Il ritorno dei Santo Barbaro in un disco fra new-wave, post-punk e post-rock. Registrato live in studio in soli due giorni da una band di nove elementi. Un'indagine sul corpo e le sue possibilità. Nervi, terra, sangue, cosmo. Presentazione live il 14 novembre alla Vecchia Stazione di Forlì.Nove musicisti. Nove corpi e i loro strumenti. Chiusi per tre giorni in uno studio. Per vedere cosa accade se ciascun corpo è libero di muoversi artisticamente, senza particolari vincoli, se non la presenza di uno spazio occupato da un altro corpo a fianco. E' questo in breve ciò che è accaduto per la realizzazione di "Geografia di un corpo", il nuovo disco dei Santo Barbaro disponibile dall'11 novembre e in preo-order dall'11 ottobre su http://www.dinotterecords.com/shop.php. Il nuovo lavoro verrà presentato live il 14 novembre alla Vecchia Stazione di Forlì e arriva a due anni dal precedente "Navi" (2012), dopo la decisione, fortunatamente momentanea, di chiudere il progetto da parte di Pieralberto Valli e Franco Naddei.
"Geografia di un corpo", a cui farà seguito nei prossimi mesi un romanzo scritto da Valli insieme a queste canzoni, viene anticipato ad ottobre da un omonimo mini-documentario e dal singolo "Corpo non menti" con relativo videoclip disponibile da oggi su YouTube (http://youtu.be/xRviTtDux5c), entrambi girati dal videomaker Christoph Brehme, che raccontano la lavorazione del disco avvenuta lo scorso luglio al Cosabeat Studio di Villafranca di Forlì.
E' qui che in tre giorni è nato un lavoro istantaneo, pulsante, mistico. Ingravidato di nervosa elettricità e ritmi urbani, new-wave e post-punk, ma anche capace di squarci cosmici post-rock e ballate ieratiche di un distopico folk (post)apocalittico. Undici canzoni ancora più dirette e immediate rispetto ai dischi precedenti, brani che qui incontrano una visione del corpo come antitesi alla prigionia della mente, come terra, spazio fisico e cosmico fatti di boschi, avvallamenti, cieli e isole in interazione con altri corpi-isole. Ma anche come unico mezzo per arrivare ad una altezza spirituale che ci fa viventi, solitari eppure mai soli.
Il tutto a formare un tragitto caratterizzato da una vibrante coerenza di fondo che pervade la stessa realizzazione dell'opera (2 chitarre, 2 bassi, 2 batterie, 2 percussioni, 1 synth che suonano tutti insieme contemporaneamente) e che fa di "Geografia di un corpo" la conferma di come oggi i Santo Barbaro siano una delle realtà più interessanti, rigorose e vivide del panorama musicale italiano.Linkhttp://www.santobarbaro.org http://soundcloud.com/santo-barbaro http://www.dinotterecords.com | |
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