Retro-futurist, chitarre sognanti, sintetizzatori, voci ipnotiche e suoni psichedelici: un astratto dreampop, tra spazio e realtà.
Un giorno su Marte forse troveranno dei Gigli. Qualcuno li sfiorerà ed essi produrranno musica. Se ciò accadrà, sarà molto facile che il suono che sgorgherà dai petali avrà tante somiglianze con quello delle Lilies on Mars. Un duo femminile "italo-alieno", come amano definirsi loro, ma di stanza a Londra, arrivato oggi con DOT TO DOT alla terza tappa di un percorso tutto personale – e rigorosamente all'insegna del DIY – che è raro ascoltare da musicisti originari del nostro Paese.
Dovendo incasellare in una definizione la loro musica, si potrebbe etichettare come dream- pop. Ma in realtà il suono elaborato da Lisa Masia e Marina Cristofalo, che di questa terza opera come delle precedenti sono anche produttrici, va a toccare nelle sue varie diramazioni quasi quarant'anni di musica onirica e psichedelica. C'è Syd Barrett se quest'ultimo si fosse messo ad armeggiare con l'elettronica. C'è il Brian Eno pop laddove questa parola è andata a sconfinare più coraggiosamente nell'ambient. Ci sono i Cranes e gli ultimi Blonde Redhead nelle voci infantili eppure uterine. Ma ci sono anche accenni ritmici industriali e chitarre shoegaze alla Slowdive. Insomma c'è tutto un mondo sonoro che si espande in immense ampiezze di aria e luce, e dà vita ad un immaginario siderale, psichico e giocoso che ha già fruttato alle Lilies on Mars alcune importanti apparizioni live (su tutte quella al SXSW Festival ad Austin, Texas) e una serie di collaborazioni non meno illustri.
Fra tutte non si può non citare quella con Franco Battiato che caratterizza il primo singolo di DOT TO DOT intitolato "Oceanic Landscape". Le Lilies on Mars nel loro esordio avevano già reinterpretato "No U Turn" del musicista siciliano, che qui interviene in prima persona con un cameo vocale, per poi ospitare Lisa e Marina in alcune date del suo nuovo tour. Tuttavia il singolo è solo uno dei tanti episodi eccellenti di un disco che riempie lo spazio e il tempo, portando l'ascoltatore in dimensioni altre, aliene, eppure straordinariamente vive, pulsanti e sorprendenti. Proprio come un Giglio su Marte, che scosso dal vento emette una musica di ammaliante incanto.
https://www.youtube.com/watch?v=1xgMubFJ5cw
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