mercoledì 18 novembre 2009

Spazio 211

 
 

mercoledi 18 novembre 2009 
 sPAZIO211
presenta
 
BLK JKS (sud africa) 

 
doors: h. 21.29
INGRESSO: euro 5

Arriva da Johannesburg, Sudafrica la nuova scoperta di Secretly Canadian e Coop Music: dopo l'ep Mystery esce ora After robots, il debutto ufficiale dei Blk Jks, prodotto da Brendan Curtis dei Secret Machines.  
Da molto tempo qualcuno non aggiungeva così tanta anima e sangue al prog: addizionandolo di blues, jazz e dub, i Blk Jks portano l'afro-futurismo nel nuovo secolo, tra un drumming gioioso e aggressive esplosioni di fiati. 
Tribali, sperimentali e coinvolgenti, neri di nome e di fatto...non bianchi e sbarbati, capaci di assemblare Jimy Hendrix con Sun Ra, il post rock e i Sonic Youth, il dub e la desertificazione sonora ambient.
Il rock del futuro?
 File under: Tv On The Radio, Jimi Hendrix, Sun Ra, noise, african blues…
 


giovedi 19 novembre 2009
 
sPAZIO211
presenta
 
VETIVER (usa) +  FRUIT BATS (usa)

 
doors: h. 21.29
INGRESSO: euro 10
 
 
Andy Cabic e i suoi Vetiver hanno pubblicato nel corso del 2009 il loro quarto album 'Tight Knit' e saranno live a  sPAZIO211 in compagnia dei Fruit Bats, freschi del nuovo album 'The Ruminant Band' su Sub Pop.
Canzoni da cameretta, dolci cori e melodie che richiamano la generazione hippie e i suoni di Woodstock.
Niente di più lontano dal folk d'anteguerra.
I Vetiver di Andy Cabic portano in giro per il mondo l'aria di San Francisco con semplicità, intimità e dolcezza.
Dal vivo i Vetiver sono riconosciuti come tra le migliori formazioni folk rock in circolazione, musicisti impeccabili e performer unici. 
Insieme a loro I Fruit Bats di Eric D.Johnson, cantante, chitarrista e pianista nei dischi dei Califone.
 Il nuovo riuscitissimo lavoro "The Ruminant Band", quarto nella discografia della band e secondo album su Sub Pop, è un illuminato viaggio fra Folk, Country, Psychedelia e Pop. 
 

venerdi 20 ottobre 2009
 
Escape from today
Rock & i suoi fratelli
Taurus
United Club
sPAZIO211
 
presentano
 
Rise your sound, kill your frontman
FESTIVAL STRUMENTALE- II edizione
 
con
LINK PROTRUDI & THE JAYMAN (USA)
+ SQUADRA OMEGA
+ KING SUFFY GENERATOR
+ YORGL
 
 h. 21.29
Ingresso: euro 10
 
Link Protrudi & The Jaymen nacque come progetto momentaneo, in attesa della rinascita dei Fuzztones virtualmente sciolti.
Era il 1986 quando Rudi si ribattezzò Link, in onore del suo eroe e massimo ispiratore in questo caso, Link Wray e al posto dei Raymen nacquero i Jaymen, dal cognome del bassista Michael Jay.
Questa è la storia della prima band di rock 'n' roll strumentale e dopo più di 20 vent'anni avremo l'onore di vederla dal vivo.
Preparatevi! 
Insieme Squadra Omega, jam band strumentale composta da membri di Mojomatics, Movie Star Junkies, With Love e Apoteosi del Mistero e King Suffy Generator che presenteranno il loro nuovo album in uscita su escape from today records.
Inoltre il Broken beat con retrogusto hip hop/idm di YORGL.
 


sabato 21 novembre 2009 
 
sPAZIO211 e L O S E R
presentano

 
THE HORRORS (uk)
+ GLISS (uk)
live @ L O S E R 

 doors: 21.59
ticket: 15 euro (concerto)

 
Gli Horrors sono la band del momento grazie alla pubblicazione del sublime 'Primary Colours' ed il nuovissimo singolo inedito mixato da Damon Albarn  appena uscito.
L O S E R avrà l'onore di accogliere il loro live allo sPAZIO211 di Torino.
Il meglio della nuova scena inglese, una band inimitabile e abile nel far parlare di se per la qualità del proprio lavoro e per l'immagine che propone.
Il live sarà seguito dall'incendiario dj set garantito dall'equazione Xanax + Guido Savini.
www.myspace.com/thehorrors
www.myspace.com/loserfactory


 
prossimi concerti...
wed 18.11 BLK JKS
thu 19.11 VETIVER + FRUIT BATS
fri 20.11 LINK PROTRUDI & THE JAYMEN + SQUADRA OMEGA + KING SUFFY GENERATOR
sat 21.11 THE HORRORS @ L O S E R
wed 25.11 JUST MUSIC MAKERS: Annie Hall/Vaghe Stelle/passEnger+xluve
thu 26.11 LYDIA LUNCH and the BIG SEXY NOISE
fri 27.11 ZEN CIRCUS + CRIMINAL JOKERS
sat 28.11 SOULFUL GRAN VARIETA'
mon 30.11 CORNERSHOP
tue 1.12 MUM
wed 2.12 NICCOLO' FABI
thu 3.12 GOLDEN SILVERS
sat 5.12 DODOS
fri 11.12 ART BRUT
sat 12.12 PARTY NOTTI MAGICHE ANNI 90
mon 14.12 THE GERMS
thu 17.12 MOLTHENI
sat 19.12 BANJO OR FREAKOUT @L O S E R
sat 26.12 SOULFUL X-MAS VARIETA' 

 …much more t.b.a
TUTTI I SABATO SERA a rotazione
SOULFUL GRAN VARIETA', LOSER, DO THE POP, NOTTI MAGICHE


sPAZIO211...THE ROCK REFUGE FOR DISAFFECTED DREAMERS
via cigna 211
Torino
infoline: 011.19705919 - 349.3172164
www.spazio211.com
www.myspace.com/spazio211
www.myspace.com/spazio211saleprovamusicali


Gualdi Loris

mercoledì 11 novembre 2009

Mei d'autore - il programma completo


comunicato stampa

MEI D'AUTORE

Seconda edizione

Palazzo delle Esposizioni, Faenza (RA), corso Mazzini 92

28 e 29 novembre

 

 

Dopo la prima edizione dell'anno scorso e l'anteprima estiva torna - nell'ambito del Meeting Etichette indipendenti di Faenza - il "Mei d'autore", la due giorni dedicata alla canzone d'autore italiana con la direzione artistica e il coordinamento del giornalista Enrico Deregibus. Si svolgerà al Palazzo delle Esposizioni di Faenza (RA) il 28 novembre e 29 novembre.

Si tratta di una sorta di salotto dal programma ricchissimo ed eterogeneo, che alternerà incontri, showcase, film, video, reading, presentazioni, aperitivi e la mostra "La musica e l'autore".

 

Ecco il programma:

 

Sabato 28 novembre

12.00 Presentazione mostra "La musica e l'autore". Con Stefano Starace

12.15 L'Isola che non c'era presenta Erica Mou, con showcase

13.00 Live di Adriana Spuria. Conduce Fabio Gallo

13.30 Incontro con il Premio Bindi, con showcase di Piji. Con Enrica Corsi. Conduce Enrico de Angelis

14.15 Anteprima live del nuovo album di Mircomenna. Conduce Annino La Posta.

14.45 Fabrizio Consoli presenta "Musica per ballare", con showcase. Conduce Annino La Posta.

15.15 Presentazione volume "Il suono intorno alle parole 2" di Annino La Posta, con showcase di Marian Trapassi. Conduce Silvia Tessitore.

16.00 Incontro con John De Leo. Conduce Roberta Balzotti

16.45 Presentazione con Teresa De Sio del suo primo romanzo "Metti il diavolo a ballare". Con proiezione video.

17.45 Marco Fabi presenta il suo nuovo album, con showcase. Conduce Ernesto De Pascale

18.15 Incontro con Petra Magoni e Ferruccio Spinetti. Conduce Roberta Balzotti.

19.00 Gina Trio presenta "Segreto", con showcase. Conduce Ernesto De Pascale

19.30 Live di Jessy James

20.00 Luca De Nuzzo presenta "Jòmene e jòmene", con showcase. Conduce Annino La Posta.

20.30 Il Parto delle nuvole pesanti presenta il film "I colori dell'abbandono". Conduce John Vignola

21.45 Live di Beatrice Campisi Group e Hidria

22.15 Edda presenta "Semper biot", con showcase

 

Domenica 29 novembre

12.00 Incontro con il Premio "Botteghe d'autore", con showcase di Erica Boschiero. Con Ivan Rufo.

12.30 Aperitivo con Luca Faggella. Con showcase. Conduce Annino La Posta. Al termine sarà offerto un aperitivo con vino toscano della Fattoria Poggio Gagliardo

13.15 Paolo Tocco presenta "Anime sotto il cappello", con showcase.

13.45 Patrizio Trampetti & Letti Sfatti presentano "Come fiori tra i marciapiedi e l'asfalto", con showcase. Conduce Gennaro Pasquariello.

14.15 Presentazione del primo cd di "Salottolive", con showcase di Airin. Con Paola Iafelice, Paolo Iafelice, Claudio Ripoli. Conduce Michele Annechini.

14.45 Incontro con il Premio Bianca D'Aponte, con showcase di Momo. Con Gaetano D'Aponte. Conduce Gennaro Pasquariello.

15.15 Tiberio Ferracane presenta "Cosa rimarrà di noi", con showcase.

15.45 Eugenio Finardi presenta "L'occhio della luna" di Roberta Di Lorenzo, con showcase di Roberta Di Lorenzo.

16.30 Live di Isa. Conduce Michele Antonellini

17.00 Incontro con la rassegna "Tra musica e parole", con showcase di Giorgia Del Mese. Con Michele Annechini. Conduce Enrico de Angelis.

17.45 Incontro con gli Elisir. Con proiezione video. Con Paola Donzella.

18.15 Deian e Lorsoglabro presentano "Deian e Lorsoglabro", con showcase. Conduce Stefano Starace.

18.45 Presentazione del Cd del Club Tenco "Luigi Tenco, inediti". Con il curatore Enrico de Angelis.

19.15 Incontro con il Premio Buscaglione, con showcase di Matteo Castellano. Con Francesca Lunardelli.

20.00 Presentazione del progetto "fAutori" con Stefano Starace.

20.15 Proiezione del film "Cose del Tenco" di Wayne Scott

21.00 Gli Ex presentano "Canzoni della penombra", con showcase.

21.45 Anteprima live del nuovo album dei Nobraino con Giorgio Canali. Con Giordano Sangiorgi

 

Informazioni per il pubblico:

www.meiweb.it

mei@materialimusicali.it

Telefono: 0546 24647

Gualdi Loris

Primo singolo di Leo Pari

Esce "Non Parlerò d'Amore" il primo singolo di Leo Pari

 

Ecco il primo singolo estratto da "Lettera al Futuro", il nuovo lavoro di Leo Pari che uscirà a fine novembre.

 

«Non Parlerò d'Amore l'ho scritto una mattina – racconta il cantautore romano - dopo essermi reso conto che il novanta per cento dei brani trasmessi alla radio parlano sempre e comunque di storie d'amore, in tutte le salse... il protagonista di questa canzone invece vuole ribellarsi, non vuole parlare d'amore e non vuole neppure sentirne parlare, per il semplice fatto che è rimasto fortemente scottato e deluso dall'amore stesso. E' per certi versi un gioco dell'assurdo – spiega l'autore di musiche e testi dell'intero album – e sicuramente c'è una vena di sarcasmo nelle parole di questa canzone».
Dal punto di vista musicale Leo Pari ha scelto la via della sperimentazione, sviluppando un brano che parte con un classico «riffone di chitarra elettrica che ti fa fare le corna con la mano», per poi  sfociare in un ritornello in tre quarti dalle sonorità "electro battistiane". «E' in effetti una caratteristica che accomuna tutti i brani di Lettera al Futuro – dichiara l'artista - la miscellanea di più generi all'interno di uno stesso brano: il rap old-school, che si insegue con il funk ed il rock pesante, senza escludere una forte componente cantautorale. Questa è la mia lettera al futuro, come se volessi lasciare ai posteri un album su cui esprimere un'ardua sentenza. Credo che questo sia un album di passaggio, soltanto un solco sulla strada che mi sta portando verso un luogo sconosciuto, ma che inizio ad intravedere da lontano».  Così anche il videoclip che accompagnerà l'uscita del singolo Non Parlerò d'Amore si colloca idealmente in quella linea che separa tradizione ed innovazione: la scelta di videocamere con ottiche anni '80 per regalare un effetto vintage unite al sapore esotico della location, una Kiev dagli antichi rimandi ma proiettata verso il futuro. La regia, curata da Saku (Lacuna Coil, Piero Pelù, Linea 77, The Niro, Casino Royale), ha saputo evidenziare la forza ironica di un pezzo che si candida a diventare un tormentone del prossimo inverno.

Il suo stile musicale è non si colloca in un genere ben preciso, ma è differente a seconda della canzone, mescolando ritmi e sintetizzando generi in modo sempre vario. Il primo disco di Leo Pari, intitolato semplicemente LP, è uscito nell' ottobre 2006.  Prima dell'uscita del disco, Leo Pari inviò una delle sue tracce a Beppe Grillo sul suo blog. La canzone, intitolata Ho un Grillo per la Testa e scritta con la collaborazione di Pier Cortese, parla della lotta del comico genovese contro le ingiustizie della classe politica italiana. Lo staff di Beppe Grillo, ricevuta la canzone, la apprezzò moltissimo, e decise di utilizzarla come sigla finale delle rimanenti serate dello spettacolo 2006, Incantesimi. Il suo Mp3 è stato scaricato dal sito del comico da migliaia di persone e i video messi su Youtube iniziano proprio con questo. La collaborazione è proseguita in occasione della manifestazione in programma per l'8 settembre 2007, chiamata V-Day, per la quale è stata scritta la canzone V-Day, Ci sei o non ci sei, diventata immediatamente inno della manifestazione, e per il quale è stato addirittura creato un video on-line. In concomitanza con il secondo V-Day del 25 aprile 2008, Leo Pari, insieme a Piotta e Radici Nel Cemento, incide un aggiornamento del precedente inno: V-Day 2.0.

 

 

Leo Pari

www.leopari.it

 

 

L'Altoparlante – www.laltoparlante.it

 

Protosound Polyproject s.n.c. – www.myspace.com/protosoundmusic

 

 

 

 

Gualdi Loris

lunedì 2 novembre 2009

nuovo singolo degli HUECO

MAGNIFICA OSSESSIONE: ecco il nuovo singolo degli HUECO

Dopo il successo di "Gioca il mondo" e delle entusiastiche recensioni raccolte con l'album "Living in a bathroom- Pensando all'amore",

ecco il nuovo singolo degli Hueco: "Magnifica Ossessione"

 

Dopo il successo del primo singolo Gioca il mondo e delle entusiastiche recensioni raccolte con l'album "Living in a bathroom - Pensando all'amore", considerato come una delle perle del moderno cantautorato sperimentale ecco questo nuovo brano proposto anche in varie versioni remixate ed accompagnate da un video artistico. Qui l'elettronica si sposa a meraviglia con una melodia vintage e melodrammatica. Un ritmo R'n B e un gioco di rabab e di archi orientaleggianti scandiscono un ritornello che resta tenacemente appiccicato nella memoria.

Nel singolo una chicca: la cover di NOTTE DI LUNA CALANTE di Domenico Modugno!

 

HUECO (che in lingua spagnola vuol dire vuol dire cavità, mancanza, vuoto) è un progetto di musica pop italiana sperimentale nato circa un decennio fa dall'incontro di Vittorio Esposito (voce, testi e musiche) e Nino Velotti (piano, tastiere, testi, musiche e arrangiamenti), con la collaborazione di Army (doppia voce) e di vari strumentisti.

 

Il duo pompeiano ha pubblicato l'album "Living in a bathroom- Pensando all'amore" (Cut Records/ PA 74).

Pur essendo una sorta di concept-album con una serie di citazioni interne e un sottile filo conduttore, questo è un disco in cui convergono diversi stili musicali, dal beat all'elettronica sperimentale, da melodie mediterranee d'altri tempi a sonorità care al dark e alla new wave.

Tredici tracce (dieci canzoni e tre strumentali che riprendono il ritornello di altrettante canzoni con un'armonia e un arrangiamento diverso). Sta ottenendo ottime recensioni,  mentre il singolo Gioca il mondo è stato passato da oltre 400 radio ed il  videoclip (diretto e curato da Sebastiano Deva), ha ottenuto rotazioni su tutte le tv musicali, anche internazionali! Qualche brano strumentale dell'album è stato usato dalla RAI come colonna sonora a diversi servizi.

 

Hueco – Official Space

www.myspace.com/vittoriovisions

 

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Ufficio Stampa

 

L'Altoparlante – www.laltoparlante.it

Mail: info@laltoparlante.it

Tel. +39.348.36.50.978

 

Protosound Polyproject s.n.c. – www.myspace.com/protosoundmusic

Mail: ufficiostampa@protosound.it

Tel: +39.347.21.55.746

 

 

 

 

 

Gualdi Loris

venerdì 30 ottobre 2009

SUNSET MUSIC - Gran Torino (colonna sonora)

A volte è strano come si muove il mercato discografico.
Vengono stampate e vendute le colonne sonore di film veramente orrendi con musiche altrettanto orrende. Altre volte invece colonne sonore stupende non vengono pubblicate oppure diventano in pochissimo tempo introvabili.

E' il caso della colonna sonora del film GRAN TORINO di Clint Eastwood distribuita in poche copie per la stampa, ma mai pubblicata per il pubblico.


Il film racconta il rapporto che si crea tra un veterano della guerra in Corea, rimasto solo in casa a causa della morte della moglie, e una famiglia asiatica da poco trasferita nella casa a fianco.
Clint Eastwood qui e lontanissimo sia dal fotografo de "I ponti di Madison County" che dal preparatore di "Million Dollar Baby". Sembra piu' il sergente "Gunny", anche lui veterano di Corea, ma con molta piu' amarezza nel cuore e una forma di razzismo verso gli asiatici.
Nonostante il tono mediamente agro-amaro del film, ci sono splendidi sketch di Eastwood inseme al barbiere italo-americano che fanno sorridere.
Un film che mi è piaciuto molto.

Il titolo del film non è altro che il nome della Ford Gran Torino, auto storica americana degli anni '70, la stessa di Starsky e Hutch. Qui vi riporto la pubblicità di quegli anni.


Tornando alla musica, la colonna sonora è stata scritta da Kyle Eastwood (figlio di Clint) e Michael Stevens. Fondamentalmente non sono musiche che si posso slegare alle immagini del film in quanto sono brevi brani di qualche minuto stettamente strumentali (molto pianoforte e orchestra) e fondamentalmente descrittivi che servono a sottolineare i bei dialoghi e i molti silenzi del film.


Ma la colonna sonora contiene un gioiello incredibile, un piccolo diamante che mi mette i brividi ogni volta che la ascolto. La canzone si intitola "Gran Torino" come il film e la si sente quando partono i titoli di coda alla fine del film. Inizia con la voce roca e quasi sussurrante di Clint Eastwood e continua con quella di Jamie Cullum. Sembra quasi una ninna nanna, con il testo che racconta delle emozioni guidando una Gran Torino, i suoni del suo motore e i ricordi che questo procura al guidatore... culminando nella bellissima frase

"Your world
Is nothing more
Than all
The tiny things
You've left
Behind"

Il tuo mondo
non è niente più
che tutte
quelle piccole cose
che hai lasciato
dietro di te

Basta una canzone così perchè io desideri comprare il CD.
E invece il CD è introvabile: ho cercato ovunque... Ebay, Amazon, siti di tutto il mondo..... niente.

Per fortuna in questi casi ci viene incontro Youtube dove è possibile trovare la canzone in due versioni.

La prima quella con Clint Eastowood e Jamie Cullum (ma non ci sono immagini)



La seconda è il video ufficale con immagini del film (con solo Jamie Cullum)



Se dovesse interessarvi comunque è possibile acquistarla in mp3 in entrambe le versioni sui vari siti come ITunes e Play.com. Come ho già detto è proprio un peccato che non pubblichino il CD di questa colonna sonora o per lo meno il CD-single della canzone. Misteri del mercato discografico.

Buon ascolto

mercoledì 21 ottobre 2009

Dino Betti Van Der Noot - God save the earth

E' con gigantesco piacere che ho saputo del nuovo lavoro di Dino Betti, musicista "e quant'altro" che ad ogni passo sonoro sa dare un po' di più del passo precedente.
Ho ascoltato più volte il disco (finché si può dire disco continuiamo...) dall'inizio alla fine, come si doveva e come non si doveva -talvolta in qualche faccenda affaccendato-, mentre mi sarebbe bastato dar retta ai maestri, che ci sono apposta per insegnare a noi che, zittini, dovremmo eseguire senza discutere troppo e poi semmai osare altro: è nelle note di copertina di Fayenz, bisogna ascoltare questo progetto da soli in cuffia. Cavolo, c'è scritto con chiarezza; perché non l'ho semplicemente fatto subito? Sono sparite sensazioni non chiare, idee indefinite... bastava dar retta...
Tant'è. Splendido episodio di jazz moderno, contemporaneo nel senso e nel tempo presente del termine; rispetto al precedente lavoro sembra che l'approccio sia stato, forse d'animo prima ancora che concretamente musicale, diverso. La sensazione complessiva è quella di un orchestratore che, prima, si è accertato che i musicisti amassero il pianeta Terra e che sapessero suonare con uno spirito a lui (il pianeta, dico) vicino. Tutto sembra progredire, compositivamente e nel flusso improvvisativo, in un continuo stare a contatto con la terra e sollevarsi appena, liberi e consapevoli d'essere qui. La struttura dei brani, la parte composta su cui i musicisti hanno potuto lavorare, sembra voler essere proprio un terreno, un letto di fiume ampio, una distesa di confini ma larga da abitare, in modo che fosse chiaro e più istintivo possibile per ciascuno realizzare in modo organizzato e d'incontro con le altre libertà la propria.
La batteria è in questo senso più volte determinante nel chiarire che né un ritmo netto né un disordinato guardarsi intorno a caso potrebbero descrivere adeguatamente il selvatico rigore terrestre, e per questo proprio in armonia con l'incedere del drumming l'orchestra materializza nelle individualità e nell'insieme quel che il free non riesce da solo a rendere compiuto e quel chela tradizione jazz per big band non riesce a far fiorire senza rigidità.
La celebrazione di un pianeta è affidata quasi al far parlare il pianeta stesso tramite la musica: fluido, incalzante, urgente, lirico proprio quando si fa terrigno: questo è l'omaggio di Dino Betti al luogo in cui viviamo tutti a miliardi; ve lo consiglio senza pensarci un attimo come pure dopo averci pensato, e dopo aver sentito. Questa è una delle non molte nuove strade che il jazz può avere per dirsi nuovo, oggi, e questa è musica bella, capace di raccontare non di sé ma attraverso sé.

martedì 20 ottobre 2009

SUNSET MUSIC - Porcupine Tree - The Incident (2009)


E' da poco uscito il nuovo doppio disco dei PORCUPINE TREE dal titolo THE INCIDENT.

E' un disco che ha un po' "spaccato in due" gli estimatori: si passa da quelli che lo considerano un capolavoro a quelli che lo denigrano a banale scopiazzatura dei Pink Floyd (di Animals soprattutto).
Ammettendo le notevoli influenze floydiane, devo dire che io mi avvicino decisamente ai primi.
Ritengo questo un ottimo disco dove si passa da momenti acustici/intimisti ad altri durissimi (tendenti al metal) ma con una naturalezza notevole.
Il primo disco contiene la lunga suite di quasi un'ora che da il titolo al disco THE INCIDENT. Questa suite è divisa in 14 "sottocapitoli"

  1. Occam's Razor (1.56)
  2. The Blind House (5.47)
  3. Great Expectations (1.26)
  4. Kneel and Disconnect (2.03)
  5. Drawing the Line (4.43)
  6. The Incident (5.20)
  7. Your Unpleasant Family (1.48)
  8. The Yellow Windows of the Evening Train (2.00)
  9. Time Flies (11.40)
  10. Degree Zero of Liberty (1.45)
  11. Octane Twisted (5.03)
  12. The Seance (2.39)
  13. Circle of Manias (2.19)
  14. I Drive the Hearse (7.21)
mentre il secondo disco è quasi un EP che contiene quattro brani

  1. Flicker (3.41)
  2. Bonnie the Cat (5.45)
  3. The Black Dahlia (3.40)
  4. Remember Me Lover (7.31)
Personalmente il secondo disco lo trovo quasi un "bonus per fan" di cui non si sente la necessità.
I PT sono grandi nella lunga suite. Ma visto che è difficile trasmettere a voce (o per iscritto) la bontà di un disco vi posto il filmato del brano che ritengo migliore nel disco dal titolo TIME FLIES (qui in versione ridotta, tutto il brano dura in realtà quasi 12 minuti)



Se andate su Youtube potete trovare altri brani del disco.

Nota puramente audiofila: il disco è uscito, oltre che in CD, in doppio LP 180 gr. che in CD ed è registrato magistralmente (Steve Wilson "guida" dei PT è un amante del buon suono, aborrische gli mp3 e company, e non manca di sottolinearlo in tutte le sue interviste)

Concludendo... è un disco che consiglio vivamente.

Segnalo infine che i PT sono al momento in tour e a breve saranno anche anche in Italia.
Ecco le date (i biglietti sono acquistabili anche su TicketOne )

04 Nov 2009 MILANO - Alcatraz
05 Nov 2009 ROMA - Atlantico
06 Nov 2009 BOLOGNA - Estragon
07 Nov 2009 PADOVA - Teatro Tenda

I concerti sono suddivisi in due parti: nella prima prevedono la presentazione di tutta la suite The Incident, mentre nella seconda vengono presentate canzoni dei dischi precedenti.
Se vi piaccino i dischi dei PT non potete mancare ad una loro data: ne vale veramente la pena!

Buona Musica
Andrea Tramonte

SUNSET MUSIC - Dave Matthews Band - tour 2010 in Italia



Strano caso quella della Dave Matthews Band (DMB), band americana con molti fedelissimi anche in Europa e in Italia.

Era venuta in concerto in Italia a Lucca il 5 Luglio 2009 (all'interno del Summer Festival) solo grazie alle pressanti richieste del fan club italiano Con-Fusion, visto che il precedente concerto in suolo italico era stato nel lontano 10 luglio 1998 (ben 10 anni prima!).



Tale è stato il successo del concerto a Lucca (concerto durato ben 174 minuti di musica, il più lungo mai fatto dal gruppo) che la DMB ha deciso di pubblicarlo all'interno della serie live Trax, che è possibile acquisare sul loro sito, ma sopratutto di tornare in Italia per ben tre concerti durante il loro Tour Europeo 2010.

Ecco le tre date in cui sarà possibile ascoltarli:
  • Lunedi 22 Febbraio 2010 Milano, PalaSharp
  • Martedi 23 Febbraio 2010 Roma, Palalottomatica
  • Giovedi 25 Febbraio 2010 Padova, Palasport
La prevendita inizierà inzialmente in esclusiva per il fan club italiano , dal 20 ottobre per 3 giorni e solo dal 23 tramite i soliti canali TicketOne.
A questo link potete trovare le informazioni dettagliate.

Buona Musica
Andrea Tramonte

mercoledì 14 ottobre 2009

Razza Partigiana, un concerto reading con Wu Ming 2 e Egle Sommacal

Nei prossimi giorni sarà pubblicato sulla vostra adorata rivista, ma nel frattempo leggetevi da qui l'intervista che Monica Mazzitelli, lettrice-ma-anche-di-più di Music on TNT, ha realizzato per noi (e per voi, va da sé) ad Arezzo:
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Tra spettacolo teatrale e concerto puro: lo stile è quello dei Massimo Volume, di cui Egle Sommacal è l’anima musicale. “Razza Partigiana” è uno show di suoni molto raffinati e parole declamate con grande forza attoriale da Wu Ming 2, uno degli scrittori del famoso collettivo bolognese autore di romanzi di grande successo come “Q”, “54” e “Manituana”.
Alle chitarre oltre il talento elegante e soffuso di Egle Sommacal anche l’apporto sopra e sotto le righe di Stefano Pilia, musicista puro e polistrumentista che utilizza una serie di oggetti –dall’archetto del violoncello a un mini ventilatore verde made in China – per esprimere emozioni dalle corde dalle sue chitarre. Alla sessione ritmica Paul Pieretto al basso e Federico Oppi alla batteria, insieme nei bolognesi Settlefish, sperimentano suoni e percussioni non canonici, tra cui una scatola di attrezzi che sbattuta e strisciata per terra fornisce un senso efficace di angoscia da persecuzione nazista.
Questo spettacolo – recentemente proposto al Copyleft Festival di Arezzo – si può ascoltare e vedere sul sito di Arcoiris. Intanto, abbiamo intervistato Wu Ming 2:

Un progetto di reading scenico davvero imponente: da dove è nata questa idea?

In origine c'è "The Elements", una trasmissione su Radio Città del Capo, storica emittente bolognese. Furono Paul Pieretto e Agostino Di Tommaso - duo elettronico col nome di ElSo - a propormi di leggere dei testi a tema sui loro tappeti musicali. Mentre ci dedicavamo a questo progetto, uscì Guerra agli Umani, il mio romanzo solista, e ci venne in mente di mettere in scena un reading con letture dal romanzo e musiche by ElSo. Già allora ci piaceva pensare ai singoli brani come "canzoni parlate", e non testi con accompagnamento musicale. Lo spettacolo cominciò a girare, il pubblico apprezzava, decidemmo di arricchire il palco con qualche strumento in più, e così arrivarono il venerando Egle Sommacal e Stefano Pilia alle chitarre, Alessandro Tumscitz alla tromba e Paul si inventò suonatore di basso, contrabbasso e tastiere.
Il passo successivo fu quello di pensare a uno spettacolo che "stesse in piedi da solo", senza doversi appoggiare a un romanzo. Una specie di "concept album" dove le canzoni parlate raccontano, una dopo l'altra, pezzo per pezzo, una storia completa, autonoma.
Da quell'idea nacque "Pontiac - storia di una rivolta", che racconta una vicenda "laterale" rispetto a Manituana, un prequel che si può apprezzare anche senza aver letto il libro. Dopo una ventina di date in diverse città, Pontiac è diventato anche un audiolibro digitale: con i testi, le immagini disegnate da Giuseppe Camuncoli e Stefano Landini, e il reading concerto registrato in studio. Si può scaricare, gratis o a pagamento, dal sito www.pontiac.manituana.com
"Razza Partigiana" è un ulteriore passo in quella direzione: canzoni parlate, storia completa, progetto "transmediale" e "multicentrico", perché il libro con la storia di Giorgio Marincola non l'abbiamo scritto noi, bensì Lorenzo Teodonio e Carlo Costa, mentre Aureliano Amadei ha girato un documentario intervista - Quale Razza - con la sorella di Giorgio, Isabella Marincola.

Immaginando che la scelta dei brani sia da ascrivere a te, Giovanni, dal punto di vista solo musicale come è stata la composizione dei brani?

Solo quattro testi sono stati "scelti", gli altri sono tutti originali, scritti apposta per lo spettacolo. Le musiche sono nate dapprima in parallelo, sulla base di indicazioni "emotive" che avevo suggerito ai musicisti, mentre ancora scrivevo e sceglievo i testi. Ognuno di loro ha pensato tre o quattro temi e li ha sviluppati poi insieme agli altri. Ma il grosso del lavoro lo abbiamo fatto insieme, in sala prove, "montando" testi e musiche e modificando di conseguenza gli uni e le altre in modo radicale.

Sia il video che l’audio di questo concerto sono liberamente scaricabili da Arcoiris, partner web del Copyleft Festival. Ci sono scelte precise rispetto al rendere gratuitamente disponibile questo lavoro?

Sì, vogliamo che la storia di Giorgio Marincola circoli il più possibile e che molta gente possa ascoltare questo nostro racconto. Naturalmente, pensiamo che sia anche giusto ricavare qualcosa da questo lavoro, che ci è costato fatica, passione, impegno. I concerti dal vivo servono (anche) a questo.
Monica Mazzitelli

lunedì 12 ottobre 2009

Music on TNT - nuovi articoli


11/10/2009 - Yoko Shimomura - Kingdom Hearts OST recensione
Può un videogioco commuovere? Certo...basta che ci sia la giusta colonna sonora. Kingdom Hearts Original Soundtrack è la massima espresisone di qeusto concetto. A cura di Simone Vairo.
11/10/2009 - The Cinematic Orchestra - Ma Fleur recensione.
Recensione audiophile del disco Ma Fleur dei Cinematic orchestra.A cura di Andrea Mantovanelli
11/10/2009 - John Shirley - Cuore Punk recensione del libro.
Il nuovo libro di Shirley riesce a trascinarci in un onirico mondo fatto di personaggi che vivono sospesi su di una realtà non reale, tra rabbia e violenza tra no future e lotte disperate. A cura di Loris Gualdi
11/10/2009 - Arcana Coelestia - Le mirage de l’ideal recensione
Sei tracce tra il funeral doom e il depressive black metal... Recensito per voi l'ultimo lavoro degli Arcana Coelestia, Le mirage de l’ideal. A cura di Loris Gualdi

mercoledì 23 settembre 2009

MALINTENTI DISCHI

MALINTENTI DISCHI

 

IN USCITA TRE NUOVE PRODUZIONI

 

IL NUOVO LAVORO DEGLI AKKURA "BRUCERÒ LA VUCCIRÌA (COL MIO PIANO IN FIAMME)", disco + libro (edito da Flaccovio) di racconti su Palermo

(11 NOVEMBRE)

 

DONSETTIMO CON IL SECONDO ALBUM "NOTTE DI MAMMA" (20 NOVEMBRE)

 

E ORATIO CON IL DISCO D'ESORDIO "ORA TI HO" (4 DICEMBRE)

 

 

L'eclettica etichetta discografica MALINTENTI DISCHI è pronta a dare alla luce tre nuove produzioni. A partire dall'11 novembre, infatti, uscirà il lavoro più ambizioso degli AKKURA: "Brucerò la Vuccirìa (col mio piano in fiamme)", disco+libro (edito da Flaccovio) in cui si raccontano le emozioni dell'attuale Palermo. Il 20 novembre invece sarà la volta del secondo album di DONSETTIMO, "Notte di mamma". Infine il 4 dicembre il cantautore siciliano ORATIO esordirà con il disco "Ora ti ho".

 

Il nuovo lavoro degli AKKURA si intitola "Brucerò la Vucciria (col mio piano in fiamme)", ed è, finora, la loro opera più ambiziosa. Nato da un'idea di Dario Flaccovio Editore, "Brucerò la Vuccirìa (col mio piano in fiamme)", è un disco + libro che racconta PALERMO. Per questo lavoro il gruppo siciliano si è circondato di scrittori emergenti (Dario Tosini, Andrea Gullotta e Alli Traina) o già affermati come il cantautore Cesare Basile e il teatrante Davide Enia e un rinomato fumettista, Sergio Algozzino. Per la produzione del disco, registrato in un paese molto lontano dalla Sicilia, il Brasile, per poter osservare Palermo e le sue dinamiche con un sano distacco, gli AKKURA si sono affidati a due produttori di grosso calibro come MORENO VELOSO (figlio di CAETANO) e DOMENICO LANCELLOTTI, due figure di spicco della nuova musica brasiliana e mondiale. Un album di dieci brani che sono stati ispirazione per la stesura dei dieci racconti, incentrati sul carattere  e i sentimenti dei palermitani del 2000, sui diversi modi di amare e odiare la città e di affrontarne le evoluzioni. Il titolo, apparentemente violento, racconta della vecchia Palermo "ristrutturata" venduta agli alti ceti e dell'ardente gelosia di chi in quel quartiere ci è nato e brucerebbe tutto, compreso se stesso, pur di non vedere svanire la propria "casa" nelle mani estranee dei ricchi.    

Questo progetto, forte delle tante collaborazioni, si propone di raccontare la Palermo di oggi offrendo uno spaccato credibile, omogeneo ma al tempo stesso articolato che attraversa la città su vari livelli.

 

 "Notte di mamma" (prodotto artisticamente, per la seconda volta, da Cesare Basile, pubblicato da Malintenti dischi e distribuito da Jestrai) di DONSETTIMO è un disco di miracoli e traumi,  che si ripetono sistematicamente, creando il meccanismo che muove l'anima di questo nuovo lavoro. È un album molto ispirato con influenze significative, anche non musicali, come Edoardo De Filippo, per la ricchezza e la varietà del linguaggio, delle disparate scelte musicali, delle tante voci, a partire da quella di DONSETTIMO stesso, che si cimenta di volta in volta con un timbro diverso, a seconda del personaggio, o si accompagna ad altre di profonda personalità.

Il disco scorre come uno spettacolo, passando da una storia ad un'altra, animate ogni volta da un personaggio diverso, che a ben guardare è sempre lo stesso, incarnato di volta in volta in altre fattezze, altri ruoli, altre umanità.  Ogni qual volta la canzone ti lascia in mezzo alla via, ancora meravigliato per quello che hai appena sentito, ne arriva subito un'altra che inaspettatamente ti riporta da un'altra parte, dove non avresti mai pensato di arrivare, ed ecco il trauma. Passato quello, si ritrova la meraviglia.

 

"Ora ti ho" (pubblicato da Malintenti dischi, prodotto artisticamente da Toti Poeta e distribuito da Jestrai) segna una svolta per la vita artistica di Andrea Corno, in arte ORATIO. Dopo due album autoprodotti, ORATIO, con la partecipazione di molti artisti e musicisti siciliani (presenti in buona parte dell'album anche gli Akkura), fa il suo esordio sul mercato nazionale con un album cantautorale e acustico, che passa dal rock al folk alle ballad classiche e in cui si intrecciano brani supportati da un susseguirsi di vari strumenti. Il titolo dell'album, "Ora ti ho", nasce da un gioco di parole che scompone e articola il suo nome d'arte.

 

 

Palermo, 23 settembre 2009

Ufficio Stampa MALINTENTI DISCHI: Gabriele Lo Piccolo- tel. 320-4424268 – glopiccolo@sodaelettrica.it).

 

 

 

 

 

Loris Gualdi

giovedì 10 settembre 2009

TARGHE TENCO 2009: I FINALISTI

TARGHE TENCO 2009: I FINALISTI

LA RASSEGNA DAL 12 AL 14 NOVEMBRE

 

 

Dopo la prima fase di votazione, il Club Tenco può annunciare i finalisti delle Targhe Tenco 2009, i cui vincitori saranno premiati nel corso della 34a edizione del Premio Tenco, la "Rassegna della canzone d'autore", in programma dal 12 al 14 novembre al Teatro Ariston di Sanremo.

Il voto della giuria di giornalisti avviene in due fasi. Nella prima vengono selezionati i finalisti; nella seconda, che si svolgerà nei prossimi giorni, il vincitore di ogni sezione.

 

Ecco i candidati per questa edizione (elencati in ordine alfabetico per artista):

 

Sezione 1 - Album dell'anno (di cantautore non esordiente):

Vinicio Capossela "Da solo", Dente "L'amore non è bello", Ivano Fossati "Musica moderna", Max Manfredi "Luna persa", Bobo Rondelli "Per amor del cielo".

 

Sezione 2 - Album in dialetto (di cantautore):

Enzo Avitabile "Napoletana", Luca De Nuzzo "Jomene jomene", Vittorio De Scalzi "Mandilli", Radicanto "Il mondo alla rovescia", Loris Vescovo "Borderline".

 

Sezione 3 - Opera prima (di cantautore):

Franco Boggero "Lo so che non c'entra niente", Roberta Carrieri "Dico a tutti così", Elisir "Pere e cioccolato", Gina Trio "Segreto", Humus "Popular greggio", Alessandro Mannarino "Al bar della rabbia".

 

Sezione 4 - Interprete di canzoni non proprie:

Gerardo Balestrieri "Un turco napoletano a Venezia", Franco Battiato "Fleurs 2", Luca Carboni "Musiche ribelli", Ginevra Di Marco "Donna Ginevra", Morgan "Italian Songbook vol.1".

 

La sezione "Opera prima" comprende sei album in conseguenza di un ex aequo, contro i consueti cinque delle altre.

La giuria (che, composta da circa 160 giornalisti, è di gran lunga la più ampia e rappresentativa in Italia in campo musicale) procederà ora al secondo voto su queste rose di album. Nelle prossime settimane saranno anche comunicati il cast completo della manifestazione ed i Premi Tenco, assegnati, a differenza delle Targhe, direttamente dal Club Tenco alla carriera di cantautori e operatori culturali segnatamente internazionali.

Lo scorso anno le Targhe Tenco erano andate a Baustelle ("Album dell'anno" con "Amen"), Davide Van De Sfroos ("Album in dialetto" con "Pica!"), Eugenio Finardi (miglior interprete con "Il cantante al microfono. Eugenio Finardi interpreta Vladimir Vysotzky" realizzato con Sentieri Selvaggi e Carlo Boccadoro) e Le Luci della Centrale Elettrica (migliore opera prima con "Canzoni da spiaggia deturpata").

 

Maggiori informazioni sulla manifestazione e l'elenco dei giornalisti chiamati a votare si possono trovare all'indirizzo: www.clubtenco.it

 

 

 

Gualdi Loris

lunedì 31 agosto 2009

Cuore punk - Novità ShaKe Edizioni

 

 
Novità ShaKe
in libreria dal 16 settembre
 
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John Shirley
CUORE PUNK
Racconti di fantascienza estrema
ISBN 978-88-88865-81-2 - 192 pp. - Euro 16,00


Sussultano i nervi alla lettura dei racconti di questo libro, tenetevi a portata di mano dei sedativi altrimenti il cuore potrebbe esplodervi. John Shirley porta i suoi lettori a dubitare della propria salute mentale, aggredisce i preconcetti fondendo allucinazioni hi-tech con immagini viscerali provenienti dai luoghi più oscuri della sua mente drogata.

"Volevo che la gente mettesse in discussione la realtà, le convinzioni politiche, sociali, esistenziali, tutto...".

I protagonisti di Shirley si scagliano con ferocia contro il filo spinato del conformismo, usano i denti come una cesoia, si strappano i vestiti, si lacerano la pelle e, seppur feriti, continuano a lottare. Nonostante i toni cupi tipicamente cyberpunk, questi antieroi sconfitti per tutta una vita, trovano sempre l'ironica via del riscatto, anche grazie a una grintosa colonna sonora che ci accompagna per tutto il libro.

"Cuore punk" non è solo una raccolta di racconti di fantascienza estrema, ma anche un tumultuoso percorso autobiografico di un ribelle americano durante un ventennio debosciato.

Con introduzione di BRUCE STERLING.

John Shirley
, musicista punk, fin dalla fine degli anni Settanta sconta la reputazione di scrittore scomodo, ma grazie alla sua sorprendente creatività è stato corteggiato e quasi devotamente rispettato da tutto l'entourage editoriale americano, primi fra tutti Bruce Sterling e William Gibson. Ha scritto numerose sceneggiature cinematografiche tra cui quella iniziale de "Il Corvo"; "Star Trek": "Deep Space Nine" e "Poltergeist". Ha ricevuto numerosi premi letterari tra cui il Bram Stoker dall'Horror Writers of America. Tra le sue molteplici attività, oltre a capeggiare la band musicale Obsession, anche la scrittura dei testi dei Blue Öyster Cult. Tra i suoi libri più importanti "Il rock della città vivente" e la trilogia di "Eclipse", oltre alle raccolte di racconti "Il nuovo noir" (ShaKe, 1997) e "Cuore punk" (ShaKe, 2009)

Per ordini e info scrivere a commerciale@shake.it
www.shake.it
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                        Gualdi Loris




giovedì 20 agosto 2009

Allevi d'Italia

Ormai è storia conosciutissima a chiunque ami Giovanni Allevi, a una buona fetta di quelli che lo odiano e a parecchi che, semplicemente, sono appassionati per la musica: l’Osservatore Romano, con L’Unità quasi “di rimbalzo”, con un articolo particolarmente tagliente e puntuto ha fortemente criticato il fenomeno Allevi non solo sul piano del mercato musicale, ma anche dal punto di vista dei contenuti e delle forme attraverso cui la musica del pianista ascolano si concretizza.

Ci sono due aspetti che mi lasciano quantomeno perplesso.

Musica!

E’ davvero curioso che ci siano persone in grado di determinare cosa sia emozionante e cosa no. Naturalmente non voglio essere io stesso a riprodurre quello che considero un errore e quindi non generalizzo neanche all’opposto, sicché siamo tutti d’accordo se diciamo, con una certa permissività verbale, che ci sono musiche talmente brutte, talmente commerciali, talmente finte da non poter emozionare, proprio perché esistono per altre ragioni; non mi aspetto, in altre parole, che un jingle scemo con cui l’animazione di un villaggio apre lo spazio caccia al tesoro della settimana possa suscitare altre emozioni che quelle temporanee (di gioia come d’odio) dei villeggianti. Bene; ciò detto come si fa a determinare se un brano di Allevi, un cervellotico pezzo dei King Crimson, un devastante strappo punk-jazz dei Bad Plus, un’arpa eolica, una nEnya, un canto indiano siano o no emozionanti? Rispetto a cosa? Le composizioni di Allevi non possono, obiettivamente, essere definite “spaghetti alla bolognese”; non ne hanno le equivalenti caratteristiche sonore e strutturali, non presentano minimamente le stesse materie prime a livello qualitativo. Possono piacere, non piacere, emozionare qualcuno e non qualcun altro, possono esser fatte di un enciclopedismo musicale che molto raccoglie e poco aggiunge sul piano formalmente compositivo, possono essere discusse a più livelli con risultati alterni, ma non sono, sotto alcun profilo, “spaghetti alla bolognese”. Si tratta di una riduzione che non tiene in alcun conto la qualità a monte e a valle di un prodotto e dell’altro, tutto qui.

Allevi per il sociale

Attendo con ansia la prima tesi di laurea a cavallo tra sociologia e scienza delle comunicazioni sul fenomeno Allevi e ciò che è stato in grado di scatenare. Lotte tra tifosi, agguerrite dissertazioni sul mercato musicale che diventano attacchi ad una persona, gente divisa tra chi lo crede Chopin risorto e chi non gli affiderebbe manco la Giaccaglia malridotta di quand’era piccolo. Sembra che Allevi porti con sé l’impossibilità d’esser normali, la necessità d’una presa di posizione che attraverso lui consenta a questa o quella persona di uscire dall’opinione di gruppo, finendo in modo ridicolo col far appartenere la persona stessa all’altro gruppo, che è come fare gli anticonformisti per manifestare personalità, trovandosi quindi a dipendere dalla moda –dovendo riprodurne gli opposti- esattamente come i conformisti, e risultando alla fine più perdenti del nemico, perché un conto è dire zero e un altro è sparare cento per poi dover smentire cento il giorno dopo. Insomma, Allevi è bianco, no, è nero, suona come Chick Corea incastonato in Bollani lungo un pianoforte d’oro massiccio, no, è una zappa riccia, scrive l’equivalente dell’Appassionata di Beethoven, no, stiamo tre metri sotto al ballo del qua qua.

Che senso ha discutere così?

Allevi ha una tecnica notevole come i lavori in studio evidenziano, e ne perde un bel po’ dal vivo, come i dal vivo evidenziano.

Ok? Credo di sì.

Mastica musica classica a chili restituendone molte caratterizzazioni e strutture in una sorta di forma canzone, con un’efficacia il cui livello è evidentissimo a chi voglia asetticamente rilevarlo.

Ok? Credo di sì.

Allevi ogni tanto usa frasi che possono apparire o anche essere, a seconda dei casi, un po’ più grandi di quanto la sua arte possa sempre e comunque oggettivamente esprimere. Un po’ è parte del personaggio, un po’ è carattere, un po’ è marketing; c’è gente del mondo della musica che vale molto meno e straparla davvero, alla “luce” magari di alcune buone intuizioni avute 30 anni prima che ha poi replicato centinaia di volte facendole passare -creduto- per ulteriori genialate di percorso, ma siccome è istituzionalmente meno attaccabile le sue dichiarazioni e la sua sempre meno utile musica passano, magari al più col sorriso.

Ok? Credo di sì.

Detto asetticamente Allevi ha prodotto, nel corso della sua discografia, primi lavori in cui la maturità compositiva ed esecutiva era in costruzione e conteneva eccessi, poi ha sfornato due lavori –No Concept e Joy- compiuti e consistenti seppure con alcuni punti d stanca e poi ha realizzato un lavoro orchestrale molto meno personale in cui il suddetto enciclopedismo si realizza in modo troppo evidente e poco originale, replicando in più punti organizzazioni sonore e concezioni orchestrali già sentite anche (e in alcuni casi soprattutto) nel ‘900.

Ok? Credo di sì.

Come mai accada che a considerazioni così lineari e relativamente condivisibili si arrivi agli spaghetti alla bolognese o al nuovo Mozart potrebbe essere oggetto di un successivo approfondimento in questo blog oppure può essere auspicabilmente affidato alla realizzazione della succitata tesi di laurea. Resta una realtà divisa sostanzialmente in quattro gruppi (tra i quali apprezzo i due centrali): coloro per i quali Allevi è un segno pari al verdoniano Burt Reynolds in costume da bagno; quelli che lo ascoltano insieme a molta altra bella musica emozionandosi e godendosi le melodie che con grande efficacia Allevi sa costruire; quelli che ascoltano molta bella musica ma tra questa non trovano Allevi protagonista e quindi lo ascoltano per quel poco che gli capita o per nulla; quelli –variamente titolati tra professioni ed arti applicate di pertinenza- che Allevi è spaghetti alla bolognese.