lunedì 21 novembre 2011

SEMETIPSUM 2011... UN GRANDE TROMBETTISTA, LA PRESTIGIOSA CANTINA DI MICHELE SATTA... DA OGGI, ACQUISTABILE ONLINE... EDIZIONE LIMITATA (200 BOTTIGLIE MAGNUM CON DECORAZIONE DELL'ARTISTA PETULIA MATTIOLI

Semetispsum 2011

avviene da Michele Satta

 

Bere arte, disegnare musica,

ascoltare vino

 

Michele Satta viognier

Nils Petter Molvaer tromba,

beat programming ,tappeti sonori

 

ascolta qui la musica dell'evento

http://snd.sc/uxTgxa 

 

guarda qui le foto del concerto e delle videoproiezioni di Michele Satta

http://www.semetipsum.com/www.semetipsum.com/foto_concerto_2011.html

 

Anche quest'anno un grande artista di fama internazionale, il musicista e compositore norvegese Nils Petter Molvaer, ha improvvisato con la sua tromba, lasciandosi guidare dalle suggestioni della cantina, della terra, del paesaggio, ma soprattutto dall'incontro con Michele Satta, e dall'ascolto del suo magnifico Viognier 2010. Le immagini video realizzate in tempo reale che sono nate dall'arte di Petulia Mattioli e il testo di presentazione di Marco Pierini, direttore artistico della Galleria Civica di Modena, hanno completato l'opera.

Il concerto, che mai più potrà essere riprodotto, è stato registrato dal vivo e prodotto da RareNoise Records di Londra; il vino, selezionato appositamente per l'evento dalla Vigna Nuova, è stato imbottigliato in edizione limitata di 200 Magnum; l'etichetta e il libretto di presentazione accompagnano in esclusiva la confezione di SEMETIPSUM 2011 che esce fine novembre.

 

Come acquistare

http://www.semetipsum.com/www.semetipsum.com/contatti_contacts.html

 

 

"L'anno passato, nelle note che accompagnavano il primo Semetipsum, scrivevo che l'evento non mirava semplicemente a far accadere qualcosa ma a far accadere "proprio quella cosa lì", perché il risultato sarebbe scaturito innanzi tutto da un comune sentire, da un incontro di individualità che avevano scelto un medesimo luogo e abbracciato un progetto condiviso. Musica, vino e immagine hanno trovato infatti una loro specifica forma, mai definitiva però ché – come il sangiovese di Michele Satta si affina col trascorrere del tempo – anche la musica di Harold Budd ed Eraldo Bernocchi risuona in noi leggermente diversa ogniqualvolta la si ascolti attraverso la registrazione o la si rievochi alla memoria. Stessa capacità di maturazione ha dimostrato l'immagine elaborata da Petulia Mattioli. Responsabili di questa crescita, di questa evoluzione, non sono più gli artisti ma due fattori altrettanto importanti: il tempo e il pubblico. Ovverosia noi e il nostro stare al mondo. Ciò che avviene da Michele Satta non si compie definitivamente ma, anzi, comincia un proprio percorso nel tempo di cui noi siamo chiamati ad essere parte, non a fungere da meri, passivi, testimoni.

Semetipsum infatti si configura, in senso anche etimologico, come evento, accadimento che ciascuno sente come un accadere per sé. "Come id quod cuique èvenit l'evento è sempre hic et nunc" – scrive Carlo Diano – non v'è evento se non nel preciso luogo dove io sono e nell'istante in cui l'avverto". La presenza al concerto di Nils Petter Molvaer per la seconda edizione di Semetipsum non è stata un'opzione, quindi, ma una necessità, una condizione imprescindibile. Proprio a partire dall'esserci, dai corpi in primo luogo, Petulia Mattioli ha costruito e dissolto immagini di luce capaci quasi di negare la fisicità del corpo e rivelarne al contrario la trasparenza, la permeabilità, la fluidità. L'avvolgente sboccare di suoni dalla tromba, il continuum delle immagini e dei colori – di cui resta breve traccia nell'etichetta della bottiglia - la limpidezza del viognier di Michele Satta, condividono un'aspirazione alla trasparenza assoluta, anche quando le atmosfere sonore o le sequenze visive dichiarino un'inclinazione decisamente notturna. Non è la quantità, infatti, ma la qualità della luce e dei corpi che penetra a determinare la trasparenza, dote quasi soprannaturale degli elementi, tanto quelli fisici quanto quelli immateriali, di lasciarsi attraversare rimanendo integri ma non uguali, perché vivificati dal calore e dall'energia della luce.

 

Marco Pierini – direttore artistico dell'evento

 

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