mercoledì 13 ottobre 2010

Arturo Fiesta Circo presenta "...e lo chiamerai Giovanni"; un concept album interessante sotto tutti i punti di vista

ARTURO FIESTA CIRCO
"...e lo chiamerai Giovanni"
 
Etichetta; ViaAudio
Distribuzione; Venus
Data di uscita 16 ottobre

Un concept album. Un album-coraggio-capolavoro. Da un punto di vista stilistico e contenutistico.
"E lo chiamerai Giovanni" dell'Arturo Fiesta Circo, già nel titolo svela l'audacità del progetto, che oltre ad essere musicale porta con sè il marchio della letterarietà e della sfida culturale. Che non è poco in questi tempi bui. L'Arturo Fiesta Circo è fatto e vive di storie, storie multiformi ed altamente dense, come la sua. Al suo interno confluiscono infatti i vecchi tour islandesi del capobanda italo/belga Sergio Arturo Calonego, bluesman d'esperienza convertito al fingerstyle e a Brassen, la sapienza elettronica del chitarrista ed effettista Giuseppe Magnelli (già "Grenouille"), la voce calda della corista Sara Giolfo, il talento della pianista (e compositrice con già un proprio album all'attivo) Sara Denova, la matematica perfezione della sezione ritmica (Fabio Bianco al basso e Fabio Giussani alla batteria).
Biografie ed esperienze musicali diverse e a volte diametralmente opposte che coinfluiscono e rendono unica quest'orchestrina. Unica perchè capace con "E lo chiamerai Giovanni" di passare con una bravura e coerenza stilistica disarmante dal jazz old style ("L'Acrobata) alla chanson francaise contemporanea (la straziante "La Lune"), dal Valzer accompagnato da chitarre elettriche e postmoderne ("La Ballerina") al Rock duro e puro ("L'Idiota").
Ad impreziosire il tutto, come nel precedente disco ("Distratto a Sud", registrato in presa diretta), la fisarmonica del Maestro Armando Illario, anche lui compositore e nome fra i più noti nel panorama folk italiano. E poi c'è la Storia. E qui la sua Temerarietà. "E lo chiamerai Giovanni" è una Rivisitazione delle Sacre Scritture (sic), del  Nuovo Testamento come storia di tutti i giorni, come storia di oggi. La Sconsacrazione di Gesù di Nazareth non come Figlio di Dio, ma come un Grande Uomo, forse il più grande. Rivoluzionario dell'Amore fatto di carne e cuore. Geniale Pianista di un Circo senza Tempo, perchè la Vita degli Uomini questo è e questo è sempre stato. C'è dunque Gesù di Nazareth - il rivoluzionario, pianista senza piano di nome Royale, l'Arcangelo Gabriele che di mestiere fa l'Acrobata e che dipinge nel firmamento il volto dell'unica amata, Maria La Ballerina. Non è questo il luogo per spiegare nel dettaglio i significati e la rete metaforica di una Rivisitazione complessa, anche perchè condicio sine qua non  di ogni storia è che qualcuno, in ogni caso, non la capisca. Una sola raccomandazione: si tenga bene a mente chi è il protagonista di questo disco, Gesù – Royale,  che aveva il destino dipinto negli occhi e dipinse il suo destino con gli occhi di un bambino. Siamo in un ' epoca decadente, e quest'opera di poesia e significato forte intorno al più grande Rivoluzionario della Storia, andrebbe fatta ascoltare nelle scuole.
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