Lorenzo Petri e Nicola Zanetti sono la risposta migliore alla musica da cameretta, tutta chitarre acustiche e tristezza. Non che i due, rispettivamente chitarra elettrica-voce e batteria, abbiano qualcosa con chi decide di rinchiudersi nella propria stanza e piangere.
Piuttosto, di fronte ad un mondo brulicante superficialità, decidono di affrontare la vita con quella forza agonistica che sembra iscritta nel loro nome. Gli Sportivi, cioè gente che non si arrende, ma lotta, suda, impreca, spera. Per inseguire l'esistenza e afferrarne le parti più intense, all'insegna di una manciata di canzoni rock-blues palpitanti, dove le chitarre strepitano tutta la rabbia e l'amore possibili e la batteria colpisce la pelle per provare a capire se c'è ancora qualcosa per cui lottare.
"Black Sheep", disco d'esordio registrato rigorosamente in analogico, presenta in pieno stato di forma una band che ha già saputo infiammare il pubblico di tanti club in lungo e in largo per la Penisola. I brani hanno tanto la soulness rabbiosa di Greg Dulli quanto il tiro malefico di Jack White, e affiancano quel recupero della radici blues del rock'n'roll che negli ultimi anni ha riportato il sound dei Settanta al centro dell'attenzione delle grandi platee d'oltreoceano.
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