martedì 19 ottobre 2010

Venerdì 22 ottobre sarà in radio "C'è cu cci pensa", primo singolo estratto dall'album "UNKNOWN PEOPLE" (Folkclubethnosuoni/IRD) dei siciliani "TERRAE - compagnia di musiche popolari"

 

TERRAE

compagnia di musiche popolari

VENERDÌ 22 OTTOBRE IN RADIO IL SINGOLO

 "C'È CU CCI PENSA"

Venerdì 22 ottobre sarà in rotazione radiofonica il singolo "C'è cu cci pensa", primo brano estratto dal secondo disco  dei siciliani "TERRAE - compagnia di musiche popolari", dal titolo "UNKNOWN PEOPLE" (uscito il 29 settembre per Folkclubethnosuoni/IRD).

 

"C'è cu cci pensa" è un brano ambientato nella Sicilia del 2010 dove il lavoro non è un diritto e spesso è una magnanima concessione che si paga piegandosi ad uno sfruttamento spietato e a condizioni di lavoro disumane. Il brano illustra il punto di vista di un "datore di lavoro" che detta le sue condizioni. Al contempo lancia un messaggio di cambiamento attraverso il richiamo ai momenti della storia siciliana nei quali il popolo si è ribellato, agganciandosi così all'intera tematica del disco.

 

"UNKNOWN PEOPLE", infatti, nasce dall'idea di raccontare, in musica, alcuni momenti significativi della storia siciliana, nei quali il popolo si è ribellato al potere per rivendicare un proprio ruolo e di come questi moti popolari siano sempre stati repressi, con ferocia, nel sangue e nell'oblio delle cronache e della storia ufficiale. Dai vespri ai fasci siciliani, dalle occupazioni delle terre a Portella delle ginestre: una volontà, che, particolarmente oggi appare nuova, di autodeterminazione e di riscatto da una condizione subalterna. Una visione "nuova" del popolo siciliano che, a dispetto di fatalismi e antichi stereotipi, ha provato nei secoli a giocare il proprio ruolo.

 

L'album è un'unica storia corale, che attraversa 700 anni, raccontata dal punto di vista popolare. A narrare le vicende sono sempre direttamente i protagonisti, braccianti, bambini, rivoltosi, carcerati, pescatori. E trovano posto, in questa narrazione, anche episodi della storia europea come la guerra civile spagnola vista però con gli occhi di un combattente siciliano scappato dalla tirannia fascista.

 

"UNKNOWN PEOPLE" è già stato definito dalla critica: "un lavoro estremamente interessante, che traccia con piglio sicuro e naturale che solo una raggiunta maturità artistica può consentire, nuove possibili direzioni espressive. Lungimirante illuminazione da indicare ad esempio." (Antonello Oliva – Suono)

 

Alle sonorità consolidate del quartetto composto dal violino di Cesare Frisina, dal contrabasso di Francesco Di Stasio, dalla chitarra classica di Antonio Livoti e dalle percussioni di Giorgio Rizzo, si aggiungono elementi elettronici, chitarre elettriche e voci femminili che espandono i riferimenti sonori verso una possibile ridefinizione della "world music" in "musica popolare contemporanea".

 

Tutti i brani sono composizioni originali eccetto il primo, che è un omaggio a un gruppo storico della musica popolare italiana (e siciliana) degli anni '70, la Taberna Mylaensis, e due brani della tradizione che invece sono due canti d'amore e che vogliono sottolineare il legame con la musica popolare siciliana e la sua grande capacità suggestiva. I testi sono per la maggior parte in dialetto siciliano, ma in tre casi sono in lingue straniere. Uno in francese, per ricordare la cacciata degli angioini; uno in spagnolo per raccontare la speranza di cambiamento rappresentata dalla guerra civile spagnola; uno in inglese, che racchiude in poche, significative strofe il senso di tutto il lavoro.

 

Questa la tracklist: "Coru di carcerati", "Cantu di carcerati", "Inestra russa", "La vida breve", "Quantu basinicò", "Cicirì francisi", "Attenzione attenzione!", "C'è cu cci pensa", "Marì", "Si Ddiu pisci finu mi facissi", Unknown people", "Coru di carcerati".

 

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