebrare i 150 anni dell'Unità d'Italia. Un'Italia matrigna che invece di custodire i suoi tesori spesso e volentieri li porta al suicidio, seppur figurato ed immaginario.

 

Un'opera che si ritaglia un piccolo spazio in questo periodo storico che trova anche bellezza nella sua complessità.

 

 

 

"All'inizio ero partito con l'idea di un mediometraggio di fiction corale, un intrecciarsi di più

storie parallele, che, inserite in uno snodo narrativo essenziale quanto volutamente

evanescente, riuscisse a raccontare quel tipo di spaesamento e assenza di direzioni che

una buona parte della mia generazione si è ritrovata a vivere in Italia nell'arco degli ultimi

dieci anni, in termini di rapporto con i propri sogni, ambizioni e ricerca di una precisa

identità. A un certo punto mi sembrava però che le vicende che idealmente volevo

raccontare non riuscivano a delinearsi efficacemente. Così, per inesperienza o molto più

probabilmente per eccesso di pretese, il progetto si era arenato.

Proprio quando ero sul punto di rinunciare del tutto all'idea di affrontare un tema così

indefinito, complesso e forse persino un po' trito, sono tornato accidentalmente in

possesso del materiale video che nel 2007 girai assieme a una indie-rock band di Torino

scioltasi quasi un anno dopo, i Somewhere Between. Da lì l'idea di adattare la storia di

questa band misconosciuta al tema iniziale, provando così a recuperare l'idea della

metafora generazionale, condotta però attraverso un linguaggio da cinema verité: votato

all'improvvisazione, senza una vera e propria sceneggiatura, dove il confine tra la fiction e

il più classico dei "rockcumentary" underground si facesse il più ibrido possibile, e dove

trattare la storia di una band rimasta nell'anonimato come qualcosa di rilevante potesse

assumere i contorni del simbolico.

Con lo sguardo curioso di chi viene "da fuori", ho cercato così di ritrarre una Torino che, in

concomitanza con le celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia, mi era sembrata

ambientazione e specchio ideale della condizione di "reduci" che personalmente mi sento

di attribuire a parte della mia generazione. In molti di noi è maturata la consapevolezza di

essere appena riemersi da quello che - con ogni probabilità - è stato il decennio più

incerto e confuso per essere cresciuti. Siamo usciti dall'adolescenza con la sensazione

costante di vivere in un periodo di transizione e decadenza, avvertendo come

irraggiungibili e inadeguate le proprie aspirazioni, in un Paese sotto molti aspetti sempre

più ai margini della contemporaneità."

 

(Alessandro Riva)

 

www.youtube.com/watch?v=rviusaTiA-o

 

www.facebook.com/pages/Direzioni-Anni-Zero/148937988542678


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