martedì 17 maggio 2011

DIEGO LEANZA PRESENTA IL SUO NUOVO VIDEO, DAL TITOLO "MADRE, TU COSA NE SAI?"

 

Vanta collaborazioni con artisti e musicisti del calibro di Cindy Blackman,

batterista, fra gli altri, di Lenny Kravitz e Carlos Santan.

guarda dritto in faccia a NYC e Londra

senza dimenticare i vicoli e le strade di Napoli.

pensa testi intrisi di vita vera, vissuta sulla pelle…

la sua, la tua, la nostra…

tra i guest, in veste di autore di un testo, il famoso fumettista Igort

 

DIEGO LEANZA


A pochi mesi di distanza dall'uscita del suo album presenta il suo secondo video dal titolo

 

"Madre, tu cosa ne sai?"


Guardalo qui:
http://www.youtube.com/watch?v=qgghAGoqdZQ&feature=player_embedded

 

L'album "Diego Leanza I"
è disponibile su tutti i negozi digitali Wondermark

 

INTRO AL DISCO
"Diego Leanza I" va inteso come dimensione piuttosto che come prodotto musicale. E' soprattutto un'esigenza maturata dall'artista in tanti anni spesi sul palco e in studio. Il suono marcatamente rock vintage sa di strade di Napoli e di Londra, ma non disdegna quello delle avenue di New York. Suono "marcio" come lo stesso proveniente dalle strade attraversate di notte da Robert De Niro in "Taxi Driver". L'ispirazione parte da lontano e giunge direttamente dal sound anni Sessanta di oltre Manica e si staglia fra la east e west coast americane. I testi si sposano in maniera omogenea e creano l'immagine voluta di un uomo che a un certo punto della sua esistenza cerca di scrollarsi di dosso l'universo di distrazioni che gli è toccato, puntando al sodo e all'essenzialità della vita. Amore, sesso, crudezza, delusioni, piccole vittorie e grandi sconfitte, altro non diventano che un parapetto fatto di esperienze dove poter gettare le braccia e fermarsi a guardare il nuovo orizzonte. In questo senso, la scelta degli autori dei testi per la stesura ultima delle canzoni, è stata dettata dal senso della casualità e soprattutto dell'amicizia. Tutti i brani sono nati lontani dalla sala di incisione, sono piuttosto figli di lunghe chiacchierate occhi negli occhi, pensieri e discussioni fatalmente finiti sul nastro. Come recita un passo del testo di "Marta e la polvere" dello scrittore fumettista Igort, "…oggi è arrivato troppo presto". Il disco nella sua essenza tenta disperatamente di assaporare l'oggi in senso stretto, inteso come pausa e ripartenza e cerca di farlo con soave e impagabile lentezza.

 

 

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