domenica 8 luglio 2007

UJ 07 - Dionne Warwick

C'è un metodo curioso ma funzionante per capire quando una musica che stai ascoltando è buona: provare ad immaginarla senza effetti, senza riverberi a chili, senza distorsioni "a palla", senza trentaquattro delay sovrapposti. Dionne Warwick e il suo gruppo suonano asciuttissimi, sono all'arena di S. Giuliana ma potrebbero essere in un club per il suond che producono. La Warwick canta senza sforzi, un po' perché è un'artista che sa bene fin dove può spingersi e dove non è (più) il caso di arrivare, un po' perché, sempre essendo un'artista, sa cosa fare esattamente per usare la sua voce come un affascinante strumento di entertainment, scopo che lei stessa dichiara in apertura di concerto. Poi ha un vantaggio non da poco: il suo repertorio si chiama Bacharach e Jobim. Un'ora e poco più (serata divisa in due parti con Henri Salvador a seguire) di pop ad alto livello di ricordi, con un timbro inconfondibile. TAnto, tantissimo mestiere, tutto prevedibile, show scirtto e intuibile dall'inizio; insomma, col jazz non c'entra nulla tutto questo, ed alla fine -o anche prima dell'inizio- si realizza che si tratta di un concerto che non può lasciare delusioni, per il semplice fatto che questo ci si aspetta e questo c'è, al livello atteso, piaccia o no. Nel suo genere un riferimento assoluto.

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