Un corpo può raccontare molte cose. Un corpo abbandonato e inanimato ci racconta la sua storia e al contempo la storia di chi lo guarda. "26 febbraio 2011": una data e un corpo. E anche il titolo del nuovo brano e del nuovo video dei Karenina (http://youtu.be/ZsO55anSdCw), a poco più di un anno dall'uscita dell'ep "Verso" e dopo tanti concerti in giro per l'Italia: un primo passo in direzione del nuovo disco la cui pubblicazione è prevista per i prossimi mesi.
"26 febbraio 2011", con il suo incedere vigoroso e quasi orchestrale, è una canzone più diretta rispetto alle precedenti della band bergamasco-bresciana e rappresenta al meglio l'esigenza dei Karenina di asciugare il loro suono e renderlo più immediato ma non meno emozionale. Un brano caldo, intenso, e un video dai toni lividi, nel quale le parole tracciate sulla pelle raccontano la storia di un corpo tanto silenzioso quanto in grado di alimentare un dialogo forte tra sé e colui che lo scruta. Il video lo mostra immerso nel buio, nel vuoto, nel mondo, e in quel buio potrebbero esserci migliaia di occhi che si muovono, che si avvicinano attratti e poi si allontanano impauriti, perché nulla fa più paura di ciò che non dovrebbe più farlo. Nulla fa più paura di un corpo che è il corpo di tutti coloro che sono stati traditi troppo presto e senza una ragione. | |
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