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lunedì 3 marzo 2008

Roma Wine Festival - Music on TNT c'era


E abbiamo assaggiato, io e voi che ci leggete e che pertanto in pratica l'avete fatto con me (no?) molte cose, sul cui valore effettivo lascio però parole a siti che ben più e meglio di noi si occupano di enologia, limitandomi a fare i nomi di quelle che ho considerato ottime esperienze d'assaggio. Vi racconto perciò di
  • Uno chardonnay di alto livello del 2001, molto buono se non fosse per il consueto "difetto di fabbrica" di gran parte degli chardonnay (italiani e non) prodotti negli ultimi anni: un uso modaiolo della barrique che ha fatto del vino un composto alcolico di uva e resine... che come composto era ottimo, in effetti, ma...
  • Della stessa cantina piemontese un merlot 2004 morbido e piuttosto "piacione"
  • Due Barolo 2001 di Cavallotto, il Riserva Bricco Boschis Vigna San Giuseppe e il Riserva Vignolo -che ho preferito trovando il primo ancora giovincello-, buoni anche perché autentici e fuori da quello che sembra un obbligo a produrre vini di tendenza
  • Tre bordeaux diversamente buoni: i 2005 e 2001 di Chateau Lafon-Rochet (povero 2005, riparliamone... è un'ingiustizia!) e il 1999 superiore di Chateau Thieuley, che anche solo a giudicare da quante diverse sensazioni ha dato a chi beveva attorno a me (oltre alla mia, ulteriormente diversa) aveva complessità e ricchezza da vendere
  • Uno Schioppettino con rimandi di pepe così accentuati da indurre a ritenerlo un'ottima spremuta di pepe con evidenti rimandi al vino
  • Una versione piacevole di Biancolella e uve locali proveniente dall'isola di Ponza
  • Un Aglianico venuto parecchio male accanto alla sua versione Riserva evitata accuratamente perché segnalatami dal compagno di degustaazione come ulteriormente mal riuscita nella stessa direzione ("retrogusto ematico neanche troppo nascosto" dovrebbe essere un'immagine eloquente)
  • Un vitigno autoctono toscano che si sforza (e fa sforzare il produttore) nel resistere alle varie correnti stramaggioritarie del suo territorio, e lo fa molto piacevolmente: il pugnitello (Agricola San Felice)
  • Un riuscitissimo rosé pugliese, da uve negramaro e malvasia nera, che come al solito, non lo si ometta mai, è adattissimo alle serate estive (il rosé e le serate estive è un connubio a cui non sfuggi manco se ti applichi, è come gli inglesi e il parato al muro, come il Tigri e l'Eufrate. Non se ne esce), ma che si fa molto piacevolmente bere anche a prescidere (seppure la cosa vada comunque tenuta assolutamente nascosta alla serata estiva, ché sennò fa una piazzata). Ah, già: è il Vigna Flaminio di Agricole Vallone
  • I tre rossi, differenti, riusciti, efficaci e buonissimi di Isabella Mottura, che nella zona della Tuscia (alto Lazio) produce davvero cose notevoli
Diciamo insomma che Music on TNT è stata benone ad una manifestazione molto interessante che ha portato nel centro di Roma molti produttori di alto livello, con alcuni dei quali c'è stato modo di parlare scambiando impressioni su vino e mercato.

venerdì 22 febbraio 2008

Roma Wine Festival (un filino Off Topic?)


E' che la vostra rivista musicale più amata (che, val la pena sottolinearlo per chi non ci conosca abbastanza, è questa) è stata tra quelle accreditate alla presentazione dell'evento, e anche se di musica lì non si è parlato e quindi qui non si parlerà mi fa piacere dirvi di una manifestazione che si svolgerà a Roma dal 29/2 al 2/3 e che si preannuncia (e con tutta probabilità sarà) abbastanza diversa rispetto alla gran quantità di rassegne sul vino esistenti.
La vocazione internazionale del Roma Wine Festival è evidente e ne caratterizza la personalità; saranno presenti numerosi Chateaux della zona di Bordeaux, enologi e giornalisti di fama mondiale ma anche buyers statunitensi, per chiarire senza particolari equivoci che si vuol parlare anche di business. I produttori italiani presenti sono parte dell'eccellenza enologica nazionale (trovate tutti i dettagli sul sito della manifestazione) e fanno della degustazione un momento in cui molte bottiglie davvero di livello saranno contemporaneamente disponibili, assieme a delle chicche particolari (ieri al vostro amato giornalista della nostra amata rivista è toccato in sorte un Muller Thurgau da 4000 bottiglie sorprendentemente buonissimo per i suoi 6 euro in enoteca). Degustazioni di grande prestigio collaterali alla manifestazione, awards che saranno consegnati e lo spazio Etoile di Piazza S. Lorenzo in Lucina completano il quadro di un evento che sa presentarsi in tutto il suo valore, cosa del resto immaginabile sapendo che l'organizzazione è stata voluta e costruita dalla Wine Academy di Ian D'Agata, che dalla sua nascita ha ospitato sempre iniziative di livello alto legate al vino.