mercoledì 11 luglio 2007

UJ 07 - Keith Jarrett

Triste che, come dice l'organizzatore di UJ, in una stessa persona vonvivano quel modo di suonare e quel carattere.
Il concerto. Bravissimi. Basta. Non parlo più del concerto.
Jarrett è stato anticipato come sempre dal presentatore che ha ricordato a tutti come fosse assolutamente vietato ed inopportuno fare foto -Jarrett per contratto si riserva il diritto di smettere al primo flash-. Non è bastato. Ha avvertito minacciosamente, senza neanche salutare prima, che al primo "asshole" che avesse usato una "fucking camera" lui, Jack e Gary avrebbero immediatamente lasciato "questa città maledetta da dio" (che anche in assenza di spirito laico avrei scritto con la d minuscola a chiarire che Jarrett non ha certo titoli per parlare a nome di una divinità), rimarcando che "il privilegio è nostro, non suo" e che quindi ci conveniva non "aver speso soldi per niente". Non ero seduto ad un posto che avesse reso semplice l'andarsene senza crear danno ad altri, altrimenti l'avrei fatto subito. Sono invece uscito a fine primo tempo. Non andrò più ad un concerto del fenomenale pianista a meno che costui non chiederà scusa, cosa che per ora escludo. L'organizzazione di UJ ha comunicato stamattina che non chiamerà più Jarrett. Lo spero vivamente. Bisogna dare un segnale significativo a questi personaggi, la cui perfezione artistica non può esistere scissa dalla buona educazione. Il pubblico e la città insultati ieri sono gente che paga signori biglietti e un luogo ospitale che ha contribuito a dare fama al pianista, già dal 1974. Per quel che vale la mia opinione è il caso di smettere di andare ai suoi concerti.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Carissimo Pier sono Alfonso.

Condivido la tua indignazione verso questo personaggio da me amatissimo.

Ho assistito anche io a un suo concerto a Napoli come sai, e c'è mancato poco che non augurassimo agli aerei di schiantarsi in mare aperto visto che pareva volesse smettere di suonare ogni volta che ne passava uno.

Quindi ben venga la sua cacciata dalle future kermesse umbre.