THE GIFT: "REBIRTH" è il disco della rinascita.
Esce "REBIRTH". Dopo 25 anni si riuniscono i The Gift. Una delle più importanti band del panorama indie-rock italiano degli anni '80 torna con un disco per unire passato, presente e futuro.
La musica in primo piano. Energia e vigore. Sostanza e non apparenza. Ingredienti imprescindibili, questi, che raggiungono il mix ideale su un palco da concerto. Immutato come fosse oggi, il vigore dell'indie-rock anni '80 torna a vivere e lo fa con decisione ed energia...d'improvviso ci si ritrova nel tempo in cui il mondo cambiava e pochi, troppo pochi se ne accorgevano.
I The Gift, formazione in voga tra il 1983 e il 1987, oggi ritornano con un "nuovo disco", vecchi successi alternati a brani mai pubblicati, nuove registrazioni mescolate ai suoni di 25 anni fa.
Ritornato live i THE GIFT e lo fanno riportando in scena la loro formazione originale. Dopo le esperienze con Lucio Rosato (voce), Oberdan Fratini (tastiere), Pierpaolo Pecoriello (sassofonista) e Viviana Di Francesco (voce), dopo i live si torna al nucleo zero: alla voce di Ugo Sala, alle percussioni di Pino Petraccia, al basso Belfino De Leonardis (stesso Fender Precision, stesse identiche corde di 25 anni fa) e alla chitarra di Danilo Burchielli.
Doveroso omaggio a Stefano Alici, chitarrista e fondatore del gruppo, autore di alcuni testi, delle prime copertine e soprattutto ideatore del nome "The Gift", in omaggio al romanzo "Der Golem". Alla sua memoria e' dedicato infatti "Rebirth", il disco per segnare il grande ritorno nel 2011.
Correvano gli anni ottanta quando quattro ragazzi dell'interland pescarese si riunivano attorno ad un promettente progetto musicale, dando vita a quelle che si catalogarono come una delle più interessanti band del panorama indie-rock italiano.
The Gift fecero il loro esordio con una musicassetta autoprodotta dal titolo Under Cover Of Darkness (1983) dai toni crepuscolari e profondamente Dark, cui seguirono Event primo denso e significativo vinile (1985) ed I Had A Dream con la supervisione artistica di Gianni Maroccolo.
Tutto questo fu la prova tangibile che la provincia può diventare il punto di partenza della scoperta, della curiosità, del viaggio intorno all'Europa; quella bellissima terra degli "altri", molto diversa da quella che vediamo e viviamo oggi. Erano gli anni della caduta del Muro di Berlino. Un periodo socialmente e politicamente importante, decisivo, in cui le masse giovanili muovevano la loro forze e la loro voce contro un sistema, contro un mondo che non sapeva leggere la loro diversità, la loro bellezza e la loro rabbia. A questo fecero seguito parole come indifferenza, globalizzazione, marketing e comunicazione di massa...senza lasciare troppo spazio ai "giovani" e alle loro infinite risorse socio-culturali...bandite o quasi tutte quelle forme di cultura e di espressione propriamente dette "alternative", quindi non commerciali...pochi profitti, pochi riscontri, quindi pochi spazi e poche attenzioni.
The Gift fanno parte di un mondo che non può e non vuole morire, sperando di poter trasmettere oggi come ieri quell'entusiasmo, quell'energia e i sapori di quell'ambiente che generò il Punk, la New Wave, a partire dai Joy Division fino alla geniale semplicità dei Velvet Underground o dei loro fortunati compagni di strada Litfiba.
REBIRTH segna dunque il loro ritorno in scena in cui le inquietudini, la lunga storia fatta di una miriade di esperienze umane e professionali in pezzi come "The Change", oppure "Disperate Dance", o anche "The rain is like the sun", entra prepotentemente dentro l'attuale universo sonoro con quella atmosfera vitale, resistente, ma al tempo stesso crepuscolare, cupa, interrogativa che sa prenderci per mano e conquista il corpo, il cuore...e la mente.
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