ILVOCIFERO nasce da un'idea di Walter Somà (già co-autore dei due dischi solisti di Edda «Semper Biot», Niegazowana 2009 e «Odio i Vivi», Niegazowana 2012 vincitore del premio PIMI 2012 come miglior album solista e finalista al Tenco), il quale nel 2009 contatta Aldo Romano, cantante conosciuto molti anni prima nella loro città d'origine, Torino. L'alchimia tra i due funziona istantaneamente e i brani prendono corpo partendo da delle improvvisazioni intense ed ispiratissime.
Aldo da anni ha scelto di vivere da vagabondo, per strada. Per lui un modo per stare al mondo. Anche di questo trattano queste nuove canzoni, vere e proprie «composizioni per l'anima».
Nello stesso periodo, Somà stringe un'intensa amicizia con Fabio Capalbo, di professione regista (diversi i suoi videoclip all'attivo, tra cui Capossela, Verdena, Pacifico, Edda, Toni Bruna, Lorre ecc), e che si occupa anche di musica e suona la batteria.
Gionata Mirai de Il Teatro degli Orrori, partecipa registrando la chitarra in alcuni dei brani. Del progetto dice: «ho trovato uno spessore umano e artistico notevole e se posso dare una mano portando un valore aggiunto ad un prodotto che è già buono di suo, sono ben disponibile».
Memorabili anche le voci di Edda e Dorina che si sono prestati in duetti, cori e vocalizzi da capogiro.
«Se vuoi ti stupisco/con il mio sangue misto»: «Amorte» è un album che sorprende, perché non c'è nulla di analogo nel panorama italiano. «Amorte» è una solenne dichiarazione di libertà, a tratti disperata ma sempre fiera, a testa alta. «Amorte» è una benedizione ed una condanna, è un viaggio zingaro per tutti i coraggiosi che scelgono di guardarsi dentro, esistere e resistere. Dagli inferi al cielo, andata e ritorno. Un giro senza itinerario, ma non senza meta.
Evviva l'anima. E così sia.
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