domenica 10 giugno 2012

LADY UBUNTU presentano il video "La maledetta solitudine" * LO FI acid electro, punk astratto e Slam Poetry... Schiaffeggiano l'ascoltatore con le parole... Una band sorprendente, un esordio folgorante

Sono Lady Umanità (Ubuntu in lingua bantu)

Sono musica fatta con due programmi open source e gratuiti che si chiamano Linux MultiMedia Studio e Audacity…

Sono, come si definiscono loro stessi, una punk band astratta

Sono tre thirtysomething che hanno fatto un disco che più o meno si può definire rock senza suonare una sola nota

Il risultato? That's not entertainment

 

LADY UBUNTU

presentano il  video

"La maledetta solitudine"

 

 

 

 

Scheda del video:
Artista - Lady Ubuntu

Titolo - La maledetta solitudine

Etichetta -Biggie Records

Distribuzione - Big Ramona

Regista - Flavio Domenico Porrati

Album di riferimento - Piuttosto che incontrarvi farei bungee jumping

Autori - Francesco Lonetti - Davide Guerci- Flavio Porrati

 

CHI SONO

Lady Ubuntu sono Francesco Lonetti, Davide Guerci e Flavio Porrati, tutti intorno ai 35 anni e tutti più o meno di Alessandria.

 

La parola Ubuntu, che nel 2004 ha dato il nome a un sistema operativo gratuito, appartiene alla lingua bantu e in italiano può essere così tradotta: "Umanità" (nel senso di qualità umana), "Umanità verso gli altri" o addirittura "Io sono ciò che sono per merito di ciò che siamo tutti".

 

"Noi, ovviamente", spiegano i Lady Ubuntu, "utilizziamo questo nome in senso ironico. Ci piace parecchio la terza versione della traduzione italiana, solo magari la modificheremmo volentieri in Lady Io sono ciò che sono per merito o per colpa di ciò che siamo tutti. Il richiamo al sistema operativo open source, poi, si adatta bene alla band".

 

L'ALBUM

Spiega Francesco:

"Il titolo Piuttosto che incontrarvi farei bungee jumping riassume bene quello che c'è dentro il disco. In realtà questa frase credo che sia proprio il cuore del disco...È andata, infatti, esattamente così: un giorno mentre guidavo ho iniziato a balbettare e ripetere "prima di incontrare chiunque faccio stretching/piuttosto che incontrarti farei bungee jumping". E ho subito pensato: voglio fare un disco la cui prima canzone abbia questo ritornello"

 

"Con questa frase e con i testi che ho scritto per i Lady Ubuntu credo di aver cercato di esprimere sentimenti di paura, di fastidio, di repulsione, di rabbia – e in genere: tutti i sentimenti negativi che si possono immaginare – nei confronti del prossimo e del mondo esterno. E di aver provato a rappresentare, attraverso questi, un'ampia gamma di sentimenti negativi che un individuo X può verosimilmente provare nei confronti del mondo che lo circonda, nel presente e nel luogo in cui viviamo".

 

"È la maledetta solitudine", di cui è stato fatto anche il video, è il brano del disco che ci piace di più in assoluto. È una specie di sfogo, ma anche una specie di riflessione, parla del fatto che il mondo esterno è indispensabile all'individuo e proprio per questo è pericoloso, del sentirsi spersonalizzato di fronte agli altri, dell'uso strumentale che si può fare delle persone...".

 

PUNK ATTITUDE

Dice Davide:

"Abbiamo utilizzato solo software gratuito e open source...In particolare questo LMMS che non è molto conosciuto, che ha funzionalità molto basilari e che – soprattutto se si ha la balzana idea di usarlo per fare rock – propone pochi suoni, e tra l'altro molto low fi, sgradevoli, quasi fastidiosi, decisamente punk insomma...".

 

"Mentre andavamo avanti hanno preso sempre più piede certe idee di spregio della tecnica, di rifiuto di ciò che è magnificente e costoso e di autolimitazione delle possibilità che credo siano proprie del punk, del DIY e del low fi…

Nel nostro caso, come dire: Ok, il mondo è pieno di dischi spesso brutti fatti con attrezzature fantascientifiche e composti di tantissimi suoni sfavillanti: Noi che si fa? Con il nostro programmino gratuito facciamo un disco con suoni brutti. Chissà che così non venga meglio, chissà che non venga più deciso e centrato".

 

"Direi che c'è molta ironia anche nel nostro approccio alla musica...A partire dal fatto che abbiamo fatto un disco che più o meno si può definire rock senza suonare una sola nota, tutto con suoni midi oppure strumenti fittizi generati nel programmino dal la di una chitarra acustica. Cerchiamo, insomma, di giocare parecchio con il finto e il vero; di confonderli e di farli cozzare".

 

 

 

Nessun commento: