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martedì 19 febbraio 2008

Berardi Jazz Connection live - Dune Club, Romna, 16/2/08

Ottimo concerto al Dune sabato sera, 16 Febbraio. Berardi Jazz Connection ha dato prova d'essere davvero un bel gruppo, capace di fare un jazz dinamico, tirato, sostanzialmente legato a quella che è la tradizione di questa musica ed alle sue evoluzioni relative soprattutto alle svolte elettriche del funk-jazz anni '70: temi all'unisono con sax e tromba, Fender Rhodes in evidenza e un gran sostegno dalla sezione ritmica.
Ettore Carucci sfodera grande capacità comunicativa nei soli di Fender e di synth dando grande carica ai brani, Vincenzo Presta al sax e Andrea Sabatino alla tromba colorano di venature leggermente diverse i momenti di assolo (maggiormente verso il soul jazz Presta, più tradizionale Sabatino); Aldo Vigorito al contrabbasso, un po' penalizzato sul piano dell'acustica come è inevitabile che accada in piccoli spazi (come sempre splendido e piacevole quello del Dune Club), è davvero il motore jazz del gruppo, con l'esperienza ed il sound che si fanno sentire chiaramente nonostante (ma anche grazie a) tutta la discrezione e la misurata gran classe di cui è dotato; Francesco Lomagistro alla batteria, co-leader con Carucci, è una macchina potente e vigorosa, in alcuni tratti direi anche debordante rispetto al resto, ricchissimo di spinta ritmica, articolato e forse solo col limite di dover dosare la presenza e farsi meno corposo quando il supporto del drumming va tenuto a bada e deve invece "stare dentro" la musica, rendersi omogeneo col sound dell'insieme, cosa che in qualche momento è andata perdendosi.
Bel concerto davvero, insomma, con la presenza imprevista e specialissima di Fabrizio Bosso che è intervenuto per una fiammeggiante esecuzione della Ellingtoniana Caravan, mostrando, al di là delle conosciutissime doti, quanto "mestiere del jazz" abbia già nelle mani e in testa.
Trovo importante segnalare un dato: al Dune si fa musica di qualità e i concerti sono gratuiti (si paga solo una consumazione di 10 euro stando al tavolo o altro al banco); che ci siano questa impostazione questa passione nel proporre jazz, rock e pop d'autore, world ed altro al centro di Roma è una gran bella cosa, direi un'occasione.

giovedì 31 gennaio 2008

BERARDI JAZZ CONNECTION: Triplo live show tra Roma e Taranto

Sull'onda del recente successo radiofonico è in arrivo il live

DO IT!

IL NUOVISSIMO PROGETTO NU-JAZZ DI

BERARDI JAZZ CONNECTION

In anteprima in un triplo live-show (inizio ore 22)

Domenica 10 febbraio
RAMBLAS
Via Margherita 35 (parallela corso 2 mari) - Taranto

Venerdì 15 febbraio
MICCA CLUB
Via Pietro Micca 7 – Roma

Sabato 16 febbraio
DUNE CLUB
Piazza SS. Apostoli 52 – Roma

I Berardi Jazz Connection sono:

Francesco Lomagistro batteria
Ettore Carucci piano e Fender Rhodes
Vincenzo Presta sax
Andrea Sabatino tromba
Aldo Vigorito contrabbasso

www.myspace.com/berardijazzconnection
www.berardijazzconnection.com


Prodotto da Antibemusic, giunge al secondo step il progetto musicale di Berardi Jazz Connection, sigla sotto la quale si celano due validi strumentisti pugliesi, Francesco Lomagistro alla batteria ed Ettore Carucci al piano e al Fender Rhodes.

Grande il successo internazionale ottenuto dal loro primo Cd The Way I Like (2006), programmato per oltre sei mesi in America dalla radio newyorchese “CD 101.9 Smooth Jazz”, nella trasmissione ‘Groove Boutique’ condotta dal noto Dj Rafe Gomez, entrato nelle classifiche dei dischi nu-jazz in Giappone e tutt’ora programmato da diverse emittenti europee . Il duo pugliese dunque, dopo aver manifestato da subito un’aria profondamente europea sia pure nell’ambito di sonorità aperte alle più disparate influenze sonore, arriva al secondo lavoro Do It!. Dal 23 Gennaio il disco è ufficialmente distribuito in Giappone dalla P-Vine records.

Negli Stati Uniti hanno detto di loro:

DUSTY GROOVE

“A cool combo from the Italian scene -- The sound here is a great mix of modern club jazz and older 60s modes -- played in styles that recall the sound of Prestige or Riverside from years back, but which also tunes the rhythms towards some of the more contemporary modes explored by the best underground jazz groups of the European scene of late!”

Rafe Gomez

“This Italian duo meshes tasteful, modern production with incredible live' playing, and the result is a joyous celebration of jazz artistry. The grooves are a hipster's paradise, yet the overall sound is accessible to everyone. It's one of the top CDs in my stack by a band that I'd love to see in a smoky club, with a neat martini in one hand and a sloppy cigar in the other. Picks: Mr. Rhodes, Offside, Una Mas”.

martedì 1 gennaio 2008

Berardi Jazz Connection - Do it!

Allora,
dopo più di qualche ascolto eccolo qui, il CD di Berardi Jazz Connection. Si chiama Do It ed è un riuscitissimo esempio di nu-jazz, che chissà perché si deve chiamare così visto che non smonta né devasta nulla del jazz tradizionale. Francesco Lomagistro alla batteria e percussioni e Ettore Carucci al piano e al Fender Rhodes sono i creatori del progetto: su di loro e sul progetto stesso trovate documentazione in giro per la rete e non ha molto senso, per me, che questo blog replichi informazioni già presenti altrove. La cosa importante, rilevante per questo CD, è che si acolta bella musica, un jazz ritmato, con il famoso groove in primissimo piano, a tener testa alle produzioni internazionali di qualità. Qualcosa che è bello da sentire se vi piace una versione appena modernizzata (neanche troppo: solo marcatamente vocata al ritmo) di una bella fetta della tradizione jazz. Arrangiamenti per fiati con una pulsione ed una spinta da non lasciare indifferenti, un gusto evidente ma non scolastico per il portare avanti senza paure i riferimenti, i modelli, la tradizione della grande musica jazz, che qui èpresente praticamente ovunque assieme a dosi robuste di funky nell'utilizzo del piano elettrico e della gestione dei ritmi, degli stop, di un'atmosfera che torno a ripetere cool anche se me ne dispiaccio per via del fatto che per rendere l'idea di come un prodotto sia allineato e decisamente più che in grado di competere con quanto prodotto in giro per il mondo riguardo certa musica si debbano utilizzare certi termini, terribili ma efficacissimi.
Ascoltate, date un'occhiata al sito, fate quel che volete per avewre una vostra opinione sul CD. A parer mio si tratta di un buonissimo lavoro nel suo genere: nessuna rivoluzione, nulla che mai si sia sentito nella storia della musica, ma un'ottima produzione di qualità concepita, composta, arrangiata e suonata bene. Unico appunto serio dovendone fare uno: un booklet illegibile avendo una vista dal non eccellente in giù. Già siamo in tempi in cui il supporto fisico vive una potente crisi; ci manca pure il corsivo in corpo minimo...

lunedì 10 dicembre 2007

Berardi jazz connection

Ho per le mani un CD appena uscito a nome del gruppo che dà il titolo al post. Si chiama "Do it!"; voglio ascoltarlo per bene perché, come ben sa chi frequenta la rivista, chi legge il blog e chi più semplicemente mi considera un po' rompiballe, non parlo di musica che non conosco.
Intanto dal suddetto e tuttora rotondo supporto fisico escono suoni, melodie, arrangiamenti e ritmi che fanno contemporaneamente molto cool e anche un bell'effetto. Solitamente quando per descrivere qualcosa si usa il termine cool c'è almeno una parte di me che un pochino si preoccupa di capire cos'ha di fronte. Se però stavolta ce la facciamo ad essere trendy e anche al cospetto di bella musica, come pare, siamo a cavallo.
Ed è pure musica italiana.
Ve ne parlerò. Stèi tiùnd!