80a Stagione concertistica 2011/2012
Teatro Politeama
martedì 7 febbraio, ore 21.15 (Turno serale)
10a manifestazione - 3664° concerto dalla fondazione
Benjamin Grosvenor pianoforte
musiche di Bach, Chopin, Skrjabin, Rakhmaninov e Ravel
Debutta in Sicilia, per gli Amici della Musica di Palermo, l'astro nascente
del concertismo internazionale Benjamin Grosvenor:
classe 1992 e vincitore, all'età di 11 anni, della BBC Young Musician Competition di Londra
Ultimo di cinque fratelli, Benjamin Grosvenor suona il pianoforte dall'età di sei anni e ha dato inzio la sua carriera internazionale conquistando, a soli undici anni, il primo premio della BBC Young Musician Competition. Due anni dopo, ha debuttato come solista alla Carnegie Hall, insieme con la New York Youth Orchestra. Attualmente è allievo di Christopher Elton al Royal Academy of Music di Londra. Nel corso della sua carriera, si è già esibito al fianco della London Philharmonic Orchestra, della Philharmonia Orchestra, della BBC Symphony Orchestra (serata inaugurale dei "BBC Proms") e dell'Orchestra Sinfonica di Tokyo. Inoltre è stato ospite alla Wigmore Hall di Londra, alla Victoria Hall di Singapore e alla Philia Hall di Tokyo. Dopo avere inciso varie opere di Chopin per l'etichetta Emi-Classics, Benjamin Grosvenor ha firmato, nel 2011, un contratto in esclusiva per la Decca-Universal Music.
Note al programma
Durante il periodo barocco, il termine Partita diviene sinonimo di Suite (ossia "serie" o "sequenza" di danze stilizzate). In origine, esso indicava tuttavia una forma di composizione per organo o clavicembalo costituita da una o più variazioni su un basso di danza. Tra il 1726 ed il 1730, Johann Sebastian Bach realizza un ciclo di sei Partite, raccolte e pubblicate nel 1731 nel primo libro della Clavier-Übung ("Esercizi per tastiera"). La Partita n.
Pubblicata nel 1845, la Sonata in si minore op.58 viene considerata una delle opere più importanti della maturità espressiva e compositiva di Chopin. Scritta in un momento di relativa tranquillità, l'op.58 "è un vasto poema ampiamente articolato, nel quale le quattro parti hanno carattere differente e contrastante, con quelle estreme di andamento forte ed energico anche se la consuetudine del tempo preferiva come finale un Rondò disteso e tranquillo" (Belotti). L'iniziale "Allegro maestoso, di ampie proporzioni, si compone di due idee tematiche in netto contrasto fra di loro: al primo tema, ritmicamente molto incisivo, quasi "lapidario", si contrappone infatti una seconda idea dal carattere spiccatamente lirico e "sentimentale". Il successivo "Scherzo", breve e coinciso, alterna momenti di puro virtuosismo a lente melodie sospese. Concludono l'opera un "Largo", che rievoca le atmosfere oniriche tipiche dei Notturni, e un "Finale" agile, incisivo, semplicemente "trionfale".
A distanza di cinque anni dall'op.33, tra il 1916 e il 1917, Rakhmaninov compose una nuova raccolta di Studi per pianoforte: gli Etude-Tableaux op.39. Tormentato dall'instabile situazione sociale della Russia pre-rivoluzionaria, l'autore realizza una compisizione pervasa da un senso di profondo pessimismo e di disillusione. L'Etude op. 39 n.
La Sonata-fantasia in sol diesis minore op.19 di Skrjabin ebbe un tempo di gestazione molto lungo: circa cinque anni (18921897), durante i quali l'autore "lavorava e rielaborava
prestando un'attenzione maniacale ai dettagli, prendendo tempo, cambiando, e rimettendo di nuovo insieme" (Bowers). Nella sua forma definitiva la Sonata si compone di due soli movimenti dalle caratteristiche formali talmente differenti che risulta difficile accumunarli in un medesimo nucleo compositivo. Un "Andante" assai lento e dal gusto spiccatamente romantico, si contrappone infatti ad un "Presto" spiccatamente virtuosistico e ritmicamente incisivo.
Lavoro tra i più complessi di Maurice Ravel, che richiede all'esecutore una padronanza tecnica assoluta, Gaspard de la nuit (1909) si ispira all'omonima raccolta di poemi in prosa di Aloysius Betrand, autore francese vissuto nella prima metà dell'Ottocento. Il primo movimento, "Ondine" , si avvale delle liquide sonorità già utilizzate nel famoso Jeux d'eau. "Le Gibet", col suo procedere lento e inesorabile, crea una cupa atmosfera di angosciosa attesa. Nel conclusivo "Scarbo", con le sue sezioni in forte crescendo, riaffiora invece la scrittura virtuosistica di "Ondine".
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