I dieci brani di "Quattro" sono nati nei primi mesi del 2012, prendendo forma da una serie di session in sala prove.
Fin dall'inizio la linea portante del CD è stata quella di un allontanamento dal suono dei lavori precedenti, portando in primo piano il gruppo rispetto alla voce solista, e quindi sviluppando e dando maggior spazio a un aspetto delle composizioni del gruppo già comunque presente in "Underfloor", "Vertigine" e "Solitari blu".
La scelta di registrare su nastro analogico senza editing si è rivelata importante per mantenere intatta la freschezza dell'improvvisazione e dell'esecuzione live, pur in un contesto di arrangiamenti raffinati ed elaborati: al classico power-trio chitarra-basso batteria si sono aggiunti la viola, spesso processata, il mellotron, il piano fender, gli archi, oltre alle armonie vocali che per la prima volta rivestono un ruolo importante in un disco degli Underfloor.
Il lavoro sui testi in italiano è stato a lungo meditato, in funzione di un linguaggio essenziale che privilegia la musicalità della parola alla narrazione pura, la metafora alla dichiarazione esplicita.
Gli Underfloor proseguono lungo un cammino che li vede coerenti con le proprie orgini, rinvenibili nella corrente psichedelica e alternative rock, ma sempre più proiettati verso un percorso originale e mai scontato.
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