martedì 12 febbraio 2008

Cedar Walton Trio & Dale Barlow - Manhattan after hours


Cedar Walton è tra i grandi del jazz. Magari non tra gli inventori di qualcosa, ma comunque tra i nomi che nella storia del piano jazz si fanno ricordare, per via di una cifra stilistica coerente ed esplicativa di quanto per anni si è condiviso riguardo il termine hard-bop. Il nuovo CD, con suoi vecchi compagni di viaggio David Williams al contrabbasso e Billy Higgins alla batteria e con l'aggiunta del sassofonista Dale Barlow, è assolutamente piacevole da ascoltare pur non presentando alcun elemento di novità nel jazz. Si tratta di musicisti che sanno fare benbe il loro mestiere, che lo fanno da decenni ed in situazioni molto diverse tra loro, e che quindi suonano (hanno suonato, nel caso di Higgins) sapendo andare oltre la maniera, oltre quel che la composizione richiedeva ed anche oltre quelle forme improvvisative che, nel loro freddo ripetersi, ogni tanto fanno dire che il jazz è morto (fa molto commentatore acclamato dire ogni tanto che qualche genere è morto). Il quartetto, insomma, suona con grande scioltezza, in un repertorio di standards che certo non lascerà a bocca aperta in preda allo stupore per i titoli e per come vengono proposti, ma che per un appassionato di jazz è, detta molto semplicemente, un bel disco, in cui gli artisti si incontrano realmente e producono un suono ed un'atmosfera compatti, omogenei, rendendo il CD molto gradevole. "It's only jazz but I like it", diciamo?

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