giovedì 11 giugno 2009

VILLA CELIMONTANA JAZZ 09 - uhm

Allora,

Music on TNT è stata per voi alla conferenza stampa con cui l’edizione 2009 del festival jazz romano, ormai un classicone, si è presentata al pubblico.

La creatura di Giampiero Rubei, figura importantissima per il jazz a Roma attraverso la storia del suo AlexanderPlatz, cresce ed allarga le vedute. Si resta in ambito jazz ma ci si apre ai conservatori italiani, quindi sostanzialmente ai giovani. Il programma è poi molto ricco di eventi ed iniziative, e si può già immaginare un successo di pubblico più trasversale che in passato, viste anche collaborazioni con realtà come le Biblioteche di Roma, che durante il festival saranno presenti ed operative in pieno.

La perplessità del sottoscritto sta invece propriamente nel programma musicale dei concerti: i grandi nomi ci sono, pur non essendo tantissimi, ma resta il fatto che si combatte, a livello di cast, con il festival all’Auditorium sul piano della musica in generale, e con la vicina Perugia di Umbria Jazz su un livello più marcatamente (anche se non interamente) jazzistico. La scelta di puntare sulle giovani realtà, inoltre, se da un lato è assolutamente meritevole di menzione in un mercato che di spazio ne lascia poco, dall’altro fa chiedere se a questa esposizione “orizzontale” del panorama dei conservatori in senso generale fosse stato meglio invece selezionare “a monte” e con jazzistico istinto poche individualità di livello (senza alcuna critica peraltro inutilmente preventiva a quanto i vari concerti potranno proporre, ma semplicemente osservando che il livello qualitativo non potrà, per forza di cose, mantenersi costantemente elevato).

Ciò detto ben venga un festival che porta cultura in un panorama che via via negli anni va facendosi povero e che da un festival jazz peraltro già storico potrà comunque ricevere solo valore e spessore.

A far più ricco ed ulteriormente ampio il “pacchetto” offerto contribuiscono mostre di fotografia, stand di editoria, esposizioni artistiche numerose e, dopo i concerti, la milonga con Natalio Mangalavite che, per festeggiare i suoi 50 anni di vita e 25 di “pianismo e romanità”, diventa musicalizador, per l’entusiasmo e la passione dei molti tangueri e tanguere della capitale a cui quest’anno verrà offerto un ulteriore splendido spazio aperto per danzare sotto la luna, alla quale il festival è dedicato per il quarantennale dell’umana gitarella (anche alla luce lunare del fatto che uno degli astronauti, Collins, è nato a Roma, e noi romani non ci facciamo scappare nulla quando c’è da appropriarsi di qualche campanilistico souvenir…).  

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