lunedì 14 luglio 2008

UJ 08 - Ramberto Ciammarughi, Miroslav Vitous, Fabrizio Sferra

Gran concerto, soprattutto perché la proposta portata qui è quella di un jazz contemporaneamente molto strutturato nella parte compositiva e con uno spazio improvvisativo che sa di introspezione e che richiede un ascolto attento, svincolato da generi e tradizioni... insomma, presente e libero. Ciammarughi, molto ricco nel tocco ma anche nelle costruzioni che articola, si fa "accompagnare" da due musicisti che aggiungono moltissimo valore alla performance. Sulle biografie dei due non dico nulla e come al solito rimando ai siti web ufficiali degli artisti (ché qui non ci piace fare né i ripetitivi né gli articoletti standard coi copiaincolla travestiti da sapienza!), ma la loro capacità di articolare discorsi compiuti e fortemente suggestivi utilizzando il bagaglio tecnico non come meta ma come veicolo per raggiungerla è strepitosa. Per certi versi il loro livello nel far jazz è così elevato da esporre il leader del trio ad un limite, che è quello, pur attentuato proprio dall'essere il leader del progetto, di suonare un po' "da solo", in contrasto con la grandissima sensibilità degli altri due nel sentire e rendere il loro suonare armonico con ciò che attorno a loro suona. Quanto!

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