giovedì 4 settembre 2014

Abba Zabba Sereno EP

Abba Zabba

Sereno EP

 

3 ottobre 2014

Jestrai Records

 

 

 

Una giornata di sole senza nuvole, un animo tranquillo. A distanza di tre anni dal suo ultimo full-length, Abba Zabba torna con un EP il cui titolo è già una dichiarazione d'intenti: Sereno.

 

Vero nome Alessandro Giorgiutti, triestino, Abba Zabba è un musicista attivo da diversi anni nel panorama folk/underground nazionale. Dopo un paio di EP di puro folk made in USA (Hollenbackinfakie e Today) usciti nel 2008/2009 e un album (The  Alphabet, 2011) denso di amplificatori e chitarre elettriche, il musicista imbraccia nuovamente la sua acustica ed elabora cinque racconti intimi ed emozionanti.

 

Abba Zabba cambia rotta, si spoglia di band e arrangiamenti, si riconcilia con la sua lingua madre, e pubblica per Jestrai Records il suo debutto in italiano. Più vicino nelle sonorità ai suoi primi lavori, Sereno EP torna alle radici del cantautorato. In primo piano troviamo una solida chitarra ed una voce forte, usata con una maestria mai invadente. Se ne sarà accorto chi l'ha visto di spalla a Josh T. Pearson o Zibba, l'avrà notato chi ha assistito alle finali del premio Bindi: Abba Zabba ha in Lucio Dalla un faro importante, ma lo sguardo è teso anche verso autori contemporanei (Sinigallia) e internazionali (Bon Iver).

 

I brani di cui è composto l'EP sono un affollarsi di domande, alle quali non c'è fretta (o presunzione) di trovare risposte. Sono uno sguardo sereno alla complessità della realtà che ci circonda, fatta di frenesia, lento invecchiare, ubriachezza e perenne innamorarsi.

 

 

Track by track:

 

1 - Sereno: l'EP si apre con la title-track, e subito si capisce la direzione che ha preso Abba Zabba: un arpeggio elementare ma ipnotico, una ballad introspettiva, alla ricerca del bel tempo interiore.

 

2 - I Vecchi: Un'analisi del mondo in cui viviamo, fatta guardando attraverso la lente che sono i nostri anziani. "Eppur son stati giovani anche loro". E già solo questo basta a smontare le nostre frenesie, le nostre finte comodità, il nostro egoismo.

 

3 - Un Gioco Come Un Altro: Una cassa incalzante smorza le atmosfere sognanti di questo pezzo. Abba Zabba racconta il più classico dei giochi: il guardarsi, il desiderarsi, il "cercarsi senza farsi trovare".

 

4 - In Punta Di Piedi: Quante volte ci è capitato di svegliarci dopo l'ennesima sbornia sentendoci "un vuoto a rendere"? Nell'affresco di una domenica mattina, ci troviamo a vivere un risveglio fatto di mal di testa, personaggi simili a fantasmi, una buona dose di rimpianti.

 

5 - I Pesci: Questa ballata semplicemente emozionante indaga la nostra condizione di creature intrappolate in una rete che ci siamo fabbricati su misura. Basterebbe aprire gli occhi per godersi un po' di più la vita, rendersi conto che siamo parte di un unico banco di pesci, un'unica serie di onde.

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