martedì 30 marzo 2010

il verso del cinghiale news

> *IL VERSO DEL CINGHIALE NEWS*
> www.ilversodelcinghiale.org

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> *cinghiale010
> *LP+CD*
> THEE JONES BONES *"Electric Babyland" - Il Verso del Cinghiale/Rumore
> Bianco 2010
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> A un anno dall'uscita di "Sticks & Stones" i Thee Jones Bones tornano
> alla ribalta con un disco che rappresenta un'ulteriore svolta nel
> percorso artistico del duo bresciano.
> E' la spumeggiante "Holly Holly" ad aprire le danze, subito seguita da
> "Hangin' Around", probabilmente il pezzo migliore dell'album nonché
> potenziale singolo dal sapore molto british, da "The Mud's End",
> cattivissima ed aggressiva, e dall'allegro stomp di "Teachin' Nurse",
> prendendo poi un respiro con l'intensa "Nico's Banana", chiaro omaggio
> ai Velvet Underground (con avvertibili riferimenti zeppeliniani) che
> riuscirà a stupire molti fra gli ascoltatori. Il secondo lato del disco
> si apre con la divertentissima "Say Hey, Say Ho!" per poi raggiungere
> l'apice dell'energia con la tellurica "Alright" ed il Rock'n'Roll di
> "Wrong Way", chiudendo infine il lavoro con "Cowbaby", trascinante
> epopea Country parzialmente proposta durante i concerti degli ultimi
> anni che qui trova la sua forma definitiva.
> E' la varietà dei brani a costituire il vero valore aggiunto di questo
> "Electric Babyland", sicuramente il lavoro più maturo dei Thee Jones
> Bones, che continua comunque a mantenere l'attitudine low-fi dei due
> precedenti dischi ma che lascia ben sperare in un futuro che potrebbe
> riservare ulteriori svolte, sia dal punto di vista stilistico che da
> quello della produzione.
> Da ultimo, un doveroso plauso per la coraggiosa confezione: l'album è un
> 33 giri che contiene (per ovvii motivi) anche un CD con tutte le tracce
> del disco, caratterizzato da una strepitosa copertina a libro che - come
> del resto le canzoni - non mancherà di lasciare il segno.
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> *cinghiale09*
> CD
> *judA* *Malelieve*-Il Verso del Cinghiale Records 2010 by Emanuele
> Tamagnini
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> Un ritorno solenne. Mastodontici nell'incedere sicuro. I milanesi judA
> alla prova del 9. Heavy nella concezione di base. Psichedelia
> pachidermica nell'atmosfera del primo respiro. Ancora alternative nelle
> trame cantate e spiccatamente cantautorali in quelle di calma
> (apparente). Episodi misto-strumentali (i migliori) con alcuni ospiti
> importanti a rendere il ricamo ancora più completo. Da Paolo Fusini
> degli Spread, al cantautore Stefano Antoci D'Agostino aka Stead nella
> bellissima 'Trema', probabilmente uno dei brani "italiani" più
> emozionanti degli ultimi tempi, passando per Laura Spada dei
> corregionali Psychovox fino a Xabier Iriondo presente nel dilaniante
> incedere di 'Invasa da Umori a Distanza'. Un'ora esatta di sensazioni
> nere. Tra foschie e caliggini del nostro tempo. [***1/2]
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> *
> cinghiale08
> *LP+CD or only CD
> *The HUTCHINSON* - *Clan* Wallace/Il verso del cinghiale by vittorio
> lannutti
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> Graditissimo il ritorno dei trentini Hutchinson. A tre anni e mezzo da
> "Sitespecific for orange squirrel", il quartetto che si esprime con la
> brillante miscela funky-noise-math torna a farsi vivo con "Clan", terzo
> lavoro, costitutivo da otto brani compatti e ottimamente articolati. Se
> squadra che vince non si cambia, ecco spiegata la riconferma
> dell'incommensurabile Fabio Magistrali in cabina di regia e la
> collaborazione di Manuel Marocchi che di tanto in tanto dà il suo
> contributo con gli innesti di sax. In poco più di mezz'ora gli
> Hutchinson comunicano la loro voglia di esprimersi con ritmi frenetici e
> sempre in corsa. In "Clan" sono rarissimi i momenti di rilassamento,
> perché il quartetto è sempre in corsa, rigorosamente strumentale. Dopo
> dodici secondi di tensione, parte "Il tigre", nel quale si intravedono
> accenni di scarno e sostanzioso progressive, con la solita base funky-
> math. Si prosegue con "Aton ama" dove i trentini riescono ad essere
> molto più caldi dei Battles. In "Cinghios" il funky tribale ed elettrico
> lascia lentamente, progressivamente ed inesorabilmente il posto ad un
> noise orchestrale, giungendo a vette mai raggiunte neanche dai Don
> Caballero. "Linfame" ha una circolarità scoppiettante nella quale sono
> del tutto annullati i confini tra math e funky. In "Gnuh entry" si torna
> alle tendenze progressive e nella conclusiva "Dood" riecheggiano i
> primissimi Red Hot Chili Peppers, grazie alla frenesia costante in tutto
> il brano. L'attesa di quasi quattro anni per un nuovo album è stata
> ripagata in maniera assolutamente soddisfacente.
>
> *cinghiale07
> *CD
> *The PLEASE* - *`E'ltica, Sermony Your Nihilism? *il verso del cinghiale
> by Daniele Guasco
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> Non mi fosse arrivato il disco a casa, non ci fosse stata la pagina
> promozionale accompagnatoria di rito, difficilmente direi che i The
> Please sono italiani sentendoli per caso.
> "E'ltica, sermony your nihilism" infatti propone un maturo pop-rock che
> ricorda gruppi del calibro di Tindersticks e Arcade Fire, canzoni
> profonde che però non vanno a perdersi in lagne grazie a una spiccata
> vitalità che mai lascia in disparte l'eleganza.
> A rendere notevole questo lavoro è la cura negli arrangiamenti,
> elaborati si, ma capaci di non annegare i singoli brani in un rischio
> barocco, facendo si che la mole sonora proposta non vada a schiacciare
> l'ascoltatore.
> Grazie a queste caratteristiche le canzoni che compongono l'album si
> sussuegono senza lasciare punti di minor interesse, romantiche e sinuose
> nella precisione degli arpeggi di chitarra e nell'azzeccata impostazione
> vocale.
> "E'ltica, Sermony Your Nihilsm" risulta quindi un lavoro che va ben
> oltre la classificazione geografica, un disco maturo e completo che di
> sicuro non esaurisce i suoi pregi in pochi ascolti.
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