domenica 20 gennaio 2013

Merzbow, Pandi e Gustafsson presentano 'CUTS', un nuovo album Rare Noise Records in uscita il 7 febbraio


Merzbow, Pandi e Gustafsson

un trio incredibile ed un nuovo disco Cuts,

Il suono del mistero non e' mai stato cosi estremo come in Cuts, album di debutto di questo nuovo e potentissimo trio.

 

Merzbow, Pandi e Gustafsson

Cuts

Etichetta; Rare Noise Records

Distribuzione; Good Fellas

Data di uscita: 7 febbraio

 

Distribuzione digitale su tutti i canali digitali abituali via IODA (www.iodalliance.com)

Disponibile in vendita diretta (spedizioni da UK verso tutto il mondo) su www.rarenoisestore.com

 

Ascolta qui un brano tratto dall'album

http://www.rarenoiserecords.com/merzbow-gustafsson-pandi

 

L'eminente critico musicale Whitney Balliet descrisse il jazz come il "suono della sorpresa" - Usando un lo stesso metro di valutazione Cuts, collaborazione catartica e turbolenta fra l'artista noise per eccellenza, il giapponese Masami Akita (conosciuto come "Merzbow"), il batterista ungherese Balazs Pandi ed il sassofonista svedese Mats Gustafsson e' il "suono per colpire e terrorizzare " (The sound of Shock and Awe).

Cuts e' un assalto sonico di proporzioni epiche, che convoglia la potenza del grind white noise di Merzbow il pulsare tuonante della batteria di Pandi ed un uso feroce e free di sassofono, clarinetto ed elettronica live da parte di Mats Gustafsson in un unicum che rieccheggia suggestion di Metal Machine Music di Lou Reed, a Interstellar Space di John Coltrane a composizioni dei Sonic Youth.

I cinque titoli evocativi di Cuts (ispirati dall'esibizione del 2007 dell'artista audiovisuale Leif Elggren "something like seeing in the dark" ) sono indicativi dell'atmosfera vorticosa che pervade il disco - "evil knives. lines" ricorda un vortice alla fine dei giorni che succhia via il cosmo, mentre "deep lines. cuts" potrebbe funzionare come colonna sonora di Prometheus di Ridley Scott. "the fear too. invisible" unisce rumore bianco e acri percussioni, mentre "like razor blades in the dark" vede Gustafsson lanciare fiammate multifoniche dal sassofono baritono a contrastare il pulsare poliritmico di Balazs Pandi. La registrazione si chiude con "like me. like you", un manifesto per la musica di questo trio.

 

 

 

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